Guglionesi, centro storico e non solo: botta e risposta tra Arci e sindaco Bellotti

La polemica gio 12 settembre 2019
Attualità di Alberta Zulli
11min
Con l'amministrazione Bellotti ©Con l'amministrazione Bellotti
Con l'amministrazione Bellotti ©Con l'amministrazione Bellotti

GUGLIONESI. Il 9 settembre, solo pochi giorni fa, la presidente dell’associazione Arci Francesco Iovine di Guglionesi, Margherita Di Prospero, ha pubblicato sui social una lettera aperta per l’amministrazione comunale di Guglionesi.

Una lettera con alcuni punti interrogativi, alla quale oggi l’amministrazione vuole dare una risposta, smentendo categoricamente quello che si legge.

Di seguito, riportiamo la lettera.

“Lettera aperta all'Amministrazione del Comune di Guglionesi

Carissimo Sindaco e, con Lei, carissimi assessori e delegati, l'esigenza di scrivere questa lettera, da ipotetica, si è fatta impellente e poi necessaria.

La mia riflessione è quella di una comune cittadina che ha votato la vostra lista e quindi ha condiviso a pieno il vostro programma elettorale.

Salvo sviste, uno dei capisaldi del suddetto riguardava il ripristino e lo “svecchiamento” del centro storico, nell'ottica di un rinverdimento delle nostre origini e tradizioni, allo scopo di mantenere sempre attuale l'antico al servizio del nuovo. Ho così pensato, stavolta da Presidente dell'Arci cittadina, assieme ai miei amici di avventura, di poter dare il nostro aiuto nell'attuazione di un così meritevole scopo. Abbiamo utilizzato come sede, con delibera comunale - art. 24 del decreto sblocca Italia - Palazzo Massa, espressione del bello e della tradizione del nostro paese.

Il Palazzo è diventato la cassa di risonanza di tutte le nostre attività: recupero ai ragazzi delle scuole medie, corso di tombolo, corso di Inglese e gruppo di lettura. Abbiamo veramente ipotecato una grande parte del nostro tempo per essere al servizio del paese. Lo abbiamo fatto con non poco successo e senza richiesta di denaro alcuna, essendo i corsi totalmente gratuiti. Certamente anche in questo caso abbiamo messo del nostro, fieri di poterci attivare per la comunità, in linea con gli obbiettivi dell'Amministrazione stessa. Alla base del nostro lavoro associativo abbiamo posto un motto “una società è viva se chi ne fa parte si mobilita per la propria comunità” e lo abbiamo perseguito costantemente!!!

Oltre alle nostre specifiche attività, abbiamo messo a punto altre iniziative di non poco conto, svolte soprattutto durante il periodo estivo 2018. Non sto qui ad elencarle essendone voi tutti a conoscenza per averle sottoscritte pur non avendo partecipato a nessuna di esse. Abbiamo avuto l'onore della presenza del Sindaco solo in occasione dell'incontro con l'Amministrazione di Castel del Giudice, ma solo grazie al dovere di ospitalità nei confronti del Sindaco, Lino Gentile. Il gemellaggio con questo piccolo paese ci ha portato all'organizzazione della “festa della mela” che ci è valsa da eco nel TG regionale, portandoci così agli onori della cronaca. Anche in questa occasione siamo stati soli, se non per la fugace presenza dell'Assessore D'Onofrio che ha presenziato all'evento. Il resto dell'Amministrazione non è stata minimamente incuriosita dal grande interesse suscitato dalle nostre attività.

Abbiamo continuato ad operare durante l'inverno; nel periodo natalizio, e prima ancora, il 25 Novembre abbiamo organizzato una manifestazione contro la violenza sulle donne. Da qui (Pina Russo) è scaturita l'idea della panchina rossa, che avrebbe dovuto essere quella antistante il Comune. Lei, signor Sindaco, era presente assieme a Michela Bellocchio e si programmò la realizzazione del progetto dopo il periodo natalizio. Ad Aprile mi sono trovata all'inaugurazione della panchina rossa “da un'idea” della Dottoressa Senese. Mi dispiace dover precisare che il precedente 25 Novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, la stessa non aveva neanche risposto al mio personale invito a partecipare alla nostra manifestazione a Palazzo Massa.

