Portare in classe il dibattito su Sfera Ebbasta, la scelta di una giovane prof

Occhio all'attualità lun 17 dicembre 2018
Attualità di La Redazione
2min
Sfera Ebbasta ©https://www.vvox.it
Sfera Ebbasta ©https://www.vvox.it

MONTENERO DI BISACCIA. Ha suscitato vivaci e positivi commenti social l’iniziativa della insegnante molisana e montenerese Laura D’Angelo, che Termolionline ha ospitato nel passato con articoli di cultura e sulle iniziative scolastiche vissute in prima persona, che in aula ha portato la discussione con gli alunni riguardo il trapper Stera Ebbasta.

Una scelta non certo comoda, vista la cronaca recente, con le sei vittime alla discoteca di Corinaldo e decine e decine di feriti, ma coraggiosa.

Non è la prima volta che la giovane professoressa si aggancia all’attualità, lo fece anche con episodi di cronaca ancora più cruda.

«Ho parlato in classe di Sfera Ebbasta, dei testi delle sue canzoni, dell'importanza delle regole e della sicurezza, del sistema che pensa a fare soldi, e che non rispetta i giovani né il loro futuro, la loro salute fisica e morale. Insegniamo a questi ragazzi che i veri eroi non sono gli "pseudo artisti" che fanno soldi vendendo volgarità, ma i padri che ogni mattina si alzano e vanno a lavorare per dare ai loro figli la promessa di una vita migliore. Sono le madri che gli rimboccano le coperte la sera e gli lasciano un piatto sulla tavola, che non si interessano se magari non hanno i capelli perfetti o le unghie laccate, che fanno lavori dignitosi, e danno un esempio di vita onesta e di umiltà. Insegniamo che le più belle conquiste si ottengono con l'impegno e la voglia di fare, che i sentimenti si basano sulla tenerezza e non sull'ostentazione dei gesti, che ogni cosa ha il valore che le diamo e che solo così possiamo sentire ogni volta qualcosa di più. Ribelliamoci a questo mondo che vuole mercificare il sacro e il sano di ogni giorno, che mette i corpi sulla bilancia o in vetrina senza guardare agli occhi e alle menti, all'anima e all'interiorità, a un'umanità che nella sua fragilità ha la sua grandezza nella vita di ogni giorno.

Ribelliamoci al rumore che toglie voce ai silenzi e alle insta-stories che abbelliscono il vuoto della stanza, diciamo ai giovani che la vita è fatta di altro, è fatta di sorrisi e di lacrime, di sudore e perdite, di paure e coraggio, di vittorie e sconfitte, di emozioni e sentimenti che valgono l'intensità di una vita intera. Non regaliamo il voto facile, il sì generoso, premiamo l'impegno, la forza di volontà, la serietà, pensiamo a chi si sacrifica tutti i giorni perché crede in un mondo migliore, a chi scrive poesie o lettere d'amore. Pensiamo a chi le canta, a chi le porta nelle scuole, negli ospedali, nelle chiese dove non entra più nessuno, per le strade, che sono vuote, dove gli anziani restano alle finestre e gli altri passano senza vedere, e sono tutti più vicini e più soli. Spieghiamo ai giovani perché Chiara Ferragni guadagna più di un medico, perché un calciatore più di un insegnante, perché un contadino conta più di un tatuatore, e diciamo loro che il "no" parte da noi, che l'esempio migliore siamo noi, ripetiamo che non ci interessano i fuochi fatui che ci vogliono veneratori di orpelli, vogliamo il calore vero, la luce e l'amore, perché la felicità non è in quello che appare, ma solo in quello che si è».

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