Auto finisce nel burrone, Gianfelice: Provincia e Anas intervengano sulla sicurezza

L'allarme sab 21 settembre 2019
Attualità di La Redazione
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L'auto nel burrone ©Facebook
L'auto nel burrone ©Facebook

SANTA CROCE DI MAGLIANO. «Urgente mettere in sicurezza le nostre strade. Ennesimo appello a Provincia e Anas». Lo afferma Giovanni Gianfelice. «L’ennesimo incidente nel tratto finale della strada a scorrimento veloce, cosiddetta Falcionina, bivio di Sant’Elia a Pianisi-Stazione FS Bonefro-Santa Croce. Realizzata dalla Provincia circa 40 anni fa, da poco la competenza è passata all’Anas, ma in quel punto non esiste nessuna cartellonistica che indica agli automobilisti di rallentare a causa del restringimento della carreggiata e nessun paracarro per evitare quello che vedete nelle foto e che spesso accade.

Questo tratto ha urgente necessità di essere messo integralmente in sicurezza ad iniziare dai giunti dei numerosi viadotti che spesso vengono pericolosamente lanciati dalle macchine in transito. Con le Istituzioni preposte che continuano a fare orecchie da mercante sono costretto a tornare sull'atavico problema della viabilità dei Comuni del cratere che gravitano nell'area di Santa Croce di Magliano. Io che sono sia amministratore che pendolare sulla tratta Santa Croce-Campobasso da circa 40 anni, conosco molto bene l'accidentato percorso (50 Km) anche se devo dire che negli anni il tragitto ha subito fortunatamente diversi miglioramenti, ma tanto resta ancora da fare. L'emblema del degrado è sempre il franato viadotto Bovara sulla Provinciale Bonefro -Stazione FS che da oltre 10 anni attende il ripristino e dove ancora oggi a mala pena si transita a senso unico alternato.

Dalla Provincia l'inverno scorso (2018) avevo avuto rassicurazione che nella trascorsa primavera dovevano cominciare i lavori mentre a tutt'oggi sono stati effettuati solo le perizie geologiche e i relativi carotaggi, manca del tutto la progettazione del nuovo ponte. Sulla Falcionina ex Provincia passata da circa 1 anno all'Anas, che dovrebbe essere riasfaltata integralmente, proprio oggi pomeriggio l'ultimo incidente per mancanza di segnaletica che dovrebbe avvisare chi vi transita l'interruzione del tratto a "scorrimento veloce". Il tratto ex SS.376 passato di competenza provinciale 166 che da Bonefro conduce a Santa Croce proseguendo verso Serracapriola non è da meno. Non viene ri-bitumato da circa 30 anni, presenta frane e smottamenti, mancanza totale di catarifrangenti in una zona ad alta densità nebbiosa, nessuna segnaletica verticale e orizzontale né tanto meno guard-rail a norma di Legge.

Poi arriviamo alla strada di nessuno: il percorso tratturale asfaltato dopo il terremoto del 2002 per bypassare l'abitato di Bonefro interdetto a causa della famosa strettoia, molto trafficato anche da mezzi pesanti che incontrano tutt’ora difficoltà ad attraversare il paese, costellato da frane e smottamenti e con una carreggiata ristretta a causa delle erbacce che nessuno ha sfalciato proprio perchè tutti rispondono che non è di loro competenza. Una vera vergogna!!! E ancora la vecchia provinciale 40 che da Santa Croce conduceva a Rotello, dove vi abitano numerose famiglie di miei concittadini che incontrano grosse difficoltà a uscire e rientrare nelle loro case. Per correttezza di informazione, diverse gare che riguardano questo territorio dopo tanti incontri e proteste sono state finalmente espletate dall'Amministrazione provinciale di Campobasso ma i lavori nonostante consegnati non partono; non sappiamo il perchè.

Capisco che la Provincia è stata svuotata di risorse e di personale dall'iniqua Legge del Governo Renzi, capisco che pochissimi tecnici hanno competenza su oltre 1500 Km di strade, ma queste problematiche vengono da lontano; sollecitare le Imprese aggiudicatarie dei lavori non dovrebbe essere un insormontabile problema. Per tutto questo oggi dal Comune ho fatto partire l'ennesimo sollecito qui sotto postato, indirizzato sia alla Provincia che all'Anas e al Prefetto sperando che finalmente anche in questa parte di Molise si iniziano a vedere strade più sicure specie con l'avvicinarsi della lunga stagione invernale. Diversamente stavolta senza ulteriori avvisi attueremo forme di proteste anche eclatanti consapevoli pure dei rischi che si potrebbero correre».

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