Portocannone ricorda padre Bulmetti a 25 anni dalla morte
PORTOCANNONE. Ieri ricorreva il venticinquesimo anniversario della dipartita di Padre Michele Bulmetti, sacerdote dehoniano, anima della parrocchia a Gurëz, quello che negli anni ‘90 era un villaggio semidistrutto dagli esiti nefasti della dittatura di Enver Hoxha, tra Tirana e Scutari.
A ricordarlo, alla presenza del parroco, don Fernando Manna, il sindaco Francesco Gallo e gli amministratori comunali.
«È lì che padre Bulmetti, nonostante le sue precarie condizioni di salute, aveva scelto di fare il missionario, nelle più povere e desolate campagne dell’Albania, anzi fu uno dei primi a partire, forte di quel forte sentimento di fratellanza che ci unisce a quel Popolo.
Ed è proprio lì che Padre Bulmetti, coraggiosamente succedendo ad un parroco ucciso dai sanguinari sicari del regime, ricostruì la Chiesa (che era stata rasa al suolo), ridando vigore, con la sua opera, alle tradizioni cattoliche e, al contempo, nuova speranza alla comunità del luogo.
Abbiamo, a Portocannone, una piazzetta a lui intitolata, a perenne ricordo di tutta la sua natia comunità; il suo esempio è ancora vivo, siamo onorati di aver preso parte alla commemorazione, religiosa e civile, insieme ai suoi familiari».