Sanità Molise, Colacci (Ugl): “Rispetto e valorizzazione ciò che meritano i nostri operatori”
CAMPOBASSO. “Le criticità con cui la sanità italiana deve far fronte giornalmente sono enormi - dice Giovanni Colacci segretario regionale della Ugl salute Molise – ed i cittadini richiedono con sempre maggiore insistenza di poter usufruire un’assistenza pubblica ed efficiente. Che tale oggi non è. Pensiamo per esempio alle strutture con tanti ospedali ormai vetusti e che hanno bisogno di essere adeguati attraverso delle importanti ristrutturazioni ed ammodernamenti. Ma il nodo principale che zavorra la nostra sanità è quello legato al personale. Gli operatori sono ormai allo stremo mentre in Europa molte nazioni hanno cominciato ad usare un modello sanitario unificato migliorando competenze, gestione e retribuzioni.
Ogni professionista ha un proprio ambito di specializzazione che gli consente maggiore autonomia gestionale con conseguente aumento della retribuzione, delle responsabilità e soprattutto della qualità dei servizi erogati”. Il segretario regionale passa poi ad analizzare lo stato della sanità del Molise. “In questo territorio tante criticità gravano sui professionisti spesso costretti, a causa delle gravi carenze deli organici, a svolgere mansioni non appropriate al loro ruolo. Pensiamo agli infermieri, ad esempio. Se a breve se non si troverà una soluzione e non cambierà il modus operandi l’unica strada percorribile sarà quella di denunciare il loro demansionamento visto che l’Asrem li costringe ad occuparsi dell’igiene del paziente, del rifacimento dei letti, del trasporto degli ammalati all’interno delle strutture per l’esecuzione di esami diagnostici. La misura ormai è colma e serve un autentico cambio di marcia. Gli infermieri, e tutti gli operatori sanitari hanno il diritto di essere rispettati e valorizzati come da normativa vigente e il Molise deve adeguarsi agli standard nazionali per dare assistenza di qualità” conclude Colacci.
“La forza delle nostre terre molisane è rappresentata dalle nostre radici. E anche nella sanità regionale pubblica dobbiamo ringraziare loro: i medici, gli infermieri, gli Oss e tutto il personale sanitario del Molise che giorno dopo giorno ci permette di essere curati, senza doverci allontanare dalle nostre città. Sono persone come noi, con le stesse nostre esigenze, che hanno deciso di vivere e lavorare in una terra a cui sono legati, per nascita o per legami affettivi. Ci aiutano e ci curano con i mezzi che la sanità regionale mette loro a disposizione, che a volte sono antiquati, non all’avanguardia. Assistono tutti indistintamente senza distinzioni di ceto o religione: lo hanno giurato. Picchiati, insultati, sottopagati e stressati continuano a stare al nostro fianco non solo nei pronto soccorso del Molise ma anche nei reparti di degenza, nelle sale operatorie, nelle terapie intensive, nelle radiologie di tutti i centri Asrem. Non è colpa dei medici o del personale sanitario delle strutture pubbliche se a volte non si ha un letto in pronto soccorso o se, purtroppo, le attese sono lunghe. Loro lavorano incessantemente, facendo fede ogni giorno al giuramento prestato il giorno dell’esame per l’abilitazione al servizio. E’ bene ricordarlo: i nostri medici ed i nostri operatori sono i meno pagati d’Italia, oltre che d’Europa, subiscono una pressione fiscale più alta rispetto alle altre le regioni italiane eppure rimangono orgogliosamente in Asrem. Allora, rispettiamo e valorizziamo i nostri operatori” dichiara in una nota Giovanni Colacci, segretario regione della Ugl Salute Molise.