Termoli storia & amarcord: la Piazzetta (e il balconcino che nessuno nota)

Retrospettive dom 16 settembre 2018
Attualità di La Redazione
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Piazza Insorti d'Ungheria a Termoli ©Termolionline.it
Piazza Insorti d'Ungheria a Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Da corso Mario Milano e dall’hotel Corona, nell’excursus termolese di Luigi De Gregorio, la rubrica con cadenza settimanale ci porta oggi nel cuore dell’aggregazione: la mitica piazzetta.

Il concittadino trapiantato da oltre 40 anni nel capoluogo lombardo tratta di un luogo che davvero richiama origini, radici e identità.

Termoli Storia & Amarcord in piazza Insorti d’Ungheria.

Più di qualcuno nella scelta della toponomastica effettuata all’epoca ha storto il naso per la ridenominazione della piazzetta in piazza Insorti d’Ungheria. Per i termolesi, la piazzetta è quella, senza bisogno di darvi altre intestazioni. Luigi De Gregorio negli aneddoti di storia e amarcord sui luoghi simbolo di Termoli riporta alla mente bandiere e balconi di un posto magico, per i giovani e non solo.

La Piazzetta.

Impossibile non identificarla. Era sufficiente il suo vezzeggiativo Piazzetta che rispecchiava le sue ridotte dimensioni. Se veniva rilevato un velo di dubbio sul viso dell’interlocutore si aggiungeva della Palma.

Quest’ultima fu piantata al centro della Piazzetta nel lontano 1936. Crebbe velocemente. Sul terreno così fertile e morbido era facile fare delle piccole buche ed i ragazzini con delle biglie super colorate dimostravano l’abilità di golfisti ante litteram con il solo uso delle dita. Nel periodo giusto i datteri potevano cadervi in testa. Si raccoglievano e si mangiavano. Non per fame, ma perché erano buoni.

Nel 2010 la Palma fu tagliata perché era malata e senza alcuna possibilità di guarire. Ma la Piazzetta senza la Palma sarebbe stata come Piazza Monumento senza l’opera scultorea in ricordo dei Caduti. Così una nuova, già adulta, fu nuovamente piantata.

Ma della Piazzetta vorrei ricordare altri due elementi diversamente importanti.

La fontanella.

Della cui esistenza, nonostante le sue piccole dimensioni, non potevano e non possono accorgersi i suoi frequentatori. Per placare una sete pazzesca post pizza o per eccessiva disidratazione, prima di orientarsi alle bibite alcooliche della Movida.

E della quale non potevano fare a meno le famiglie che abitavano vicino ad essa quando non ancora l’acqua era distribuita nelle case o quando pur arrivando la rete idrica al singolo appartamento, la scarsità di essa (non era stata ancora costruita la diga del Liscione e Termoli era l’ultimo paese del sistema distributivo dell’Acquedotto Pugliese) ne permetteva la fornitura solo per alcune ore del mattino e solo al piano terra per mancanza di pressione come ripetevano tutti.

Una situazione che imponeva di fare la fila alla fontanella. Difficile ad ottenersi non essendo inglesi, ma furbetti italiani. Con inevitabili discussioni, spesso anche vivaci.

Il Balconcino (quello posto tra Delizie del grano -ex bar Marconi- e la panetteria)

A differenza della fontanella da tutti notata e da molti utilizzata, il Balconcino passa assolutamente inosservato. E se qualcuno lo nota è probabile che l’attenzione nasca ad opera del suo degrado, della scarsa cura in cui è mantenuto.

Eppure esso ha avuto il suo periodo di notorietà.

La battaglia di Termoli si è conclusa con la ritirata dei Tedeschi verso il Trigno e con la presa, il comando e l’amministrazione della cittadina da parte degli Inglesi. I quali hanno posto il loro quartier generale nell’appartamento (ingresso in via fratelli Brigida) con balcone sulla Piazzetta dove è stata posta la relativa bandiera Inglese.

Con l’Italia repubblicana l’appartamento diventa sede del Municipio di Termoli e sullo stesso balconcino sventola il Tricolore (fino a quando sarà costruito e operante l’attuale Municipio di piazza San Antonio)

Ora diciamolo con franchezza. Trovandovi nella Piazzetta oggi (o anche nei migliori anni della Movida) immaginereste mai che in un passato, neanche molto lontano, due bandiere così importanti fossero issate al vento su un balconcino così modesto?

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