Notifiche a orologeria, tempi della giustizia e Carresi

La reazione gio 18 aprile 2019
Attualità di La Redazione
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Unione Carresi ©Termolionline.it
Unione Carresi ©Termolionline.it

SAN MARTINO IN PENSILIS. «Il tempo della giustizia e il tempo delle Carresi». Commenta così il presidente dell’Unione Carresi la notizia dell’avviso di conclusioni indagini preliminari sull’inchiesta partita nel 2014. «Come noto sono stati recapitati trenta avvisi di conclusione indagini ad altrettante persone indagate, a vario titolo, per i reati di abuso d'ufficio, maltrattamento e sevizie nei confronti di animali. I fatti si riferiscono all'anno 2014, culminati nel sequestro delle stalle avvenuto nel 2015. Al momento sono ipotesi di reato e gli interessati (componenti delle commissioni, presidenti e personale dei Carri, sindaci) avranno venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati. Non è detto che lo facciano, però. Dopo questa fase si aprono due strade, quella dell'archiviazione oppure quella della richiesta di rinvio a giudizio. Scordatevi l'archiviazione. A mio parere si va dritti verso il processo.

Ma non è questo che mi preme sottolineare. Quello su cui voglio richiamare l'attenzione è la singolare sovrapposizione tra i tempi della Giustizia e quelli delle Carresi. In prima battuta faccio notare che si procede esattamente dopo 5 anni dai fatti (2014), un tempo infinito la cui estensione non è data di capire. Ciò detto (e su questo, ovviamente, ho acquisito pareri legali), rappresento come non sussista nessuna necessità di ordine processuale rispetto ad un atto di notifica avvenuto a quattordici giorni dalla celebrazione della prima Carrese, quella del 30 aprile a San Martino in Pensilis. Le notifiche potevano essere effettuate, ad esempio, lo scorso Natale, come potevano essere fatte il prossimo Ferragosto. Mi chiedo allora il senso di questa tempistica, se un senso c'è. I tempi della Giustizia e i tempi delle Carresi dovrebbero essere scollegati tra loro. Siamo in un Paese libero, dove la libertà di manifestazione del pensiero è garantita dalla Costituzione (art. 21), e anche un provvedimento della Magistratura, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni di quest'ultima, può essere criticato. Io mi sento di farlo, apertamente. Il Popolo delle Carresi ha il sacrosanto diritto di celebrare le proprie millenarie tradizioni disponendo della serenità che merita».

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