Criticità in via Udine, occorre una piccola variante al progetto di urbanizzazione

Tira e molla mar 08 ottobre 2019
Attualità di La Redazione
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La IV Commissione ©Termolionline.it
La IV Commissione ©Termolionline.it

TERMOLI. Un aggiornamento veloce sullo stato dei lavori in via Udine è quello che proviene dall’omonimo comitato: «le criticità emerse e debitamentesegnalate sono state oggetto di attenzione da parte del Direttore dei Lavori che, concordemente conl’Amministrazione, sta predisponendo una piccola variante progettuale proprio per risolvere tali criticità e poter quindi completare l’intervento in via Udine per poi procedere con via Lissa.

La novità che però ci ha favorevolmente sorpresi e che riteniamo importante comunicare a coloroche seguono il Comitato di via Udine e dintorni, è stata la convocazione, dopo la prima Commissione Lavori Pubblici, di altre commissioni sull’argomento via Udine e strade di lottizzazione. Siamo a quota cinque, tre delle quali congiunte (Urbanistica e Lavori Pubblici). A due di queste commissioni ha partecipato anche il Direttivo del Comitato per offrire, dietro richiesta dei Presidenti di Commissione, una sintesi del quadro della situazione a noi ben nota e facilitare il dibattito. Oggetto della discussione è stata quindi la possibilità di acquisizione di via Udine al Patrimonio pubblico e delle problematiche tecnico-legali connesse a tale possibilità. Se da una parte abbiamo positivamente constatato che la reiterazione delle commissioni sull’argomento può essere interpretata come una manifestazione della volontà di risolvere il problema e acquisire, dall’altra abbiamo nostro malgrado assistito a dibattiti nei quali c’è evidentemente chi adduce motivazioni vaghe, che di specifico non hanno nulla, sul fatto che l’acquisizione non possa essere portata a compimento. Alcuni componenti di commissione hanno infatti a più riprese dichiarato che l’acquisizione nonpossa essere presa in considerazione poiché via Udine non avrebbe i parametri per essere acquisita.

Di cosa stiamo parlando? Vogliamo sapere, nero su bianco, quali sarebbero i parametri non rispettati che precluderebbero tale eventualità. E sottoscritti da chi sostiene l’essenzialità del rispetto degli stessi parametri per l’acquisizione della strada al pubblico patrimonio. Tanto per mettere la propria faccia sulla sostenibilità della correttezza di ciò che si dichiara. Non ci capacitiamo che a distanza di quarant’anni dalla nascita del problema, della stortura amministrativa che ha determinato il progressivo degrado di interi quartieri cittadini, ancora oggi ci possa essere qualche amministratore che intende sollevare scudi a difesa di qualcosa di ormai indifendibile, che intenda continuare a far scorrere l’acqua negli argini di un torrente deviato. Abbiamo comunque provveduto a predisporre una relazione scritta sulla “storia” di Via Udine e sui passaggi amministrativi salienti che l’hanno caratterizzata, dietro richiesta dei presidenti di commissione, che poi è stata consegnata durante il dibattimento di venerdì 4 ottobre scorso. In questa relazione chiediamo proprio quanto abbiamo appena esternato, ovvero che gli eventuali nodi e perplessità di chi mette paletti, vengano specificati in forma scritta da chi li manifesta e dettagliati, non vagheggiati e mimetizzati dietro la frase “non ci sono i parametri “ che abbiamo a più riprese sentito.

Abbiamo specificato, in forma scritta e non vagheggiata, che i lavori di messa in sicurezza non sono ancora conclusi e che è in fase di approntamento una variante che consentirà di risolvere le criticità segnalate in precedenza. Non riteniamo impossibile quindi risolvere qualche aggiustamento per rientrare nei “parametri” che non ci sarebbero ma di cui non abbiamo definizione e per i quali chiediamo a gran voce l’individuazione in forma scritta (e sottoscritta). Per quel qualcuno che vorrà continuare a remare contro l’acquisizione delle strade di lottizzazione senza dichiararlo alla collettività, saremo noi del Comitato a riferirne le dichiarazioni ascoltate in commissione. Non ci resta che attendere la prossima mossa dei nostri amministratori, ma siamo più che certi che sicuramente l’argomento potrà presto essere oggetto di approfondimento».

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