Strage di via Fani, «Giulio Rivera e gli altri agenti vivono ancora»

La commemorazione sab 16 marzo 2019
Attualità di La Redazione
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Commemorazione di Giulio Rivera ©Termolionline.it
Commemorazione di Giulio Rivera ©Termolionline.it
A 41 anni dalla strage di via Fani

GUGLIONESI. “41 anni fa, era giovedì del 16 marzo 1978, alle ore 9 circa, in via Mario Fani, nel quartiere Trionfale di Roma, le auto con a bordo Aldo Moro e gli agenti della scorta, furono bloccate da un gruppo di terroristi criminali che aprirono immediatamente il fuoco, uccidendo in pochi secondi cinque uomini, tutti insigniti, poi, della Medaglia d’oro al Valor Civile, che oggi voglio ricordare”. Inizia così il discorso il sindaco di Guglionesi, Mario Bellotti, nella giornata dedicata alla memoria di uno degli agenti rimasto ucciso durante l’attentato a Moro. L’agente Giulio Rivera.

Un ragazzo di soli 24 anni che ha dato la sua vita per la patria. Guglionesi lo ricorda ogni anno perché “morire a 23 anni per servire la Patria è da eroe. Giulio Rivera rimarrà un’icona per noi guglionesani, un ragazzo che credeva in determinati valori e per questi ha perso la vita”. Giulio Rivera deve esser ricordato da tutti, e la sua vita, la sua storia deve esser tramandata a tutte le generazioni future.

Nel cimitero di Guglionesi, nella mattinata del 16 marzo ci sono stati minuti di raccoglimento e preghiera in onore di questo giovane poliziotto, una piccola ma significativa funzione nella quale sono state deposto delle corone di alloro.

Presenti oltre all’amministrazione comunale, i parenti dell’agente Rivera, la polizia di Stato di Campobasso, il maresciallo Salera, il parroco di Guglionesi don Gianfranco Lalli e il cappellano della polizia di stato di Campobasso.

“Fu un durissimo colpo- ha continuato Bellotti- che lasciò attonita tutta la comunità internazionale. Eppure, com’è stato detto più volte, Giulio e gli altri agenti, vivono ancora!”.

Come amministrazione comunale, il sindaco insieme alla giunta si è prefissato uno scopo, quello di “riqualificare una piazza già a lui intitolata che conservi per sempre il ricordo di questo giovanissimo eroe”.

Un pezzo di storia che nessuno potrà mai scordare, “chiunque tra noi, soprattutto chi è più grande, ricorderà esattamente cosa stava facendo nel preciso momento in cui si venne a sapere di questa strage- ha esclamato il vice questore- sento particolarmente vicino questo momento”.

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