Un mese di isola pedonale a Corso Umberto, «il nostro è isolamento»

Parola ai commercianti lun 21 gennaio 2019
Attualità di Michele Trombetta
4min
Corso Umberto isola pedonale ©Termolionline.it
Corso Umberto isola pedonale ©Termolionline.it

TERMOLI. Siamo andati a trovare alcuni commercianti che hanno le proprie attività su corso Umberto, chiuso al traffico di macchine dopo la realizzazione di un' isola pedonale su questo tratto di strada. La domanda che abbiamo posto loro è stata: "Dal 22 dicembre ad oggi che conseguenze avete avuto sul volume di affari: aumento o calo? E in che percentuale?" L'ottico Carlo Vincitorio: "Gli affari hanno subito un calo, ma in tutto questo c'è una logica, il Comune aveva messo in preventivo l'apertura di via Dante, ma quella che oggi è diventato una sorta di budello, doveva essere una valvola di sfogo per uscire da Termoli insieme al tratto di corso Umberto, e allora sì che avrebbe avuto un senso logico; invece hanno chiuso una parte interessante ed hanno lasciato una strada stretta e sempre caotica.

Oggi piazza Monumento e quella parte di corso Umberto sembra una zona minata dove non ci va nessuno. Volendo essere onesti, se proprio si voleva chiudere la strada, potevano prendere il provvedimento di chiuderla solo la sera; magari soprattutto d'estate, quelle due vie aperte sono fondamentali per snellire il traffico. Io a qualche responsabile del Comune glielo dissi in tempi non sospetti: prendendo questa decisione, avrebbero rischiato di farsi male, un domani quando potrebbe esserci un 'alternativa come il tunnel di poter uscire da Termoli anche da un'altra parte, allora si che si poteva creare questa situazione, oggi non era proprio il caso."

Enzo Tundo, titolare dell'edicola storica di Piazza Monumento: "Voglio solo dire una cosa: al di là di quello che questa chiusura ha portato a me e ad altri, in termini di volumi di affari, con questa decisione di chiudere corso Umberto, ci stiamo godendo uno splendido isolamento, quindi voi che siete bravi in questo, fate le vostre deduzioni: un tale isolamento non serve a nulla, almeno facessero una pista di pattinaggio o altro, questa strada mi sembra inutile; avremmo potuto avere due strade che decongestionavano il centro di Termoli, invece non abbiamo ottenuto niente, se non una strada più stretta di quella di prima che non ha prodotto nulla di buono."

I titolari de l'Argento Oromio: ”È un mese ormai che esiste questa novità e noi ci sentiamo ghettizzati, perché da una parte la piazza Stazione ci ha messo un catenaccio, dall'altra le enormi fioriere che nascondono alla vista non solo il mio negozio ma tutti gli altri. Ho protestato, ho parlato con l’assessore Ferrazzano, ma le risposte che ho ricevuto sono state che "non c’è niente da fare", ormai è stato deciso così e a me sembra di essere un suddito di un imperatore che non concede grazie. Se volete sapere se gli affari in questo mese sono aumentati o diminuiti, tutto sommato non è cambiato molto, siamo rimasti sullo stesso standard, ma le lamentele che noi riportiamo sono quelle che gli stessi cittadini fanno visto che ora, più di prima, trovano maggiori difficoltà nel venire a Termoli. La nostra città sta morendo. Un fatto che vorrei sottolineare e che rafforza le nostre perplessità, è che ad esempio in piazza Bega prima della chiusura, il trovare un posto di giorno era un'impresa, mentre in questi giorni si trovano addirittura posti sugli stalli bianchi. Allora ditemi: cosa significa?”

Enzo dell’agenzia viaggi Di Brino: “Anche se ci sono state le festività, in effetti valutare un effettivo calo negli affari per la chiusura del corso, non posso dirlo ora; è vero che il cliente di passaggio che approfittava passando davanti a noi oggi con la strada chiusa non viene più e quindi lo abbiamo perso, ma se devo pronunciarmi negativamente sulla chiusura del corso non posso farlo, però una decisione del genere non si doveva prendere a cuor leggero, ma bisognava decidere andando sul campo, rendersi conto di persona su cosa si andava a fare effettivamente. Inoltre se da queste parti si passa verso l’imbrunire, se non ci fossero le nostre luci, del panificio e quelle della Benetton, la strada sarebbe al buio totale, quindi prima di chiudere tale strada, bisognava provvedere a mettere luci pubbliche che illuminavano la via. In più la chiusura totale impone anche un’altra anomalia: i mezzi della raccolta rifiuti e della pulizia strade sono impediti nel poter pulire perché con i mezzi non possono passare e arrivare fin qui. Questo me lo hanno confermato i titolari della ditta dei rifiuti.“

Vincenzo Fratangelo della Bottega Verde: ”Per quanto riguarda i miei volumi d’affari certamente ho avuto un calo abbastanza netto, calcolabile in percentuali tra il 10 e il 20% e non c’è beneficio commerciale da questo punto di vista. Dal punto di vista della vivibilità sarei folle a dire che non sia bello, c’è tranquillità e non più caos automobilistico. Purtroppo però parliamo anche di far vivere la città a livello commerciale e l’impressione è che davvero si voglia chiuderla da questo punto di vista, perché non soffre solo questo tratto di strada chiusa, ma soffre anche il secondo corso e poi a pioggia le altre vie del centro; ci vengono sempre meno persone sia con la macchina che a piedi e questo non lo dico solo per quanto riguarda il mio punto vendita, ma sono cose che dicono i cittadini stessi. Secondo me Termoli non ha questo grosso bacino d’utenza che possa permettersi questa grande isola pedonale.”

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