«L'unica soluzione rimane interrare la linea ferroviaria di alcuni chilometri»
TERMOLI. L’opposizione consiliare di area dem, formata dai gruppi del Pd e Vota per Te, con l’ex sindaco Angelo Sbrocca, Manuela Vigilante, Oscar Scurti e Andrea Casolino, con la commissaria di circolo del Partito democratico Maria Chimisso e Giorgio De Luca, in rappresentanza di Italia in Comune.
Proposte parallele come i binari, che mai s’incroceranno, quelle dell’amministrazione Roberti, che punta alla delocalizzazione della stazione ferroviaria, unendo a Pantano Basso quelle di Termoli e Campomarino, e l’ex giunta Sbrocca, che a mezzogiorno di oggi ha rispolverato nella restituita saletta delle minoranze il dossier “Nodo Termoli”, quello che al pari di altre e anche più demograficamente significative realtà, vede comuni, territori e Ferrovie concertare investimenti per migliorare e rendere meno invasiva la presenza della strada ferrata nelle varie località.
Da Trento a Nichelino, da Casalecchio alla Puglia, da Reggio Calabria a Palermo e Catania, l’ex sindaco Sbrocca ha evidenziato come si possa convincere Rfi a interrare alcuni km della rete ferroviaria adriatica prima e dopo la stazione, per avviare una concreta ricucitura urbana.
Il primo cittadino dell’era dem, che ha amministrato dal giugno 2014 al giugno 2019, ha definito un incubo scongiurato, quello dello spostamento dello scalo ferroviario, riproponendo le idee alla base del protocollo d’intesa firmato dall’amministrazione Greco nel 2006, salvo opportune e inevitabili modifiche.
Una conferenza stampa che abbiamo seguito in diretta Facebook e che vi riproponiamo integralmente.
La minoranza dem insiste nella presenza strategica della stazione in centro e si appella alla giunta Roberti a riprendere in mano il vecchio accordo, perfezionandolo e imponendo scelte che possano rendere più fruibile il territorio spaccato in due da una ferrovia che comunque è lì da prima delle abitazioni.
Altra problematica è quella delle barriere contro l’inquinamento acustico, ipotesi alternative, già testate a Francavilla al Mare e Milano pare non abbiano ottenuto risultati soddisfacenti.