Manifesti fuori posto: perda ogni speranza chi protesta

Casus belli mar 21 maggio 2019
Attualità di Claudio de Luca
3min
Manifesti abusivi ©Termolionline.it
Manifesti abusivi ©Termolionline.it

TERMOLI. Vogliamo impedire i manifesti elettorali fuori posto? Occorre situare telecamere sopra ad ogni postazione abilitata a raccoglierli, come va fatto per gli imbrattatori delle strade con i rifiuti. Per punirli devi sorprenderli con le mani nella marmellata; altrimenti non puoi rifarti sulla lista e sul committente per la pubblicità elettorale. Ciò posto, va preso atto della volontà di “non punire” da parte di un legislatore (deputati e senatori) che non vorrebbe mai sanzionare se stesso od i suoi accoliti locali.

Ci riesce col decreto “Mille proroghe” che replica ad ogni elezione la “sanatoria” per le sanzioni inflitte con una sorta di condono a vantaggio delle tasche degli aspiranti deputati, senatori, consiglieri regionali, provinciali e comunali vanificando le spese sostenute dai Comuni per la defissione dei manifesti abusivi e per l’utilizzo degli addetti alla Polizia locale. Gli importi versati vanamente per istruire le pratiche relative ai verbali dei Vv.uu. si possono immaginare senza sforzo perché – puntualmente, a “sanatoria” - si prevede il versamento di una somma per ogni anno, a partire da quando l’abuso sia stato accertato. Tale importo (1.000 euro) sarà dovuto dal trasgressore per ciascuna provincia in cui le affissioni-fuorilegge siano state verificate e contestate. Nella pratica, si tratta di un presa per i fondelli perché il legislatore mette i Comuni difronte ad una vera e propria finzione giuridica.

Il “Mille proroghe” intenderebbe fissare una sorta di afflizione pecuniaria (inesistente ed a carattere forfettario) che - nei fatti – sana definitivamente l’abusività di manifesti, striscioni e propaganda luminosa, l’installazione di ‘gazebo’ propagandistici e simili. In tal modo, i veri autori degli illeciti finiscono con il “chiudere” tutte le partite ‘in itinere’ con i Comuni. Ma, se i 1.000 euro previsti a qualcuno sembrano tanti, ciò vorrebbe dire non aver compreso il meccanismo posto alla base del tombale condono, atteso che un solo manifesto affisso fuori posto vale – da solo – una ‘multa di 400 euro. Vediamo, perciò, come il legislatore, ponendo una ciliegina sulla torta ha determinato un importo forfetario truffaldino, da calcolare su base annua ed a livello provinciale.

In proposito, basterà considerare che i Comuni, destinatari della riscossione per il tramite dell’attività repressiva della Polizia locale, si vedranno accreditare gli importi di competenza in base ad un riparto territoriale; cosicché quei 1.000 euro iniziali per ogni candidato “peccatore” dovranno essere suddivisi tra i tanti enti in cui l’illecito sia stato commesso ed accertato. In questo modo finiranno con il diventare poche diecine di euro per ciascun ente. Ragion per cui non varrebbe manco la pena di attivarsi se non fosse per commentare la mala azione di chi prende in giro un sacrosanto sentimento collettivo di legalità. Immaginate i fastidi che deve affrontare un ente locale territoriale quando “lor signori” danno ordine ai propri attacchini di prodigarsi nelle affissioni selvagge. I disagi sono già tanti in una piccola regione quale è il Molise; ma il lettore immagini quanto impegno debba essere prodotto nei centri maggiori o addirittura nelle città metropolitane!

Domandate alle Ragionerie comunali quando occorre spendere per perseguire gli abusi, coprendo i manifesti “fuorilegge”; chiedete ai Vigili urbani quante ne debbono ascoltare dagli avversari dell’affissore per ogni affisso posto fuori dagli spazi. Ed il bello è che, poi, quegli stessi che hanno protestato vorranno prodursi in analoga azione per sommergere i muri di cartaccia degli altri che nessun elettore guarderà mai per la tanta che ne sia stata immessa in giro. E’ serio tutto questo? E’ possibile che, a legiferare sull’esito di determinate sanzioni, possa essere proprio chi abbia trasgredito la legge; e che, magari, è stato anche uno dei diretti destinatari dei provvedimenti sanzionatori inflitti?

Claudio de Luca


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