Un capitolo a parte merita la nostra permanenza e uscita da Palazzo Massa.

Abbiamo dato vita, lo dico senza falsa modestia e non solo io, al centro storico con una nostra costante presenza, a servizio dei ragazzi, di coloro che volevano allargare in qualsiasi modo gli orizzonti delle loro conoscenze: con le lingue, con la lettura, con la tradizione, con l'arte. Ci siamo messi a disposizione delle esigenze di tutti, arrivando a fare lezione fino alle 23:00. Abbiamo dovuto lottare per avere l'acqua, l'ascensore (mai ottenuto) e ogni giorno abbiamo vissuto con la spada di Damocle di dover lasciare la “nostra” sede.

In ogni discorso non mancava mai il riferimento, dei nostri rappresentanti amministrativi, alla nostra precarietà e l'imminente requisizione del Palazzo. Finalmente (per loro, non per noi), con gran sollecitudine di tutta la nostra Amministrazione, alla fine di Gennaio siamo stati sfrattati !!! Il Palazzo ha chiuso per dover essere sede di nuove e meritevoli iniziative … ???

Abbiamo cercato un'alternativa, abbiamo ascoltato proposte assurde da parte degli addetti all'associazionismo, siamo ricorsi al parroco, ma tutte le nostre attività erano compromesse; l'impossibilità di essere reperibili, sempre, in un luogo preciso, di lavorare a volte in orari strani cercando di venire incontro alle esigenze dei nostri fruitori, l' “esserci” per chiunque fosse interessato, ha indebolito e poi irrimediabilmente compromesso la nostra presenza sul territorio. Abbiamo messo a disposizione le nostre abitazioni, ma pian piano è stato chiaro quanto la sede, per il nostro tipo di attività, fosse non importante ma imprescindibile. Abbiamo “chiuso” veramente, lavorando sempre di lena alla ricerca di un punto nevralgico dove riaccendere la nostra fiammella.

E fino ad ora, cioè dopo 7 mesi, Palazzo Massa quali grandi attività ha ospitato, o anche quali lavori sono stati messi a punto per poterlo utilizzare al meglio come ci era stato sempre detto? Il Palazzo è rimasto sempre assolutamente CHIUSO. Non solo non è stato adibito a nessun altro scopo, ma nemmeno utilizzato per eventi sporadici (a parte la premiazione di “Guglionesi in fiore”), né frequentato in modo da contrastare il senso di abbandono che si respira in quel borgo. Nella scorsa estate ci era capitato più volte di ricevere cittadini che venivano esplicitamente a testimoniarci il piacere di sentire e vedere il fermento che fluiva in quell'angolo del nostro centro storico.

Non dico che avremmo dovuto essere premiati per aver realizzato uno dei progetti della nostra Amministrazione, ma neanche essere perseguitati e ostacolati costantemente nei nostri intenti fino a essere quasi sacrificati biecamente.

Da tutto ciò nasce una domanda: PERCHE' questo astio contro l'Arci? E nessuno si azzardi a negare la cosa!! Fareste una figura meschina!

Il vostro comportamento è lapalissiano, però, essendo, come da voi affermato, l'Amministrazione di tutti, dovete motivare le vostre azioni.

Per quale motivo un'associazione che si adopera per la propria comunità, e lo fa in linea con i programmi della propria classe dirigente viene, se ci va bene, ignorata ma il più delle volte ostacolata e discriminata proprio da coloro che ne avrebbero null'altro che vantaggi?

Senza tenere conto del fatto che altre associazioni (Corus line e Informare), evviva Dio che sia così, usufruiscono di sedi a loro assegnate a cura del Comune.

Sicura di ricevere una risposta più che esaustiva da voi tutti, con osservanza saluto e ringrazio.

Margherita Di Prospero”.

