Economia: al Molise una cifra enorme, ma ha partorito solo un topolino

Diamo i numeri mer 15 maggio 2019
Attualità di Claudio de Luca
3min
Cartina del Molise ©Wikipedia
Cartina del Molise ©Wikipedia

MOLISE. Unioncamere, fondando le proprie valutazioni sui dati del Registro delle imprese rivela che la vita di queste ultime è, mediamente, più lunga nel Nord-est (13,3 anni); segue il Nord-ovest (12,4 anni), quindi il Centro (12,1 anni) ed il Meridione (11,7 anni). A durare di più sono le aziende marchigiane (15 anni), seguite da quelle del Trentino-Alto Adige (14,6 anni) e del Friuli-Venezia Giulia (13,9 anni). In Molise, 13,4 anni. Il ‘turnover’ è più accentuato nel Lazio ed in Campania (in entrambi i casi la vita media è di 11,1 anni), poi è la volta della Calabria (11,4). Guardando alle forme giuridiche, l’analisi mostra che l’impresa individuale ha una vita media più bassa delle altre (11,4 anni). Nella media, i valori delle società di capitali (12,4%), mentre cresce la durata per le altre forme (13,9 anni) e soprattutto per le società di persone (17,0 anni). Per quanto concerne i settori produttivi, quanto a longevità, l’agricoltura batte tutti (16 anni). Più breve l’aspettativa di vita delle aziende di costruzioni (12,5 anni) e, soprattutto, di quelle dei servizi (11,8), al cui interno “pesa” la minor durata media delle attività turistiche (9,2 anni). A fine 2018, quasi 6 imprese su 10 risultavano costituite prima del 2009. Questo universo di aziende longeve concentra il 70,2% degli addetti del settore privato. Poco più del 18% delle imprese oggi esistenti è nato, invece, tra il 2009 e il 2013 e raccoglie il 14,3% degli addetti. Circa una impresa su 4, infine, è stata costituita negli ultimi 5 anni ed ha una quota di addetti pari al 15,4%.

Il Molise è stato destinatario di una cifra enorme che però ha aiutato solo a partorire un topolino. Siamo ridotti così male che la Banca d’Italia ci ha declassato e rientriamo nel gruppo delle regioni ‘meno sviluppate’ del Paese. Come si può invertire la rotta in un territorio dove i cittadini e le imprese sono stati massacrati? La situazione economica, le tasse, la burocrazia, governi regionali inaffidabili, la corruzione, i privilegi, la disoccupazione, sono problematiche che affliggono il cittadino molisano da troppo tempo. Ci siamo impoveriti sia a livello individuale che a livello collettivo, con i Comuni che fanno fatica a mantenere attivi i servizi individuali ed alla persona. La crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 ora ha messo in ginocchio migliaia di famiglie molisane. I soldi dei fondi europei e quelli del governo centrale non è dato sapere quali strade percorrano una volta approdati in Molise. Magicamente non se ne sa più nulla. Quasi ogni settimana viene annunciato uno stanziamento di fondi ragguardevole che, per una piccola regione come la 20.a, dovrebbe costituire oro colato. Ma nonostante tanta grazia, l’opinione pubblica ha assistito alla fine della Gam, dello Zuccherificio, etc.; e si è continuato ad iniettare liquidità in aziende decotte, illudendo i lavoratori che ci sarebbe stato un futuro per loro.“E’ il lavoro che crea l’impresa, ma questo va supportata dall’azine politica”, parola del Presidente di Unioncamere Sangalli. “Vanno sostenuti gli investimenti, vanno rimossi i tanti ostacoli che frenano lo sviluppo e a volte impediscono persino la sopravvivenza di una impresa. Penso, ad esempio all’eccesso di burocrazia e a un sistema di regole spesso inadeguato, alla farraginosità del mercato del lavoro, alla carenza di infrastrutture, materiali e immateriali.

Su tutti questi temi le Camere di commercio possono fare molto. Sono le amministrazioni delle imprese e per le imprese, quelle che possono far muovere davvero gli ingranaggi sui temi della digitalizzazione, dell’orientamento al lavoro, del turismo e molto altro ancora. Perché conosciamo a fondo le imprese e le esigenze degli imprenditori e abbiamo le competenze per supportarli”. La Polonia ha aderito all’Ue solo nel 2004. Un tempo i Polacchi se ne venivano in Italia in cerca di lavoro, ma ora sono gli Italiani ad andare in questa nazione per trovarne. Ciò costituisce la dimostrazione che, con i Fondi europei, si può crescere e si può superare la crisi. Perciò, se i politici ed i vari dirigenti svolgessero il loro lavoro in modo esemplare, nell’interesse della collettività, si potrebbero raggiungere traguardi importanti.

Claudio de Luca

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