Da Galileo a Tito Stagno, tutti gli uomini (e le donne) della Luna

moon day ven 19 luglio 2019
Attualità di Erika Cieri
3min
Da Galileo a Tito Stagno, tutti gli uomini (e le donne) della Luna ©Termolionline.it
Da Galileo a Tito Stagno, tutti gli uomini (e le donne) della Luna ©Termolionline.it

CAMPOBASSO. Oggi presso la sede regionale Rai si è svolta la giornata dedicata alla Luna, con una programmazione speciale per il 50esimo anniversario dell’allunaggio, traguardo che ha modificato per sempre il rapporto dell’uomo con lo spazio.

Il Moon Day, così è stata denominata l’intera giornata con cui la Rai ha omaggiato l’allunaggio, ha celebrato le emozioni che, proprio grazie all’immagini della Rai, sono impresse nella memoria collettiva del Paese attraverso ricordi che riaffiorano in tutti coloro che hanno vissuto quel momento, ma anche in chi ne ha solo sentito l’eco nei racconti e nelle immagini di una sfida vinta dall’ingegno umano.

L’incontro è stato introdotto dal caporedattore Giancarlo Fiume il quale ha sottolineato ed illustrato l’importanza di questo avvenimento attraverso immagini proiettate, relazioni.

Moderatrice dell’incontro la giornalista Rai Enrica Cefaratti. È seguita la relazione del professor Piacentino, il quale ha illustrato le caratteristiche scientifiche della luna attraverso la proiezione di slide.

Fin dall’origine dell’umanità l’uomo ha mostrato sempre ammirazione per le stelle, il cielo e lo spazio. Il primo contributo all’astronomia fu dato dai greci che usavano le costellazioni per orientarsi con la navigazione. Il più audace studioso del cielo e delle stelle fu Galileo Galilei, il quale mise in discussione la teoria tolemaica e sostenne quella copernicana. Galileo dette il la allo studio dell’astronomia per mezzo dei telescopi.Nel corso di questo secolo, grazie alla costruzione di telescopi sempre più potenti e nuove classi di strumenti astronomici, si è potuto conoscere sempre meglio il nostro sistema solare e studiare nove galassie.

L’uomo ha sognato i viaggi nello spazio per millenni: i miti greci di Dedalo e Icaro riflettono il desiderio di volare, l’aspirazione più grande di Leonardo da Vinci era quella di riuscire a volare e, negli ultimi secoli, la fantasia di scrittori, scienziati e filosofi alimenta racconti di fantastici viaggi nello spazio e di evolute civiltà extraterrestri.

La conoscenza dello spazio si avvale dei risultati di molte discipline: fisica, astronomia, elettronica, matematica etc… ed è il frutto di una ricerca durata secoli. L’era dell’esplorazione dello spazio, della navigazione spaziale ebbe inizio con la fondazione della NASA (l’ente spaziale statunitense) e il lancio di moltissimi satelliti in orbita.

Il 20 luglio 1969 il mondo intero finalmente ha potuto assistere al primo sbarco sulla luna e, oggi ricorre l’anniversario dei primi cinquant’anni da questo sensazionale evento. Si tratta di un evento storico e indelebile perché avvenuto in un secolo, il ‘900, dilaniato dai conflitti mondiali e dalla Guerra fredda e che, per qualche ora, sembrava aver posto fine agli attriti tra America e Urss. Il mondo intero, grazie anche alla televisione inventata almeno quindici anni prima, ha potuto assistere a 28 ore di diretta, di registrazioni in cui si è cercato di rivivere dal pianeta Terra quanto stava accadendo sulla Luna. Tutti hanno potuto assistere al primo sbarco dell’uomo sulla Luna vivendo quelle ore con il fiato sospeso.

Circa 900 milioni di persone seguirono la diretta televisiva, oltre 20 milioni erano italiani: la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 fu la terra a girare intorno alla luna. Il cronista Gianni Bisiach seguì lo sbarco dietro le quinte della prima maratona televisiva della Rai (28 ore di diretta dallo studio 3 di via Teulada), condotta da Tito Stagno con i commenti di Andrea Barbato e, dal Centro spaziale della Nasa di Houston, di Ruggero Orlando. La Rai stimò che le fasi salienti della missione vennero seguite su 7 milioni di piccoli schermi. I negozi, con le vetrine rigorosamente a tema, ottennero il permesso di tenere accesa la tv anche durante l’orario di apertura e al carcere di Roma il ministero concesse 600 apparecchi in prestito. I giornalisti di tutto il mondo si erano radunati Giornalisti e osservatori internazionali profetizzarono che l’allunaggio statunitense (seguito anche da Mosca, ma completamente ignorato dalla Cina) avrebbe sancito l’inizio di una collaborazione fra Usa e Urss e, forse, la fine della Guerra fredda. Si trattò di un’illusione: ma l’emozione di chi assistette a quell’evento prevalse, per qualche giorno, su ogni cosa.

Oriana Fallaci, inviata del Corriere della Sera, scrisse un bellissimo articolo intitolato «L’uomo è sulla luna. Non più prigioniero del proprio pianeta, dalle 4.57 del 21 luglio 1969, l’uomo si è proiettato verso approdi ignoti» lasciando ai lettori italiani una testimonianza diretta di quello che si era provato e visto in prima persona. L’allunaggio fu un episodio così importante da ispirare anche un libro «Se il sole muore» divenuto poi «Quel giorno sulla luna».

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