Come ottenere la licenza Aams per il proprio bookmaker

Gioco sicuro gio 04 aprile 2019
Attualità di La Redazione
2min
Licenza Aams ©Termolionline.it
Licenza Aams ©Termolionline.it

TERMOLI. Tutti i bookmaker per poter operare in Italia devono essere in possesso della licenza Aams, ossia la licenza dell’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato che legalizza la propria attività di betting online o di altro genere sempre sotto il controllo di questo ente. Essendo una procedura molto costosa, alcuni siti, magari di secondaria importanza, preferiscono fare uso di altre licenze che, in un certo senso, aggirano la legge italiana fornendo un servizio entro i limiti della legalità. Ovviamente, in questo caso, il servizio di assicurazione in caso di furto o problemi di ogni genere agirà con le dovute precauzioni.

Per cui è importante assicurarsi che il sito che stiamo utilizzando sia in possesso della licenza Aams. In questo caso si può agire con la più totale tranquillità. Ma in cosa consiste esattamente questa citata licenza?

Un processo molto costoso

Essendo diventato, il betting online, una fonte di denaro inestimabile per lo Stato, l’Agenzia del Monopolio di Stato è passata dal gestire il commercio di tabacchi al controllo delle ricevitorie per culminare con il dominio dei bookmaker presenti sul territorio nazionale sia online che materiali. Essendo il gioco d’azzardo molto controllato nel nostro Paese, anche il betting online ha subito dei rigidi controlli fiscali negli ultimi anni. Non solo ma poter essere padroni di un bookmaker o di un sito di scommesse è diventato un processo complicato e molto costoso.

Prima di tutto bisogna che l’azienda sia una società o un ente in possesso di grandi capitali come società per azioni, cooperative, ecc. Per questo motivo, la “tassa d’iscrizione” è di 1 milione e 500 mila euro. Giusto per rendere noto all’Agenzia che la società che intende investire abbia una buona base di reddito alle proprie spalle e non tema cali o bancherotte. Ovviamente, prima di tutto ciò, bisogna iscriversi ad un bando pubblico e passare le varie fasi di pre - iscrizione.

La licenza, tuttavia, non viene rilasciata immediatamente. Se il nostro ambito, per esempio quello del poker, ha un mercato pressoché diffusissimo in tutta Italia farà si che il costo della nostra pseudo - licenza aumenti. Si parlano di somme che vanno dai 100 mila ai 350 mila euro per tre anni. Anche queste sono prove che l’Agenzia fa per controllare la tenuta della società che gestisce il bookmaker.

Il “Grande Fratello” del Monopolio sul proprio sito

Da questo momento in poi siamo in possesso di una costosissima licenza annuale (il prezzo lievita sui 3 milioni di euro) che mette il nostro bookmaker in totale legalità e sotto lo stretto controllo dello Stato. Per questo motivo, il software sul quale si sviluppa il sito deve essere presentato da un provider riconosciuto dal Monopolio in modo tale che sia più facile il sistema di controllo. Ogni bookmaker dovrà inserire tasse e pagamenti aggiuntivi per i propri clienti e, una parte di questi, verrà data al Monopolio per il mantenimento del sito.

Ultima ma non meno importante, il codice della licenza Aams dovrà essere posto in evidenza assieme ad un servizio di assistenza clienti e un servizio di prevenzione dalla ludopatia e di controllo di accesso ai minorenni.

In Italia ci sono molti siti che permettono di scommettere online o di giocare al casino online ma esistono anche diverse webzine che recensiscono le piattaforme di scommesse con licenze Aams che menzionano criticità, vantaggi, tipologie di codice promozionale e bonus. Affidati solo ai siti con tutte le licenze e i permessi governativi del settore.

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