Disoccupato da 5 anni: «Ci hanno staccato il gas e sta arrivando l'inverno»

la storia gio 08 novembre 2018

Termoli «Dopo la scadenza dei vari ammortizzatori sociali il mio reddito è zero, l'unica fonte è un assegno sociale di mia moglie»

Attualità di La Redazione
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Anziano ©Web
Anziano ©Web

VASTO. Quella che vi raccontiamo è la storia di un uomo di 66 anni che lasciamo nell'anonimato, che si trova in gravi condizioni economiche, sopraggiunte a seguito della chiusura, nel 2013, dell'azienda di San Salvo in cui lavorava. Un uomo di origini molisane che da 44 anni vive a Vasto insieme alla moglie e ai due figli.

IL LAVORO. "Dal 2013 sono disoccupato, l'azienda dove lavoravo a San Salvo ha cessato l'attività, dal quel momento sono iniziati i miei guai, che a dire il vero erano già iniziati l'anno prima nel 2012, anno in cui potevo andare in pensione. Purtroppo tre mesi prima di accedervi è arrivata la maledetta "legge fornero" (non ci spreco nemmeno la maiuscola) che ha sconvolto la mia vita come quella della mia famiglia. In questi anni ho cercato un'altra occupazione per completare i contributi richiesti (attualmente mi mancano 2 anni e 5 mesi), ma è stato tutto vano, la mancanza del lavoro ma soprattutto l'età non mi hanno aiutato."

LE DIFFICOLTA' ECONOMICHE. "Dopo la scadenza dei vari ammortizzatori sociali (dicembre 2015) il mio reddito è zero, l'unica fonte è un assegno sociale di mia moglie. È facile intuire che con quella miseria o paghi le bollette o mangi, con 2 figli anche loro in difficoltà a reperire un lavoro appena affidabile. Un aiuto concreto mi viene dato dalle Parrocchie di S. Paolo e di S. Marco e dalla Caritas di Chieti che saltuariamente mi paga qualche bolletta energetica. A marzo di quest'anno mi era stato assegnato il "Rei", era una somma mensile che mi permetteva almeno il pagamento dei vari servizi compreso le somme arretrate. Purtroppo da luglio mi hanno sospeso i pagamenti perché dall'INPS mi hanno detto che l'assegno sociale di mia moglie non è compatibile con il Rei."

NIENTE PIU' GAS. "Da allora sono tornato nel baratro, la conseguenza è stata il distacco della fornitura del gas. Ho fatto presente la mia situazione ma non mi hanno dato ascolto. Per il ripristino della fornitura occorrono 600 euro ma naturalmente non avendo la somma disponibile rischio di iniziare l'inverno senza gas con le conseguenze immaginabili sia per l'alimentazione che per i termosifoni."

LA SPERANZA. "Non so come comportarmi, sono disposto anche in caso di necessità a riaprire abusivamente la valvola del contatore con le relative conseguenze, sono disposto a tutto pur di salvaguardare la mia famiglia. Per me non si trova né lavoro né pensione mentre per certe società, banche e quant'altro è tutto permesso. La mia speranza è che il prossimo anno possa accedere alla pensione in virtù delle ultime novità sulla "quota 100" in discussione proprio in questi giorni."

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