Il Molise non cammina verso Oriente: liste e presunti massoni a Campobasso
CAMPOBASSO. Un candidato alle elezioni del Comune del capoluogo ha pubblicato un ‘post’ in cui dice: "La nostra lista è libera da massoni”. Ebbene, c’è stato un tempo in cui, tra i Massoni, volavano gli stracci; e, per averne contezza, sarebbe bastato visitare su ‘internet’ il sito“grandeoriente-libero.com” per rinvenirlo zeppo di accuse e di documenti esibiti in ordine ad una discussa gestione della Loggia.
Uno spassionato osservatore del fenomeno avrebbe potuto dire che, manco nel corso delle elezioni politiche nazionali, sarebbero stati inferti colpi tanto bassi. Oggi, almeno apparentemente, l’ambiente parrebbe essersi rasserenato; perciò sarebbe il caso di vedere in quale misura potrebbero incidere l’Abruzzo ed il Molise sulla gestione complessiva della Fratellanza.
Chi, ben più di noi, conosce le segrete cose afferma che, nella Massoneria, il Maestro è unico (e prevalente). Come tale è legittimato a fregiarsi dell’appellativo di “Grande”. Gli iscritti al “Grande Oriente d’Italia” di Palazzo Giustiniani, spalmati tra le varie comunità, grandi e piccole, dell’Abruzzo e del Molise, sarebbero tre centinaia. La presenza dei grembiulini, dunque, sarebbe discreta anche nella ventesima regione. Nelle due realtà si è potuta registrare l’adesione di tanti giovani; e ciò viene ritenuto un evento dimostrativo “di come i nostri figli aspirino a non rimanere più inscatolati in temi sorpassati che non ci appartengono più”. Parola di Gran Maestro che non opera distinzioni per quanto riguarda la distribuzione degli iscritti tra le due regioni finitime.
A tale proposito, non sarebbe irreale riferire - sulla scorta di notizie storiche, note a chi pratica la divulgazione - che per il Molise si tratta di un numero di adepti di gran lunga minore rispetto all’Abruzzo. Il Gran maestro ha detto pure che “l’importante è la trasparenza, riferita alla dirigenza, nonché la cognizione dei responsabili sui due territori fratelli”.
In definitiva, l’organizzazione non vive più nel mistero, dal momento che “la segretezza delle liste, resasi necessaria durante il Ventennio fascista, è finita da quando la Massoneria si muove finanche nelle piazze e sugli schermi tv, ragion per cui le attività del sodalizio sono visibili come se fossero praticate sotto un riflettore”.
Il sesso gentile rimarrebbe tuttora escluso dal Grande Oriente d’Italia; ma il sodalizio ne fa una questione da risolvere “nel seno del circuito massonico stesso”. In effetti, ha lasciato aperta una porta che lascia bene sperare alle donne che volessero aspirare a manovrare il compasso e ad indossare il grembiulino:”Se devo fare una battuta, potrei dire che nella nostra galassia associativa vi sono obbedienze esclusivamente maschili, altre esclusivamente femminili e qualcuna mista”.
Il tema-Massoneria è stato sempre poco trattato in Molise. Esso salì sulla ribalta locale alcuni decenni or sono, a seguito di diverse interrogazioni presentate da consiglieri regionali di Sinistra che ebbero a dichiararsi preoccupati per la presenza “attiva” dei “grembiulini” sul territorio della ventesima regione. All’epoca, il settimanale “Molise oggi” pubblicò alcuni servizi dai cui contenuti fu possibile ridurre il fenomeno in regione al minimo comune denominatore, peraltro tranquillizzando l’opinione pubblica pure sulle personalità degli iscritti. Nessuno apparve dedito ad attività che non fossero nominabili e qualificate.
Tutto ciò posto può dedursene che, data la scarsa consistenza dei massoni nostrani, le due regioni finitime potranno incidere ben poco nei dissidi interni (oggi apparentemente in sonno) dei fratelli-coltelli di Palazzo Giustiniani. Peraltro, dopo che - nell’aprile del 2008 - il “Duce” del Grande Oriente ebbe a dire che il cuore della massoneria batteva a sinistra, sembrano essersi sopiti persino i timori espressi da chi 40 anni fa rappresentava nella ventesima regione questa parte politica. D’altronde i sodali del compasso non si sbilanciano mai.
Claudio de Luca