Il patrimonio linguistico "ricchezza e valore" di una società sostenibile

Radici culturali lun 06 maggio 2024
Attualità di La Redazione
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Ricchezza e valore del patrimonio linguistico per una società sostenibile ©TermoliOnLine
Ricchezza e valore del patrimonio linguistico per una società sostenibile ©TermoliOnLine

SAN FELICE DEL MOLISE. Ricchezza e valore del patrimonio linguistico per una società sostenibile.

Tema dell'incontro che si è tenuto a San Felice del Molise il 3 maggio per il lancio e la promozione del progetto sugli sportelli linguistici approvato dal Ministero degli Affari regionali, per l'esercizio finanziario 2022

Al lancio del nuovo progetto iniziato il 26 aprile, hanno partecipato i sindaci dei 4 comuni, Corrado Sala di San Felice, capofila, Francesco Trolio di Acquaviva Collecroce, Sergio Sammartino di Montemitro e Paolo Cirulli di Tavenna. Con loro la squadra degli operatori degli sportelli linguistici, veri presidi del territorio per la promozione e la tutela della lingua croato molisana, valore aggiunto del patrimonio culturale regionale che ampiamente riconosciuto dalla legge nazionale 482 del 1999 e che insieme al patrimonio linguistico Arbёresh, soffre di indifferenza da parte della regione Molise.

"Pur essendo stata tra le prime regioni italiane ad emanare la legge regionale, nello specifico la numero 15 del 1997, Tutela e valorizzazione delle Minoranze Linguistiche ai sensi dell'art. 8 comma c ex art. 4 del proprio Statuto, da diversi anni la Regione Molise che pure ha speso tantissimi soldi per la cultura, non ha più finanziato tale legge venendo meno ad un dovere giuridico che lede il diritto delle comunità di preservare il proprio patrimonio linguistico che tramandato da una generazione all'altra nel corso dei secoli, è in serie pericolo di estinzione. 

La legge regionale così come articolata, se finanziata, rappresenterebbe una boccata di ossigeno per i comuni che a loro volta consentono alle associazioni e agli attori del territorio di promuovere iniziative svariate per la divulgazione del patrimonio culturale. Concerti musicali, rassegne letterarie, corsi di lingua, ideazione di giochi, recupero della memoria orale e riproposizione di antiche tradizioni che si andrebbero ad aggiungere alle attività prettamente istituzionali di cui sono referenti gli addetti agli sportelli linguistici il cui impegno, come da norma, cura i rapporti tra i cittadini e la pubblica amministrazione. "

Tanto è stato asserito dalla prof. Fernanda Pugliese che da storica delle Minoranze Linguistiche e motore delle stesse attraverso le attività dell'associazione Rivista Kamastra di cui è stata ideatrice e fondatrice, da oltre 30 anni è impegnata su tutti i fronti per la difesa del patrimonio linguistico molisano su vasta scala, memore dei tempi passati quando la politica regionale era più viva ed attiva rispetto alle esigenze di tutti i comuni del Molise per i quali le risorse, sia pure minime, conferite con le leggi sulla cultura, davano un minimo di respiro ai piccoli paesi in generale. Importante è l'osservazione al bilancio di previsione fatta dai sindaci capofila come Manes e Trolio, come ha riferito lo stesso sindaco di Acquaviva Collecroce che ha rilevato la totale mancanza di attenzione alle Minoranze Linguistiche nella redazione del Bilancio Regionale. 

La valorizzazione della diversità linguistica in un sistema di società sostenibile è stato l'argomento cardine.

Una disamina che prevede e auspica un'attenzione di grande responsabilità e dove il rispetto del dialogo interculturale supera le barriere dell'odio tra i popoli che oggi in maniera pressante diffondono la politica delle ostilità con tutte le efferate conseguenze.

Un approfondimento ed una riflessione molto diretta che chiama in causa atteggiamenti e politiche di apertura per vincere rancori e diffidenze che portano violenza.

Molto interessante è stato anche l'intervento dell'onorevole Giovanni Di Stasi la cui lungimiranza sostenuta dalla politica di controparte, ha saputo proporre un progetto di cooperazione tra popoli diversi gettando proprio a Termoli nel 2004, le basi per l'istituzione di un tavolo di concertazione tra le regioni adriatiche finalizzato alla costituzione della futura Euroregione Adriatica.

 Un pomeriggio vivace con interventi brevi ma di spessore e con la presentazione del trailer sul prodotto culturale realizzato nei luoghi dal gruppo di lavoro di Molise Wow e che ha chiuso il progetto precedente riferito all'esercizio 2021, lasciando le porte aperte alle nuove attività di competenza statale.

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