Le risposte, dicevamo, del sindaco e dell’amministrazione tutta, non si è fatta attendere. E, se l’associazione Arci ha usato come mezzo di diffusione della lettera, il social network, l’amministrazione ha scelto la stampa. Per una risonanza più ampia.

“Rimaniamo esterrefatti da queste affermazioni, fatte dal presidente dell’Arci. Sono affermazioni immeritate e, soprattutto, non rispondenti al vero. Nel modo più assoluto”. Inizia così la risposta del sindaco Mario Bellotti, supportato anche dall’assessore Aristotile. “Innanzitutto, lei sostiene che ci ha votato. Bene, ci fa piacere, però, se ci avesse davvero seguito durante la campagna elettorale, cosa che io, sarà una mia distrazione, non l’ho mai vista, né lei e né gli altri dell’arci, abbiamo sempre detto che Palazzo Massa sarebbe ritornato a essere un museo civico. All’indomani della mia elezione, ho fatto presente all’Arci e alle altre due associazioni che ‘convivevano’ lì, che quei locali sarebbero stati destinati a museo e che, quindi, sarebbero stati oggetto di lavoro”.

Nell’attesa dell’inizio dei lavori, infatti, le associazioni presenti e, soprattutto l’Arci hanno continuato a usufruire dei locali con le loro iniziative, come il corso di recupero per studenti, il corso di lettura, il corso di inglese, fino al 6 gennaio; periodo in quale, l’associazione ha dato il via alle manifestazioni natalizie.

“I lavori sono iniziati tra febbraio e marzo di quest’anno e, nel momento in cui sono partiti, abbiamo richiesto le chiavi alle associazioni presenti”.

Durante il periodo natalizio, l’unica associazione a disporre totalmente di Palazzo Massa, è stata proprio l’Arci. “Rimaniamo, per questo, totalmente basiti e dispiaciuti. Abbiamo sempre lodato tutte le iniziative che hanno fatto e abbiamo sempre partecipato e presenziato ai loro eventi. E le foto confermano. E, soprattutto, abbiamo anche contribuito con alcuni fondi messi a disposizione. Come per tutte le associazioni presenti sul territorio”.

“Questa lettera è irrispettosa, irriguardosa e piena di menzogne”, ribadisce l’amministrazione.

Ma la domanda che in molti si fanno è questa: “Ai tempi dell’amministrazione Antonacci, quindi circa 14 mesi fa, l’Arci si è battuta affinché Palazzo Massa ridiventasse museo. Oggi, era Bellotti, vuole il contrario, vuole che sia la sede delle associazioni. Perché?”.

Bugie. Astio. Per quale motivo?

“Possiamo affermare, con rammarico, che in tutti gli eventi che abbiamo fatto noi come comune o le altre associazioni, solo i componenti dell’Arci, non si sono mai presentati. Siamo stati noi, a questo punto, a esser ignorati. E non loro. Hanno inaugurato una sede e a noi non ci hanno interpellato”.

O, invitato che dir si voglia.

Il problema terremoto ha portato, anche, al problema edifici. Problema, quindi, che si è ripercossa sulle associazione che “volevano” una sede. “Ma, mai nessuna ha avuto la pretesa di voler a tutti costi un locale. Le altre, con tanta umiltà ci hanno chiesto di andare incontro alle loro esigenze. Abbiamo messo in contatto loro con il parroco, e se diciamo loro, intendiamo anche l’Arci. Ora dico una cosa, se vogliono, e questo già l’avevo detto a tu per tu, possono richiedere la sala consiliare per le loro attività e, anche, la mia stanza: l’ufficio del sindaco!”.

Palazzo Massa è inserito in un progetto che vede la collaborazione del comune di Guglionesi con l’UniMol. Un progetto serio che prevede la nascita di un “EcoMuseo”, “proprio in questi giorni abbiamo definito gli accordi con l’università. E alcune professoresse di archeologia, sempre dell’Unimol, verranno a effettuare degli scavi nelle grotte che abbiamo qui, vicino all’ex gessificio. Verrà fatta una conferenza stampa a Palazzo Massa, dove esporremo questa iniziativa”.

