Solenne messa crismale, il vescovo De Luca: «Abbracciamo l'amore totale del Padre»

Vita cristiana gio 18 aprile 2019
Attualità di La Redazione
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Solenne messa crismale, il vescovo De Luca: «Abbracciamo l'amore totale del Padre» ©termolionline.it
Solenne messa crismale, il vescovo De Luca: «Abbracciamo l'amore totale del Padre» ©termolionline.it

TERMOLI. Io sono per te: la vita matrimoniale, la vita consacrata, il ministero presbiterale sono la coniugazione dell’unica missione ecclesiale, secondo carismi diversi. Solo nell’essere e vivere per l’altro si compie la nostra esistenza e accade la Chiesa, comunità dei discepoli”.

Così il Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, ha ricordato il senso autentico della vita cristiana nell'omelia pronunciata mercoledì 17 aprile 2019 nel corso della solenne Messa Crismale presieduta nella Chiesa di San Francesco d'Assisi a Termoli.

Il passo del Vangelo di Giovanni (capitolo 13) che racconta il gesto della lavanda dei piedi dei discepoli da parte di Gesù è stato al centro di una riflessione che riguarda tutti. Si tratta di “un segno profetico che dà la chiave di lettura di tutta la sua vita e della prossima morte. Manifesta che Gesù, il Figlio al quale il Padre ha dato tutto in mano, assume tra gli uomini la forma di servo, mettendosi a totale disposizione degli uomini, dandosi totalmente nelle loro mani, senza tirarsi indietro, fino in fondo”.

In tal senso mons. De Luca ha osservato che “Se non accettiamo il suo servizio, che cioè lui muoia per noi, se non accettiamo il suo amore per noi, non avremo parte, eredità con lui, non avremo il suo amore, non saremo capaci di amarlo e non potremo amare gli altri come lui. Non potremo vivere il nostro essere per l’altro. Se non accettiamo di essere amati così, non possiamo amare gli altri in questo modo, e ci comporteremo da padroni, come il “Dio” che ci inventiamo”.

Da qui un'esortazione rivolta all'intera comunità diocesana: “Lasciamoci lavare i piedi da Gesù. Solo così l’amore del Padre nel Figlio ci raggiungerà e vivremo in totale profonda relazione filiale col Padre. Vivremo in quell’abbraccio del Padre che ci fa consapevoli che tutto quello che siamo e facciamo è ricevuto in dono; ci rende capaci di riconoscere che uscendo da noi stessi, dalle nostre paure e dai nostri ritegni interiori, viviamo con gioia di questo amore che ci fa essere “dono per gli altri”. Signore Gesù nella tua radicale disponibilità verso ciascuno di noi, nasce la radicale disponibilità di noi verso gli altri. Infatti, in quanto amati dal Padre, in te e attraverso te, diventiamo capaci di metterci in atteggiamento gioioso, semplice e disponibile al servizio verso ogni altro”.

Il Vescovo ha quindi ricordato che le parole di Gesù: “Fate questo in memoria di me”, “Anche voi lavatevi i piedi gli uni gli altri” “Vi do un comandamento nuovo” (che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri Gv 13, 34-35) sono profondamente legate e interconnesse tra loro; indicano la possibilità nuova che la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù ha aperto alla nostra esistenza personale e comunitaria, possibilità nella quale siamo immessi(immersi) realmente con il Battesimo che abbiamo tutti ricevuto: vivere nella Trinità, e vivere a mo’ della Trinità. Ci ha lasciato la consegna e la possibilità di essere famiglia. Graziealla relazione con Gesù che gradualmente attraversa la nostra esistenza e la trasforma, diventiamo, personalmente e insieme, segno di un “di più” che ci abita e abitiamo”.

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