TERMOLI. «E in me la notte forzava la mia intervista poderosa». La voce stentorea, la perfetta dizione, la padronanza del palco, il talento infinito e un background incredibile.
Giancarlo Giannini ha ammaliato la platea che ieri sera ha sfidato anche il vento sulla scalinata del Folklore, per assistere alla performance dell’attore tra i più celebri del cinema italiano, con una carriera che lo vede esordire in teatro a 18 anni, nel 1960 e cinque anni più tardi sul grande schermo, dove è stato sul set coi maggiori registi dei nostri tempi, senza dimenticare la sua carriera altrettanto formidabile da doppiatore.
Successo, inevitabile, per l’evento “Penziere e musica”, che ha visto Giannini accompagnato dal grande musicista Marco Zurzolo e la sua band, in una rappresentazione teatrale di grande valore.
La manifestazione è stata voluta dall’avvocato Giuseppe Mileti, a presentare la serata è stato Stefano Leone.
Tanti gli autori proposti da Giannini, come Neruda, Petrarca, Dante, Shakespeare, Alda Merini, D’Annunzio e Pasolini, in un viaggio che ha attraversato quasi otto secoli della storia italiana e non solo.