Bollo auto, le ultime novità

Cartelle e gabelle ven 11 ottobre 2019
Attualità di Claudio de Luca
3min
Bollo auto ©Web
Bollo auto ©Web

MOLISE. Non tutti sanno che la sanatoria del ‘bollo’-auto, per gli anni compresi tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010, è in vigore da tempo. Il decreto “strappa cartelle” del 2019 ha cassato gli importi dovuti sino a 1.000 euro. Ma, seppure la sanatoria sia in vigore, le vecchie abitudini dei presunti creditori di costringere gli ipotetici debitori a ricorrere alle Commissioni tributarie sono dure a morire, soprattutto perché è facile che – per non assoggettarsi a fastidi – saranno in molti a pagare senza fiatare. Purtroppo i giudizi costano, ma è anche vero che una recente sentenza ha stabilito che la cartella, rientrante nel suddetto importo (comprensivo di capitale, interessi e sanzioni), rimane sottoposta alla cosiddetta pace fiscale; e che lo stralcio dovrebbe operare in via automatica senza costringere i contribuenti a ricorrere ad un Giudice. Quando ciò non avvenga, ed il Fisco perseveri nel notificare cartelle di pagamento oppure ci siano giudizi in corso accesisi prima dell’entrata in vigore della pace fiscale (nel caso deciso dai giudici l’importo era di 930,60 euro e riguardava la tassa automobilistica per l’anno 2001 richiesta da una Regione), il contribuente otterrebbe piena ragion (come già è capitato) ed il suo debito cancellato in forza della legge.

Qualcuno potrebbe sostenere che la norma non si riferisce espressamente al ‘bollo’, ma non è così perché la pace fiscale è regola di applicazione generale e non consente deroghe in base alla natura del tributo iscritto a ruolo. Nel caso succitato, l’annullamento automatico era arrivato ed il Collegio ha concluso il processo dichiarando cessata la materia del contendere. Volendo riassumere la questione, per vedersi cancellare i bolli dal 2000 al 2010, non v’è alcun bisogno di produrre richieste formali perché i ruoli dovrebbero essere stati depennati, automaticamente, già dalla fine dell’anno scorso. Se questo non si fosse verificato, o vi sia una causa in corso, i Giudici stabiliranno l’annullamento del debito. Mentre questa sanatoria ha effetto sui bolli-auto in questione, potrebbero sopravvenire – con la prossima manovra - delle novità che riguardano la tassa automobilistica con una riparametrazione del bollo, con aumento della tassa per i veicoli più anziani, considerati più inquinanti.

E’ in un contesto che va inserita la storia del “bollo” non corrisposto a causa degli eventi sismici del 2002. Nell’estate del 2009, fu caldeggiato un provvedimento sotteso ad abbattere al 40% le tasse automobilistiche dovute alla Regione (31.X.2002-30.VI.2008), non corrisposte a causa del terremoto. Lo scopo era quello di rendere un beneficio ai residenti del cratere ed a quelli che, seppure per un periodo inferiore, avessero fruito delle agevolazioni previste dal Decreto Berlusconi. Per la residua quota dovuta, i debitori avrebbero potuto provvedere all'estinzione rateizzando l'importo in 100 rate.

Più tardi l’Assessorato precisò che chi avesse corrisposto la tassa per intero, avrebbe avuto diritto al rimborso del 60% conferito in più. Però chi avesse ricercato nella deliberazione n. 668/2009 tracce di questa promessa non le avrebbe trovate. A febbraio 2011, dopo di avere acquisito circa 10.000 istanze (e non si capisce perché il creditore avrebbe dovuto produrre un’istanza nella considerazione che i tabulati regionali già possedevano tutti i dati utili), la Regione non aveva ancora provveduto ad attivarsi per recuperare il dèbito presunto. Perciò, preso atto del lungo lasso di tempo trascorso, viene da riflettere in ordine ai termini di perenzione che la legge fissa in materia. Or bene, i Giudici della Commissione tributaria del Lazio hanno già avuto occasione di riconfermare che, in forza della legge, i termini di decadenza per la riscossione della tassa di proprietà degli autoveicoli si prescrivono dopo 3 anni. Secondo taluni, però, i Molisani non rientrerebbero nel condono ‘strappa cartelle’ dal momento che la Regione ha affidato la riscossione ad una Società privata e non all’Agenzia delle Entrate che ha aderito alla‘rottamazione, a differenza della Società che opera in supporto all’Ente sovraordinato. Niente condono, dunque, e “Giustizia del Menga”, secondo cui chi l’avrebbe preso in un luogo dove non batte mai il sole, può solo abbozzare.

Claudio de Luca


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