Il segnale demografico: Molise al punto zero?

Culle vuote ven 19 ottobre 2018
Attualità di Claudio de Luca
3min
Culle vuote ©frontierarieti.com
Culle vuote ©frontierarieti.com

LARINO. E' solo di qualche giorno l'allarme lanciato dai dati Istat che registrano, nei primi otto mesi del 2018, una perdita di mille abitanti in Molise. Il dato conferma l'inesorabile depauperamento demografico che la regione vive da diversi anni (dovuto soprattutto ad un fenomeno migratorio che ha ormai raggiunto cifre preoccupanti) ma anche il prevalere del numero dei morti sulle nascite. Nel 2016 la ventesima regione registrava: 1) un tasso di mortalità dell'11,5%, pari a 3.579 decessi; 2) un tasso di natalità, pari a -4,8% (2.088 nascite). Quest’ultimo dato è stato riconfermato nel 2017 con un saldo nati/morti pari a -1.735 a cui si aggiunge un numero importante di abitanti, soprattutto di fascia-giovane), che hanno lasciato il territorio in cerca di lavoro. Nel 2016 erano stati 1.578; nel 2017 2.000 abitanti a cui se ne aggiungono ancora 1.000 nei soli primi otto mesi del 2018.

Da questi dati emerge “la drammatica agonia di una terra dove la disoccupazione di lunga durata è pari al 72%. Si tratta, insomma, di un territorio incapace di risollevarsi dalla crisi e di dare un futuro a giovani per cui trovare lavoro diviene sempre più una chimera, perché il cuore spera sempre che la scena muti”. Le stesse indubbie bellezze restano congelate da politici non in grado di valorizzarne le potenzialità. Come risollevare le sorti della regione se manca un'idea di sviluppo, c’è carenza di strade di collegamento, la linea ferroviaria c’è … ma non c’è? Eppure le eccellenze esistono anche in questa regione e potrebbero permettere di iniziare un discorso che tenda al futuro, approntando un progetto credibile e risorse effettive per le infrastrutture. Servirebbero concretezza, competenza e celerità, quindi fatti e non più slogan elettorali. Il Molise può ancora avere un futuro ..., sempre che la situazione non perseveri nel segno meno, costringendoci a constatare che questo territorio non può più avere un futuro.

Intanto la responsabile del Dipartimento mercato del lavoro della CGIL Molise, Lucia Merlo ha segnalato su Fb che Fabrizio Nocera, ricercatore dell’UniMol, ha ipotizzato che - tra dieci anni, - la ‘ventesima’ potrebbe scendere a 260mila abitanti quando, all’inizio del ‘900, ne contava 400mila; e negli Anni ’60 330mila. “Negli ultimi 20 anni – incalza la Merlo - la popolazione ha ripreso la strada dell’emigrazione giovanile ed il fenomeno non si arresta, producendo non pochi problemi di natura sociale”. Campobasso è scesa sotto la soglia dei 50mila ab.; Larino è calata a poco più di 6.500 mentre i comuni-polvere sono lievitati ulteriormente. Insomma l’emergenza demografica si fa sempre più forte, suddividendo (e limitando) il territorio ad una tripartizione: Termoli, Campobasso ed Isernia. Ad atteggiare l’area molisana furono i “grandi vecchi” della politica locale che però, almeno, per il resto, la testa sulle spalle ce l’avevano. Poi, quando quest’accessorio finì col declinare (nei loro successori, ed ai politici ebbero a sostituirsi i politicanti), la situazione è andata sempre più giù.

Chissà se la pubblica opinione s’è mai resa conto che l’attuale cosiddetta “classe dirigente” (ma, forse, sarebbe meglio chiamarla “digerente”) prevede solo di “ruminare” sulle aspirazioni della gente. Dalla fine del 2002 (l'anno del sisma), l’intera regione ha visto affluire immense risorse per una ricostruzione che, nelle zone terremotate, non ha ricostruito alcunché. Ha semplicemente permesso a “lor Signori” di incistarsi in posizioni di rilievo mentre per la gente “'a nuttata nun passa”. La Sorte ha voluto che i Molisani non fossero capaci di confessare a sé stessi che il nostro problema è rappresentato da un glòmero difficile da districare. Pur essendo diventati una regione della decadenza, ci siamo convinti che non potremo permanere in eterno in una tale condizione. Cosicché confidiamo Di transitare dal participio presente a quello passato e speriamo (ad ogni tornata elettorale) che il decadimento non abbia a consolidarsi in una caduta "che mai non resta". Purtroppo il fatto certo è che il Molise è precipitato in uno spazio-tempo infinito, collocandosi in una definitiva profondità siderale da cui qualcuno vorrebbe emergere mediante inglobamenti alla Daunia, al Sannio od all'Abruzzo. Finiamo sempre più giù; e, mentre cadiamo, ci avvediamo che, d’intorno a noi, certi personaggetti sono riusciti a disegnare traiettorie di segno contrario, costruendo – per sé e per i propri familiari - ascese formidabili comunque partite da un punto situato più in basso rispetto a quello in cui ci trovavamo noi un attimo prima.

Claudio de Luca

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione