Sanità tra ombre e luci sul territorio

Day after gio 20 giugno 2019
Attualità di La Redazione
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Ospedale San Timoteo ©TermoliOnLine
Ospedale San Timoteo ©TermoliOnLine

TERMOLI. Ultime ore contrastanti sulla sanità, dapprima le indiscrezioni (più che indiscrezioni…) sulla paventata chiusura del punto nascita dell’ospedale San Timoteo di Termoli, quindi l’approvazione del decreto Calabria in Parlamento, che apre scenari diversi sul superamento del deleterio blocco del turnover per regioni commissariate.

Partiamo da questo assunto, come ha chiosato il presidente del comitato San Timoteo Nicola Felice: «Sanità: una luce in fondo al tunnel!». «Con la conversione in legge del Decreto sulla Sanità per la regione Calabria, avvenuta oggi al Senato, viene anche eliminato il blocco del turnover per le regioni, come il Molise, commissariate e in piano di rientro del deficit sanitario. Ciò è positivo per il nostro servizio sanitario reginale, avendo l'Asrem la possibilità di fare nuove assunzioni e stabilizzare il personale precario. Resta però per i molisani il danno di dover subire le maggiorazioni per Irpef, Irap, e accise varie, da pagare a seguito del persistere ancora il deficit gestionale nella sanità».

Al di là di questa luce in fondo al tunnel, arriva una chiamata alle armi politiche, da parte di Giancarlo Totaro, sindacalista medico della sigla Fimmg-118, «Adesso tocca ai sindaci intervenire con azioni istituzionali e con tutta la forza istituzionale e politica di cui sono portatori anche ai sensi delle funzioni previste dal DLGS n.502/92 e dalla legge regionale 1 aprile 2005 n. 9. Dopo le allarmanti notizie rese note dalla stampa in merito al rischio di imminente chiusura punto nascita dell'ospedale di Termoli che va sommarsi alla desertificazione professionale di quasi tutti i reparti, i sindaci e tutti i politici del basso Molise non possono più attendere per organizzare le "barricate" e tutte le pressioni possibili contro lo smantellamento del nosocomio San Timoteo di Termoli anche in base alle funzioni derivanti ai sensi della leggesulla organizzazione del Servizio sanitario nazionale, al fine di salvare i servizi ospedalieri e tutelarne la qualità per nome e per conto di tutti i cittadini bassomolisani che rappresentano. I medici sicuramente saranno al loro fianco per combattere questa battaglia di civiltà per tutelare il la salute dei cittadini eassicurare i Lea in basso Molise».

Ma cosa cambia col decreto Calabria? Questa la nota della Ministra della Salute, Giulia Grillo: «E’ un giorno storico, il decreto Calabria è legge. Finalmente lo Stato ha uno strumento vero per curare il Servizio sanitario calabrese da troppo tempo malato. Il Decreto non si occupa solo di rilanciare le cure in Calabria ma consente il riavvio delle assunzioni nella sanità di tutto il Paese. Abbiamo previsto lo sblocco delle assunzioni già dal 2019 per permettere a tutte le Regioni di migliorare i servizi sanitari e rilanciare il nostro prezioso SSN. Una sanità pubblica accessibile ed efficiente è un diritto di tutti i cittadini, da Nord a Sud».

Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, in occasione dell’approvazione definitiva, da parte del Senato, del Ddl n. 1315 di "conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, recante misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria".

Il Ddl è stato approvato nella seduta del 19 giugno 2019, con 137 voti favorevoli, 103 contrari e 4 astensioni. Il testo era già stato licenziato dalla Camera, con modifiche al Decreto, lo scorso 30 maggio.

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