A gennaio le reliquie di San Timoteo in pellegrinaggio dal Papa in Vaticano

sab 09 novembre 2019
Attualità di La Redazione
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A gennaio le reliquie di San Timoteo in pellegrinaggio dal Papa in Vaticano ©Termolionline.it
A gennaio le reliquie di San Timoteo in pellegrinaggio dal Papa in Vaticano ©Termolionline.it
Interviste al vescovo De Luca e don Benito Giorgetta

TERMOLI. E' stato svelato, nella mattinata di oggi, durante un'apposita conferenza stampa ospitata nella nuova sede della curia vescovile in piazza Sant'Antonio, nell'edificio del vecchio seminario, l'annuncio tenuto segreto dopo l'incontro avuto da don Benito Giorgetta in forma privata presso la residenza di Santa Marta di papa Francesco con il pontefice Bergoglio: un annuncio molto importante, perché si tratta del pellegrinaggio delle reliquie di San Timoteo che avverrà in occasione di una nuova ricorrenza liturgica, ossia la giornata della Parola di Dio che papa Francesco ha voluto istituire per il 26 gennaio 2020. Insieme a don Benito stamane anche il vescovo Gianfranco De Luca, che ha anticipato come si è messa in moto l'organizzazione diocesana per permettere il trasferimento delle reliquie del compatrono di Termoli e della diocesi nella sede di San Pietro.

La conferenza stampa è stata seguita in diretta Facebook da Termolionline.

Ma non è solo questo quanto è stato riferito nell'occasione odierna, poiché grazie all'operato ormai storico di don Benito all'interno degli istituti penitenziari, (pensiamo solo alla casa famiglia "Bernardo e Lucia e Bertolino-Iktus" che sorge tra Termoli e Guglionesi) il 17 novembre, giornata mondiale dei poveri, da tutte le carceri italiane, proprio su suggerimento di don Benito, verrà elevata una preghiera per Papa Francesco. L’idea è stata partecipata e condivisa con don Raffaele Grimaldi, Ispettore dei cappellani carcerari d’Italia, avendone ricevuto approvazione e sostegno è stata ufficialmente presentata al Papa.

In una conversazione del Papa con i gesuiti, nella recente visita in Mozambico, rispondendo ad una domanda che gli era stata rivolta sulla Rete Mondiale di Preghiera per il Papa, come si chiama ora l’Apostolato della Preghiera, il Papa ha affermato: ”E’ importante che la gente preghi per il Papa e per le sue intenzioni. Il Papa è tentato, è molto assediato: solo la preghiera del suo popolo può liberarlo, come si legge negli atti degli apostoli. Quando Pietro era imprigionato, la Chiesa ha pregato incessantemente per lui. Se la Chiesa prega per il Papa, questo è una grazia. Io davvero sento continuamente il bisogno di chiedere l’elemosina della preghiera. La preghiera del popolo sostiene.”

Regalando al Papa un angelo in argilla smaltata, realizzato dall’artista Cleofino Casolino di Termoli (CB) presso il laboratorio della casa famiglia Iktus, don Benito ha detto al Papa:”Santità questo è l’angelo che libererà Pietro perché tutti i detenuti delle carceri italiane pregheranno per lei il domenica 17 novembre 2019 Giornata dei poveri”. Lui rispondendo ha aggiunto: ”Grazie. Si, tutti pregheranno, ma ognuno come sa pregare”. Lasciando intendere che gradisce la preghiera di tutti: cattolici, protestanti, mussulmani o altre modalità a seconda della sensibilità religiosa propria ad ogni detenuto.

Per questo motivo, chiedendo l’aiuto dei cappellani delle carceri, dei molti volontari, di tutti coloro che vorranno dalle loro case o nelle parrocchie si pregherà per “liberare” il Papa da ogni forma di carcerazione che, purtroppo, sta subendo a motivo delle sue scelte pastorali e dei suoi orientamenti dottrinali.

“…Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: "Alzati, in fretta!". E le catene gli caddero dalle mani. E l'angelo a lui: "Mettiti la cintura e legati i sandali". E così fece. L'angelo disse: "Avvolgiti il mantello, e seguimi!". Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione”. (Atti degli apostoli 12, 5-9)

Sugli aspetti più privati del colloquio avuto a tu per tu con papa Bergoglio il parroco di San Timoteo non ha voluto rivelare nulla, ora l'attesa è tutta per quanto sarà in essere per portare le reliquie di San Timoteo in Vaticano a gennaio.

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