Cena molisafricana: con l'agricoltura sociale si coltivano legalità e inclusione

La città invisibile sab 26 ottobre 2019
Attualità di Emanuele Bracone
1min
Cena molisafricana: con l'agricoltura sociale si coltivano legalità e inclusione ©Termolionline.it
Cena molisafricana: con l'agricoltura sociale si coltivano legalità e inclusione ©Termolionline.it
Cena molisafricana

TERMOLI. Esperienze di integrazione e legalità, di valorizzazione e di amicizia. La cena molisafricana di questa sera alla Città Invisibile di Termoli in piazza Olimpia è questo e molto di più.

E’ fratellanza, è inclusione, è assistenza, è accoglienza, è riscatto, sociale e non solo.

A partire dalle 19, prima con una presentazione e quindi tutti assieme con una cena a base di prodotti di Bojano e dal Matese, si è discusso e appreso di un'esperienza molto interessante di incontro, scambio, recupero delle tradizioni e salvaguardia del territorio.

Si tratta della cooperativa sociale Hayet, con sede operativa a Bojano: è lo sviluppo auto-imprenditoriale di alcuni laboratori avviati con richiedenti asilo del Cas Eden HR. Sono soci della coop italiani e richiedenti asilo, per un progetto di economia e inclusione sociale

Inclusione (migranti, ma anche disabili, ex detenuti o detenuti in pena alternativa, soggetti affetti da dipendenze) e coesione sociale si possono raggiungere più facilmente attraverso il lavoro. Partendo dal “mestiere” come motore di avvicinamento e conoscenza. Lavoro per italiani e “persone venute da lontano”: insieme, soci alla pari, in un continuo scambio culturale, di risorse e di competenze.

Scommettendo su agricoltura, artigianato e manifattura, uomini e donne di diversa etnia e provenienza possono creare un circuito economico sostenibile ed etico, costruendo il proprio futuro in maniera indipendente e responsabile, risollevando aree depresse, spopolate e in crisi economica.

La società multietnica è un’opportunità, così come la diversità non è un pericolo, ma un’occasione di crescita culturale e umana. Si può dire che l’idea di creare Hayet (vita in arabo) è arrivata sui gommoni attraverso il Mediterraneo, insieme a tanta umanità e speranza.

Hayet è una possibilità concreta che può fare da apripista per una riflessione profonda sul futuro delle aree interne. Una piccola impresa autonoma di inclusione e dignità attraverso attività legate alla terra e all’etica socio-ambientale (agri-bio, km0, artigianato handmade): un esempio pratico di come risollevare le sorti di un territorio restando umani.

Di tutto ciò si è parlato con i soci della Cooperativa, tra un pasto e l’altro.

Decine gli ospiti della serata, che non può che dirsi riuscita, davvero.

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