Contraddizioni. Perplessità. “Una domanda che ci stiamo ponendo da un po’. E dopo aver letto questa lettera lo siamo ancora di più. Da queste persone, questo attacco non ce l’aspettavamo. Ci sembra una politica dell’odio. Che anche qui in questo paese è ancora ancorato! Loro, a questo punto, e ci duole, sono promotori di questo. Sono promotori della politica dell’odio!Dell’astio, dell’infamia. E non importa se ci siamo noi o la vecchia amministrazione. Basta colpire e infamare!”.

Svecchiamento del centro storico, “noi non abbiamo mai parlato di questo, anzi! Noi abbiamo parlato di rivalutazione. Ma non è colpa nostra se il terremoto ha colpito il cuore del paese. Parlano di art.24 dello Sblocca Italia. Leggetelo bene, non credo riguardi quello di cui hanno scritto e parlato. E, poi, noi siamo a diposizione di tutti. Siamo l’amministrazione della collettività, non solo di chi ci ha votato”.

L’Arci rivendica il proprio diritto a esercitare i propri lavori all’interno di Palazzo Massa, grazie alla delibera di aprile 2018, due mesi prima delle elezioni.

“Essere accusati di essere l’amministrazione che toglie non è rispettoso anche perché non è stato tolto nulla senza che loro sapessero e, soprattutto, non siamo un immobiliare! Sono locali comunali che verranno utilizzati per altro. Oggi non è chiuso quello stabile, è attenzionato per l’attivazione di lavori che daranno vita al museo. Poi precisiamo che, qui a Guglionesi ci sono circa venti associazioni, e la pretesa che noi dobbiamo loro dare palazzo Massa, solo perché, probabilmente e sottolineiamo probabilmente, loro ci hanno votato, ci sembra poco rispettoso nei confronti delle altre associazioni! Questo passaggio, beh, lo potevano evitare”.

In un passo della lettera, il presidente Di Prospero, dice di aver votato quest’amministrazione. A tal proposito in molti si sono chiesti a che pro esternare questa dichiarazione. “Che significa? Che solo perché lei li ha votati e ci ha messo la faccia è meglio di altri che hanno votato le altre liste? La strada spianata solo perché lei, o loro, li hanno votati?”

Non sono gli unici a far cultura, come si evince dalla lettera. L’amministrazione Bellotti si è spesa tanto nei temi culturali, “c’è un cartellone estivo e invernale, che può piacere o meno, ma c’è. C’è un’offerta culturale e con le nostre indennità ci sono anche e, soprattutto, borse di studio per studenti delle nostre scuole che sono eccellenti”.

Un altro punto che il sindaco e l’assessore “smontano” è il punto della tanto voluta panchina rossa contro la violenza sulle donne. La panchina rossa nasce dalla volontà, oltre che di Bellotti, anche da quella della dottoressa Senese e della consigliera Addesa e, dell’Arci. Come ha ricordato il primo cittadino all’inaugurazione della stessa. E di quella panchina “50 euro le ho messe io di tasca mia. E non importa se le ho perse! Era una mia volontà. La panchina è costata 150 euro, pagata da me e dai soldi delle indennità della dottoressa Senese e della consigliera Addesa”.

La domanda, però, rimane sempre la stessa. L’amministrazione Bellotti non ha saputo rispondere e, quindi, gira la domanda ai lettori “Perché Palazzo Massa è chiuso e non ridiventa museo (era Antonacci), perché Palazzo Massa deve ridiventare museo e non sede associazioni (era Bellotti)?”. Ah, a saperlo.

Detto questo, “Buon lavoro a tutte le associazioni da parte dell’amministrazione”.

La critica deve esser costruttiva e, in questo caso, dovrebbe esser leale e senza menzogne. Le pretese non dovrebbero esserci, bisognerebbe avere l’umiltà di chiedere le cose e le spiegazioni.

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