Ragazzini terribili a scuola, per gli studenti del Perrotta «il bullo è un debole»

Opinioni sab 21 aprile 2018
Attualità di Michele Trombetta
2min
Allievi del liceo classico ©Termolionline.it
Allievi del liceo classico ©Termolionline.it

TERMOLI. Il bullismo ormai è una parola che denota dei fatti inconfutabili dei quali quasi ogni giorno ormai se ne sente parlare in una sorta di escalation preoccupante, episodi che poi vedono come protagonisti sempre più giovani adolescenti, ultimo della serie il ragazzino che con stile mafioso imponeva il silenzio e non solo al suo professore, scena disdicevole poi ripresa e messa in rete dai compagni di classe che si mostravano molto divertiti della performance del loro amico. Noi approfittando di un evento presso il Liceo Classico di Termoli abbiamo approfittato per chiedere ad alcuni studenti presenti di darci un loro parere sul fenomeno.

Eva Luna: “Secondo me se c'è questo crescendo di episodi di bullismo, è sì colpa di coloro che se ne macchiano, ma una buona fetta è causata dai genitori che sono legalmente responsabili dell'educazione dei figli ,mentre secondo me solo in parte anche della scuola. Un fatto è lampante: i ragazzi di oggi stanno mano mano perdendo i valori del vivere bene e la mancanza del rispetto del prossimo. I social network poi usati male stanno sempre più facendo esplodere in maniera esponenziale il fenomeno bullismo".

Antonio: "Allora oggi a differenza di tanti anni fa, il fenomeno del bullismo è molto più pericoloso: prima c'erano le classiche prese in giro a volte anche innocenti, oggi invece sfiorano gli atti anche delinquenziali; l'alunno non ha più timore reverenziale nei confronti del docente che una volta era considerato una istituzione, oggi è un coetaneo e per questo anche oggetto di scherno e molto altro ancora; se poi aggiungiamo l'aggravante del cyberbullismo che fa maggiori danni non solo fisici ma anche psicologici con tutte le conseguenze del caso, si degenera ancora di più”.

Maria Grazia: "Il bullismo ormai sappiamo a che livelli è arrivato, se ne sente parlare quasi ogni giorno, un problema grave che tocca molto anche i ragazzi più piccoli di noi che ancora non prendono coscienza reale della vita; noi maggiorenni riusciamo ora ragionare e a cavarcela. E' sicuramente un problema che deve essere preso con una certa considerazione perché questi episodi, ed è successo, possono produrre anche situazioni tragiche. Secondo me, chi tra la scuola e la famiglia può cercare di mettere un freno, più che la famiglia, deve essere la scuola stessa visto che noi passiamo più ore qui dato che veniamo anche di pomeriggio. Essa ti deve formare quindi..."

Elisa: "Chi pratica bullismo secondo me, è colui che manifesta la sua debolezza scaricandola con rabbia su altri per sentirsi più forte, ma in realtà è lui il debole: io non ho mai assistito per fortuna ad episodi del genere, qualche dispetto, ma nulla più".

Marianna: "Ci sarebbe tanto da dire sulla materia, il bullo è un debole, un vigliacco che non potendo avere la meglio su qualcuno caratterialmente più forte , cerca vittime più deboli per sentirsi più forte , ma è una forza effimera che non lo farà di sicuro crescere".

Rocco: "Il bullismo prolifera anche perché è diventato un fenomeno mediatico, certo bisogna combatterlo e reprimerlo ed è la scuola più della famiglia che deve cercare di combatterlo e sconfiggerlo. Certo, oggi la tecnologia ci mette il carico e lo fa espandere nel circo mediatico in modo esagerato con tutte le conseguenze del caso".

Una cosa è certa e lo si evince anche dalle risposte: il bullismo è una cicatrice che va chiusa al più presto.

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