TERMOLI. Oltre cinquanta persone hanno riempito la sala parrocchiale del Sacro Cuore a Termoli per discutere di pace, diritti, alternative possibili alla economia di guerra.
Esiste una sorta di filo rosso, infatti, che conduce dalla privatizzazione del welfare, all’impoverimento generale della società e poi all’attuale sistema di guerra generalizzata. Esiste un filo rosso tra il neoliberismo di guerra in Israele e Palestina e l’attuale genocidio in corso; tra le liberalizzazioni imposte all’economia ucraina e l’attuale degenerazione della guerra in atto.
Così come esiste la necessità di organizzare delle alternative di pace, qui e ora, anche a partire dall’attivismo dal basso e dai nostri territori locali. Iniziando a rifiutare la militarizzazione delle menti e delle società.
Tutto ciò e molto altro è stato discusso in occasione del terzo appuntamento della scuola popolare, che ha preso spunto dalla presentazione del libro Uscire dalla guerra, per una economia di pace: hanno animato la discussione i curatori del libro Antonio De Lellis, Rosetta Placido e Stefano Risso, insieme ad uno dei coautori, don Silvio Piccoli.
La Scuola Popolare prosegue con un incontro il 18 dicembre, dal titolo “Il diritto di migrare”.
L’associazione Faced Ets, con la Comunità Il Noce e La Città Invisibile invitano anche alla partecipazione all’iniziativa del 29 novembre, che si terrà a partire dalle ore 19 nell’ambito del percorso “Una Luce per”.