«Non vogliamo che il geometra torni in municipio»
SAN GIULIANO DI PUGLIA. Nemmeno di fronte a una sentenza di Corte di Cassazione, che restituisce la ragione e il posto di lavoro a un tecnico coinvolto nella tragedia della scuola Jovine, il Comitato vittime di San Giuliano di Puglia ammorbidisce la sua posizione. Parliamo del geometra del Comune di San Giuliano di Puglia licenziato, senza preavviso in data 30/9/2010, a seguito della conclusione del procedimento penale nell'ambito del quale lo stesso era stato in via definitiva condannato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo e aggravato in relazione al crollo della scuola Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia ed alla conseguente morte di ventotto persone, fatti verificatisi in occasione di una violenta scossa di terremoto in data 31 ottobre.
Ben cinque gradi di giudizio e tre sentenze dei giudici di merito hanno preceduto l’ultima decisione degli ermellini della Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza 14679, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune e accolto le istanze presentate dagli avvocati Lucia Liberatore e Federico Liberatore, legali del geometra. La sentenza, di fatto,accoglie quanto già stabilito dal Tribunale di Larino con la sentenza di primo grado emessa nel 2012. Il Comitato vittime della scuola elementare Jovine di San Giuliano di Puglia ha scritto al prefetto di Campobasso Maria Guia Federico per protestare contro l'ipotesi di reintegro negli uffici comunali della geometra condannato a 5 anni di reclusione per aver agito con a negligenza imperizia e incapacità professionale. «Ci appelliamo alle istituzioni perché questa provocazione non si realizzi», hanno scritto i genitori nel dispaccio.