«Marciapiede non a misura di disabili e altre distrazioni...»

Germogliano polemiche gio 12 settembre 2019
Attualità di La Redazione
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Palazzo Ducale ©Termolionline.it
Palazzo Ducale ©Termolionline.it

LARINO. Il gruppo consiliare di minoranza “Il germoglio” ancora all’attacco dell’amministrazione Puchetti, stavolta a causa di un nuovo marciapiede che esclude i diversamente abili e… altre distrazioni. «Il nuovo marciapiede che costeggia la Scuola Elementare di Via Morrone, realizzato per garantire la sicurezza ai pedoni che si recano presso il vicino supermercato e, soprattutto, agli alunni che quella via percorrono per raggiungere l’Istituto Agrario, è stato annunciato dall’Amministrazione come una grande opera architettonica. Peccato, però, che il prodotto, “frutto di un grande ingegno”, non sia stato pensato per quella parte debole della società, che, oggi più che mai, dovrebbe essere civilmente inclusa: i disabili. Il decreto del MIT n.6792/2001 dice con molta chiarezza che “la larghezza dei marciapiedi realizzati in interventi di nuova urbanizzazione, deve essere tale da consentire la fruizione anche da parte di persone su sedia a ruote e stabilisce che una giusta dimensione per un percorso pedonale è di 150 cm”.

Rispondendo anticipatamente all’Assessore “competente”, il quale obietterebbe che i lavori non sono ancora terminati, si sottolinea il fatto che l’assenza di cartellonistiche e delimitazioni di cantiere che ne vietino l’accesso, equivale a dire che il marciapiede è divenuto fruibile al pubblico. Inoltre, sullo stesso insistono pali della luce, una cabina Enel e cartelloni pubblicitari che rappresentano barriere architettoniche di ostacolo al passaggio di una persona in sedia a rotelle. Precisamente, una cabina Enel riduce la larghezza a 120 cm, mentre un palo della luce a 85 cm.

Forse questi ostacoli, in un’ottica di edilizia pubblica attenta alla disabilità, dovevano essere rimossi prima dell’inizio dei lavori e comunque prima che il marciapiede diventasse fruibile.

Si tratta di una “svista” clamorosa sia da parte del tecnico comunale, sia da parte dell’Assessore nonché del direttore dei lavori e della ditta costruttrice. Ora non si può rispondere con il solito “provvederemo”; bisogna innanzitutto chiedere scusa a coloro che in questi giorni non hanno potuto usufruire di un percorso pensato e costruito senza il rispetto di quelle che sono regole civili, prima che legali. In questo caso, per un’opera nuova di zecca, non si può dare la colpa all’Amministrazione precedente, come sta avvenendo per l’ormai famosa ringhiera delle Scuole Medie, anche quella non a norma, per la quale l’Assessore Giardino ha detto che già c’era. La sicurezza, da tutelare sempre, soprattutto se si tratta di scuole, oggi è a carico dell’attuale Amministrazione, che sarà responsabile in caso di incidenti! Qui non si tratta di andare a cercare “il pelo nell’uovo”, come ha detto una fan dell’amministrazione, forse facente parte di quella “maggioranza” di popolazione “felice” degli amministratori attuali, sempre secondo il suddetto Assessore, molto presente sui social; qui si tratta di opere pensate male, che non rispettano le regole tanto antipatiche agli abitanti di Palazzo Ducale. Il Germoglio non ha pensato solo al pelo, ma anche alle uova, precisamente a quelle dell’incubatoio AIA, su cui si attendono ancora risposte nelle “sedi competenti”. Ricordiamo che esiste un Albo Pretorio, dove, le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo, e non la facoltà, di pubblicare tutti gli atti riguardanti le proprie attività, in modo “da favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. Questo principio è scritto anche nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Albo Pretorio del Comune di Larino. Si consiglia di ripassare la lezione. Ogni tanto, non arrampicatevi sugli specchi, attività in cui siete campioni indiscussi, ma fate un mea culpa e, soprattutto, in maniera solerte, rimediate a quelle che per voi sono solo sottigliezze!»

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