Fusione Fca-Peugeot: opportunità per chi fa trading online
TERMOLI. Le indiscrezioni rese note dal Wall Street Journal nella giornata di martedì non solo non sono state smentite, ma anche confermate dalla stessa FCA con un comunicato in cui, però, si dice che non si ha null’altro da aggiungere
Qualche conferma in più arriva invece da PSA, gruppo legato alla famiglia Peugeot che include anche i marchi Citroën, DS e Opel, che dichiara star discutendo di una possibile fusione con il brand italo-americano.
I dettagli sono ancora in parte oscuri ma già tuttavia i mercati sembrano ben accogliere questo possibile matrimonio. FCA vola al 10% sfiorando i 13 euro per azione, mentre Peugeot sul listino francese guadagna il 7%. Potrebbe essere una buona idea, quindi, sfruttare questa situazione in borsa o anche attraverso il Trading online, anche se si raccomanda sempre una certa cautela.
Fusione FCA-Peugeot: cosa comporta
Mentre azionisti ed analisti di tutto il mondo guardavano ancora con ottimismo ad un possibile ritorno di fiamma tra FCA e Renault-Nissan, dopo i tentativi andati a male del giugno scorso, sotto traccia si sta consumando una fusione che avrà molte implicazioni per entrambe le case automobilistiche.
Se dovesse andare in porto si andrebbe a creare un gigante da 50 miliardi di dollari e una capacità di veicoli di 8.7 milioni di esemplari, portandosi a ridosso di Volkswagen e Toyota.
I vantaggi per entrambe i gruppi sarebbero immediati. Peugeot soprattutto riuscirebbe a riaprirsi un mercato enorme come quello americano, da cui manca da circa 30 anni.
I distributori Fiat-Chrysler potrebbero infatti da subito aggiungere al proprio parco auto varie vetture della casa francese. Tra tutte l’iconica Peugeot 206 avrebbe riscuoterebbe subito un certo appeal tra gli statunitensi, mostrandosi come una cittadina tra le più forti sul mercato.
Inoltre, in un mercato automobilistica che mira sempre con più forza verso l’elettrico, il nuovo gigante potrebbe fare un incredibile balzo tecnologico, considerando lo scambio di competenze che ne può derivare.
I fattori negativi sono ovviamente legati ad un possibile accavallamento di stabilimenti, cui potrebbero procedere soppressioni o spostamenti che potrebbero non far piacere ai sindacati. Tuttavia si tratta di niente di più che un’ipotesi, nemmeno troppo probabile, per cui è molto presto per allarmarsi.
Come che sia, si tratterebbe a tutti gli effetti di una fusione alla pari. Lo schema proposta dai francesi sarebbe non dissimile da quello immaginato ai tempi della possibile fusione tra Fiat Chrysler Automobiles N.V. e Renault-Nissan-Mitsubishi Alliance: Elkann presidente e un francese amministratore delegato o nei piani altissimi dell’azienda.
Il nome più probabile per andare a coprire il ruolo di amministratore delegato è in realta un portoghese: Carlos Tavares, attuale presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo PSA.
Quali sono gli ostacoli per la fusione
Entrambe le parti sembrano molto predisposte al dialogo ma è comunque opportuno valutare gli ostacoli che potrebbero opporsi a questo matrimonio.
In primis va detto che, come successe anche per il vecchio tentativo di fusione che vide protagoniste FCA e Renault-Nissan, il soggetto principale con cui andare a trattare per FCA sarà ancora una volta il governo francese, azionista di maggioranza e detentore del 14,1%.
Inoltre un altro fattore di disturbo potrebbe risultare dalla presenza tra gli azionisti di Peugeot di una cordata cinese. Sappiamo bene come la guerra commerciale Usa-China ha complicato terribilmente i rapporti tra le due super potenze, ed essendo FCA in parte americana qualche azione di disturbo potrebbe essere anche molto probabile.
Indiscrezioni però fanno sapere che le intenzioni della cordata cinese avrebbe serie intenzioni di vendere le proprie azioni in modo da trarne una soddisfacente plusvalenza, avendo acquistate queste azioni quando valevano molto meno rispetto ad ora.