I bambini disabili sono in aumento, ma ci sono diverse terapie per aiutarli

Sostegno gio 04 luglio 2019
Attualità di La Redazione
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Terapie ©Termolionline.it
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TERMOLI. Il MIUR, nel suo rapporto biennale 2016-2017, evidenzia un aumento dell’8,3% di alunni disabili rispetto alla rilevazione precedente. In tutto si tratta di 254.366 iscritti in possesso di una certificazione ufficiale di disabilità, e cioè il 2,9% del totale degli studenti. Tra l’altro, sempre secondo le rilevazioni del MIUR, il 93% di loro studia presso gli Istituti Statali, e il resto si divide tra paritarie, il 5,3%, e private, l’1,3%.

Troppi i casi di disabili abbandonati dalla nascita

In Italia i bambini disabili, abbandonati poco dopo la nascita, sono più di 4.000 e, per molti di loro, si prospetta un futuro davvero incerto, perché, se non vengono adottati, vanno incontro ad un lungo periodo in ospedale e al ricovero presso una struttura specializzata. D’altronde, se è già difficile trovare una famiglia affidataria, nel caso di un bambino disabile gli ostacoli non possono che aumentare. Per fortuna da questo punto di vista l’Italia è una terra generosa e non mancano le Onlus che si occupano di bambini malati, come nel caso di Lega del Filo d’Oro, che porta avanti una serie di programmi per l’inserimento e l’assistenza di bambini diversamente abili. La buona notizia è, infatti, che vengono messe a punto tante nuove terapie per sostenere i bambini disabili e le loro famiglie.

Le terapie per bambini disabili

Musicoterapia

Si chiama “Sing and Grow” il sistema di musicoterapia utilizzato con particolare efficacia dalla dottoressa Kate Williams e i collaboratori del QUT, la Queensland University of Technology, proprio perché, oltre ad aiutare i bambini a prendere padronanza delle loro risorse, migliora anche il rapporto con i genitori. Un effetto collaterale che, in un primo momento, è risultato una sorpresa anche per gli studiosi, già convinti comunque che la musica fosse di per sé un linguaggio indipendente e completo anche sul piano espressivo.

Pet-therapy

Si sa che il rapporto con gli animali, essendo fondamentalmente non verbale, passa per la gestualità e l’intuito. Il cane, ad esempio, è il migliore amico dell’uomo: uno degli animali che da sempre vive in simbiosi con l’uomo ed è in grado di intuire anche il più piccolo messaggio, rispondendo con grande affetto e disponibilità. E non solo, perché questo animale domestico percepisce immediatamente il malessere dell’uomo e si prodiga per sorreggerlo con tutte le sue risorse.

Ippoterapia

La TMC, cioè la Terapia a Mezzo di Cavallo, è arrivata in Italia grazie alla dottoressa belga Danièle Nicolas Citterio ed è stata sviluppata insieme all’ANIRE. L’interazione bambino-cavallo infatti funziona sia a livello neuro-psicologico che sul piano neuro-motorio, e lo aiuta a sviluppare il coordinamento dei movimenti, sia perché il cavallo ha un andamento ritmico facilmente codificabile, sia per la sua grande socievolezza. Infine, e non è da sottovalutare mai, il cavallo conosce la paura e può aiutare a capire come dominarla.

Terapia dell’acqua

L’acqua rappresenta per l’uomo un ambiente prenatale e, per questo, rassicurante al massimo. Stare in acqua stimola il movimento quasi automaticamente, sia perché il peso corporeo si alleggerisce, sia perché è più facile gestire e rilassare la muscolatura di tutto il fisico. Grazie a questi requisiti naturali tre ricercatori, Giovanni Caputo, Giovanni Ippolito e Paolo Maietta, hanno creato la TMA, una terapia sistemica che aiuta i bambini autistici, o affetti da altri problemi di tipo relazionale, a sciogliersi e comunicare più agevolmente.

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