"Cartelle pazze": una conferenza per sensibilizzare Equitalia
CAMPOBASSO. «“Cartelle pazze” è solo un eufemismo per descrivere quello che è accaduto ad un cittadino molisano che si è visto arrivare una cartella di 35mila euro nel 2021, cartella che evidentemente non doveva pagare. Lo stesso per consentire tutti gli accertamenti ad Equitalia chiede la rateizzazione del pagamento che gli viene accordata ed è costretto a pagare la prima rata di 500,00 €; verificato l’errore gli viene consentito la chiusura del debito ma nel momento in cui l’ignaro cittadino si reca allo sportello per la verifica dello stesso gli viene detto che deve pagare degli interessi di 448,00 € (interessi per un debito che non aveva). Fatte le dovute proteste, Equitalia ammette l’ulteriore errore dicendo che in pochi mesi avrebbero azzerato il debito e restituito la rata pagata. A tutt’oggi, dopo tre anni, il cittadino deve ancora 448,00 € più gli interessi per il mancato pagamento ed inoltre, gli viene detto che della rata pagata gli verranno ritornati solo una parte. Dopo l’ennesima protesta del cittadino, Equitalia ammette il terzo errore. Dopo diche il cittadino chiede la riabilitazione per un reato commesso, ma li viene segnalato che con la cartella di Equitalia ancora aperta detta riabilitazione non può essere concessa. A tutt’oggi tutta Equitalia di Campobasso si dice mortificata per l’errore e attribuisce la responsabilità di questo calvario ad un problema tecnico di sistema che deve essere risolto da una non precisata entità.
Resta il fatto che a distanza di tre anni al povero cittadino molisano non gli resta che spendere altri soldi per un legale per risolvere una situazione assurda non sicuramente addebitabile a lui. Per evitare che anche altri cittadini, se non già succede, abbiano la stessa esperienza del nostro malcapitato si indice conferenza stampa per sensibilizzare Equitalia». Così Aldo Di Giacomo, di Cultura e Solidarietà.