Le opere di Michele da Valona a Termoli
TERMOLI. Sono state esposte nei locali sontuosi del palazzo vescovile di Piazza Duomo le opere di Michele Greco da Valona, valido artista albanese che con le sue opere ha rappresentato un filone culturale artistico dal nome ‘Rinascimento Adriatico’.
La presentazione che ha avuto luogo questa mattina, esclusivamente alla stampa, ricade nel percorso conoscitivo delle opere che fanno parte dell’iniziativa culturale è patrocinato dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoatropologici e dalla Diocesi di Termoli – Larino.
Michele Greco da Valona pittore di tradizione bizantina ha lavorato a Vasto e Guglionesi durante il 1504 ed ha lasciato tre opere: ‘La Madonna con bambino tra Santi Giovanni Battista e Adamo Abate’ che tornerà nella sede originaria di Guglionesi; ‘Assunta’ e ‘Madonna delle Grazie tra i Santi Sebastiano e Rocco’.
La quarta opera ‘Madonna con bambino tra Santi Pietro e Paolo’ invece è attribuita all’artista albanese, anche se non è certo che l’autore dell’opera sia stato lui i tratti, la tecnica e le caratteristiche utilizzate nel riquadro sono facilmente riconducibili alla sua persona. Esposta anche la statua di San Pardo che tornerà a Larino.
A seguito della presentazione da parte di Don Gabriele Morlacchietti, vicario generale del Vescovo è intervenuto l’esperto d’arte di culto, Don Nicola Mattia per descrivere il significato delle opere.
Nelle opere sono rappresentate scende del vangelo come nel La Madonna con bambino tra i Santi Giovanni Battista e Adamo Abate, nonostante la morte è seduto e si regge con forza propria il Cristo - Sposo che continua a perdere sangue rosso vivo. Accanto a lui Maria e Giovanni evangelisa.
Colori accesi, forti, dinamici che stanno a raccontare in un ‘semplice’ disegno tutta la storia che è celata abilmente dall’artista albanese.
Le opere sono curate nel minimo dettaglio, non è stato tralasciato nulla dall’artista e nonostante siano passati secoli sono state custodite al meglio, per non par perdere la vivacità dei colori che col tempo, possono sbiadirsi.
Sulle tre opere c’è la firma dell’artista, nel quadro più piccolo che rappresenta l’’Assunta’ la sua firma è posta sul retro. Lo stesso quadro, era collocato all’interno di una cornice d’argento con vetro soffiato del settecento.
L’esposizione resa affascinante dalle spiegazioni di Don Nicola Mattia resterà aperta al pubblico dal 7 novembre al 3 dicembre dalle 18,30 alle 20 escluso il lunedì.