Il Molise che non si conosce: quello della famiglia Bevilacqua

Pagine di storia gio 22 agosto 2019
Attualità di Claudio de Luca
2min
Il Tribunale speciale col generale Cesare Federico Bevilacqua ©carnialibera1944.it
Il Tribunale speciale col generale Cesare Federico Bevilacqua ©carnialibera1944.it

LARINO. Il generale Cesare Federico Bevilacqua, nato in Larino il 23 luglio del 1892, morì a Roma nel 1972. Fu medaglia d’argento e di bronzo al valor militare, mutilato nel campo nella I guerra mondiale. Si vide conferire la nomina di Commendatore dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, fu Grande ufficiale della Corona e Cavaliere di V. Veneto e della Legion d’oro di Francia. Quindi fu Cavaliere ufficiale dell’Ordine di Leopoldo del Belgio e Console generale della Milizia. Ma soprattutto ricoprì l’incarico di vice-Presidente del Tribunale speciale per la Difesa dello Stato. E’ in questa autorevole veste che vogliamo parlare del Larinese che, nel marzo del 1946, a guerra finita, quando era diventato un nemico da perseguire,venne prosciolto – per non avere commesso i fatti ascrittigli – dalla Procura generale della Corte di assise di Roma assieme ad altri trenta, tra Giudici e funzionari dell’ex-Tribunale speciale, mentre per altri dieci fu richiesto il proscioglimento per insufficienza di prove.

Segno evidente del rigore con cui, ad onta delle pressioni governative, seppe svolgere il suo mandato giudiziario. Da un dattiloscritto, reso disponibile dal ricercatore dr Berardo Mastrogiuseppe, si apprende che “tra quelli che hanno rivestito le cariche più elevate, egli fu l’unico ad uscire assolto con la formula piena. Una trentina di avvocati testimoniarono a suo favore; e quelli che si espressero nel modo più lusinghiero nei suoi riguardi, furono alcuni avvocati comunisti”.

Sul finire del 1945, Mario Michele (fratello di Cesare e figlio di Vincenzo) auspicava – in un’altra missiva – i giorni della liberazione, quando anch’egli avrebbe potuto rimettersi a lavorare, rifacendosi una posizione. “Spero che l’avvenire possa essere un poco migliore dopo le tante sofferenze patite dal Popolo italiano”. Conferma che a Larino stava bene e che poteva lavorare alacremente, curando tutte le sue cose perché tutti lo trattavano con gentilezza. Mario Michele era avvocato come il padre Vincenzo e come il gratello generale. Nel centro frentano fu fondatore della Loggia massonica intitolata a Giuseppe Mazzini.

Il succitato capostipite Vincenzo (1861-1924) fu Consigliere provinciale del Mandamento di Larino dal 1915 al 1920. Sposato alla guglionesana Maria Nicola Giordano, morta a Milano nel 1951, ebbe sette figli: Cesare, Federico, Michele Mario, Alberto, Renato ed Antonietta Maria; Mario Michele fu avvocato e Presidente del Sindacato provinciale fascista degli intellettuali, professionisti ed artisti e n. 13 dei soci fondatori della Loggia “Mazzini” di Larino.

Cesare Federico, vice-Presidente del Tribunale speciale per la difesa dello Stato non fu un succube recettore di ordini romani. Al contrario, bene spesso, ebbe a scontrarsi con il potere costituito che avrebbe gradito toni di sentenze ben diversi da quelli, sempre improntati a giustizia,decisi dal generale larinese. Ciò nonostante, come peraltro ogni dopo-guerra dimostra, venne sottoposto alla trafìla delle Corti, uscendone sempre intonso, addirittura difeso dai suoi avversari politici. I Larinesi dovrebbero sapere che fu, proprio grazie al suo interessamento se, nel centro frentano, poté essere costruito l’attuale (vetusto) campo sportivo comunale “Frenter”. Se non avesse provveduto a tanto l’interessamento del Bevilacqua, la Comunità non avrebbe mai potuto veder giocare i colori bianconeri in uno stadio vero e proprio. Tant’è vero questo che sono decenni che si tenta di mettere a punto una nuova struttura,nell’ambito delle strutture sportive di c.da Monte Arcano, senza riuscirvi; anzi, con un Comune impelagatosi in una rognosa vicenda giudiziaria in cui parrebbe che ci sia tutto da perdere e poco da guadagnare in quanto a ragioni.

Claudio de Luca

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione