Il suggestivo viaggio nella Termoli sotterranea

Il percorso sab 10 agosto 2019
Attualità di Luigi Marino
2min
Il suggestivo viaggio nella Termoli sotterranea ©Luigi Marino
Il suggestivo viaggio nella Termoli sotterranea ©Luigi Marino

TERMOLI. Il “viaggio” dura un po’ più di mezz’ora ma a voler approfondire potrebbe richiedere molto più tempo. La visita agli ipogei della Cattedrale è un vero viaggio. Non si tratta soltanto della cosiddetta “cripta” (che però è la traccia della chiesa più antica) ma del sepolcreto rinvenuto sotto la sacrestia, i vani sotto il palazzo vescovile e la cisterna-torre. Le tombe sono state scavate poco più di vent’anni fa e rese visibili solo di recente. Le sepolture rappresentano un interessante campionario di tombe a “cassone” (quella a cassa antropomorfa era destinata a ospitare almeno tre deposizioni) poste a reticolo che hanno restituito materiali di epoca altomedievale (ma la prima frequentazione dell’area va riferita all’Età del Bronzo). La cisterna e altri vani sono stati rimessi in luce da un paio di anni.

Da pochi mesi tutto il complesso ipogeo è aperto al pubblico. Se ne occupano i giovani dell’Associazione PietrAngolare che cura la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico della Diocesi di Termoli e Larino nell’ambito di un progetto promosso dalla Cei. La denominazione racchiude l’anima dell’associazione: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo” (Mc 12,1-12). Sono otto giovani molisani competenti e ben attrezzati nella gestione di quello che per il momento non è ancora un Museo compiuto ma comunque un interessante Lapidario che tra poco sarà completato con un efficace impianto didattico.

I reperti esposti sono costituiti da “pietre” provenienti dalla Cattedrale, dalla facciata innanzi tutto e da arredi lapidei interni, ma anche da altre chiese oggi scomparse, segnalate nella carta del Pacichelli. Si tratta di resti scultorei che rimandano alle esperienze costruttive del romanico pugliese/molisano e suggeriscono confronti con le coeve esperienze crociate e con la straordinaria stagione dell’architettura federiciana. Capitelli, cornici, frammenti che documentano l’abilità dei maestri lapicidi (pensiamo al maestro Alfano) e lasciano immaginare come potesse essere la Cattedrale prima delle trasformazioni settecentesche quando è stata “allintutto restorata e riformata” dal vescovo Giannelli. La sistemazione barocca sarà poi eliminata negli anni ’30 del secolo scorso.

Il percorso sotterraneo è destinato agli occasionali visitatori (il registro delle presenze documenta un interesse in forte crescita numerica e di interesse) ma soprattutto ai termolesi nella convinzione che una migliore conoscenza della Cattedrale e della storia di cui è stata il fulcro principale possa contribuire a un più efficace impegno per la sua tutela e valorizzazione.

Gli interventi sotto il palazzo vescovile possono suggerire anche una riflessione su alcune occasioni perdute: la scala che porta alla torre Tornola, alcune cantine e le numerose cisterne e pozzi rinvenuti in occasione dei lavori previsti dal Piano per il Centro Storico.

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