Nella messa di Pasqua il sacramento del battesimo

Il lucernario mar 23 aprile 2019
Attualità di Michele Trombetta
2min
La messa di Pasqua ©Termolionline.it
La messa di Pasqua ©Termolionline.it

TERMOLI. La celebrazione del lucernario iniziale è particolarmente suggestiva: la chiesa è vuota, completamente al buio; le tenebre, discese sulla terra durante le ultime ore di vita del Salvatore, sembrano prevalere. Fuori della chiesa è acceso un fuoco divampante, dal quale il sacerdote accenderà il nuovo cero pasquale. Dopo il saluto, il sacerdote rivolge un’esortazione ai presenti, quindi benedice il fuoco con queste parole: “O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questo fuoco nuovo. Fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno. Per Cristo nostro Signore”.

Così ieri sera alle 22.30 abbiamo seguito dall'inizio, la funzione religiosa della messa che annunciava la risurrezione di Nostro Signore Gesù dopo tre giorni dalla sua Crocifissione: lo abbiamo fatto presso la Chiesa di San Timoteo, il rito celebrato dal parroco don Benito Giorgetta, una Chiesa gremita con molti giovani presenti e questo è davvero molto significativo, l'assemblea dei fedeli molto partecipativa; ieri sera poi ci sono anche stati tre piccoli nuovi cristiani battezzati nella notte più Cristiana delle nostra religione, la notte della risurrezione di Gesù: Leonardo, Antonio e Luigi hanno infatti ricevuto il Sacramento del Battesimo che li proclamava nuovi Cristiani, un rito religioso durato quasi due ore per via delle sue funzioni.

Questi alcuni passaggi dell'Omelia di Don Benito ieri notte: «Non è stata la morte a mettere la firma sulla vita di Gesù, ma è lui che ha fatto morire, sparire la morte, ridandole vita. Il nome di Gesù non risulta nell’anagrafe della morte, la tomba rimarrà per sempre vuota, intatta”. Continuando: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto”. Gesù cambia il nome è chiamato “colui che è vivo”, si il vivente, colui che, avendo fatto esperienza temporanea di morte, l’ha sconfitta definitivamente. La tomba per lui è stata una residenza temporanea, provvisoria. Tutti coloro che si associano al Cristo possono fare esperienza di vita, di rinascita, di trasformazione. Con lui ogni esperienza è destinata a cambiare ad illuminarsi, neppure la tenebra peggiore può riuscire ad offuscare l’intensità della sua forza dirompente”.

Per concludere: “La morte è sconfitta. Non domina più, ha lasciato spazio alla vita perché colui che l’ha creata e redenta la dona a tutti coloro che vorranno seguirlo, a coloro che fidandosi di lui si lasciano investire dal fascino del trionfo dellavita e raggiungere dalla sinfonia della speranza".

Buona Pasqua di resurrezione a voi tutti, cari lettori di Termolionline.

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