Carceri e migrazione, don Ciotti in Molise

Scenari mer 07 novembre 2018
Attualità di Erika Cieri
2min
Il tavolo dei relatori ©Termolionline.it
Il tavolo dei relatori ©Termolionline.it
Intervista a don Luigi Ciotti

CAMPOBASSO. Si è tenuto presso il liceo Classico di via Scardocchia, l’incontro di studio dal titolo: “Costituzione italiana: solidarietà, situazione carceraria e fenomeni migratori”.

Il dibattito è stato coordinato dai giudici Roberta D’Onofrio e Daniele Colucci.

Il giudice Roberta D’Onofrio che, insieme al collega Colucci, in qualità di formatori decentrati presso il Distretto di Corte di appello di Campobasso hanno aperto l’incontro, ha precisato che: “La nostra Costituzione introduce valori fondamentali per superare le disuguaglianze tra gli uomini”.

Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Campobasso, Giuseppe Mastropasqua, ha trattato il tema della sicurezza sociale e del reinserimento sociale della persona detenuta, sottolineando l’importanza di creare per ognuno di loro un percorso volto alla rieducazione e sviluppo sociale.

A seguire l’intervento di Rossana Venditti, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso, la quale ha trattato il tema riguardante la necessità di garanzie ai minori stranieri non accompagnati.

Il principio di solidarietà trova un limite nel fenomeno dell’immigrazione ma il nostro ordinamento, tramite gli artt. 2 e 10 della Costituzione, sancisce il principio del dovere di solidarietà come inderogabile. Accogliere chi fugge è un obbligo di tutti.

Un’importante figura, per coloro che arrivano, senza punti di riferimento è il tutore volontario tramite il quale vengono indirizzati e guidati i ragazzi verso l’inserimento sociale.

Infine, a concludere, l’incontro, Don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele e Presidente Libera.

Entusiasta Don Luigi Ciotti per la presenza di tanti giovani studenti interessati ad affrontare argomenti così importanti e profondi.

Il Suo intervento parte dai temi della responsabilità e del cambiamento.

“Il cambiamento dobbiamo essere noi, il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi ma purtroppo oggi vi è nella società un malessere che deriva dalla rassegnazione e neutralità” le parole di Don Ciotti.

Affronta, inoltre, problematiche molto attuali come l’immigrazione e verso tale fenomeno esprime preoccupazione in quanto, a suo dire, purtroppo dominano soltanto sentimenti di xenofobi e razzisti.

I migranti non sono pacchi postali ma persone.

Infine, conclude con la lotta alle mafie: "un segnale forte e positivo arriva dalle donne che ancora una volta sono le grandi protagoniste del cambiamento. Donne che per amore dei figli o perché stanche di un sistema che le ha schiacciate, togliendole la dignità e la libertà, si stanno ribellando. Parlando di mafie e donne, un riferimento a Lea Garofalo, la testimone di giustizia per un periodo in regime di protezione a Campobasso, uccisa a Milano dalla 'Ndrangheta nel 2009. "Lei ha rotto degli schemi" - il commento di Don Ciotti.

Costruiremo giustizia e dignità in questo mondo solo quando, al di là delle differenze, ci riconosceremo tutti corresponsabili, tutti parte di un comune destino di vita.

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