Quando il Molise fermò il nucleare in Italia
Termoli, Campomarino Quarant'anni di lotte per l'Ambiente a Termoli e nel Basso Molise
TERMOLI. Chi conosce la storia recente o l’ha vissuta riconduce le battaglie civiche ad argomenti correlati a progetti come il Tunnel, la Turbogas e ancora più indietro alle Chimiche. Ma c’è stata anche la madre di tutte le battaglie: quella contro la centrale nucleare individuata dal Governo a Campomarino.
Il Molise non esiste! Così ultimamente, spesso con sarcasmo, è stata definita la ventesima regione, la nostra. Eppure, alla fine degli Settanta, in Molise, grazie a una lotta asperrima, si pose la pietra tombale sulla realizzazione di nuovi siti termonucleari in Italia.
Tempo addietro Aldo Camporeale ed Enzo Gallo chiesero per il tramite degli organi d’informazione locali, in una sorta di appello, materiale riguardo la manifestazione del 2 dicembre 1978, la più partecipata nella storia del territorio.
Ebbene, ora tutto è racchiuso in un pregevole documento storico, "Quando il Molise fermò il nucleare": Quarant'anni di lotte per l'Ambiente a Termoli e nel Basso Molise, un libro dato alle stampe dall’editore teatino Solfanelli, che racconta una storia che pochi conoscono, sicuramente le ultime due generazioni, per motivi strettamente anagrafici.
C’erano solo radio, tv e giornali, persino le emittenti private erano agli albori. Nemmeno allora il Molise fece notizia, ma solo storia, scusate se è poco.
Ancora oggi la lotta contro il nucleare viene associata solamente a Montalto di Castro, la cittadina laziale che per prima si oppose alla scelta di allocarvi una centrale.
Il discrimine venne dalla Regione, la tanto vituperata Regione. Il Lazio assentì, la Regione Molise no.
I due autori, che oggi ci hanno concesso la prima intervista, all’interno della libreria “Il Ponte”, in modo semplice ma documentato, ricostruiscono l’intera vicenda, che segna la nascita del movimento ambientalista di massa in Italia e ci ricordano, come viene anche impresso sulla copertina del loro volume, che le lotte ecologiste, oggi più attuali che mai, sono soprattutto un impegno a favore della democrazia, per affermare il diritto di esistere e per poter scegliere e determinare il proprio futuro.