Solidarietà incondizionata al popolo Curdo dal Consiglio comunale di Petacciato

Mani protese mar 12 novembre 2019
Attualità di La Redazione
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Consiglio comunale a Petacciato ©Termolionline.it
Consiglio comunale a Petacciato ©Termolionline.it
Dal Consiglio comunale di Petacciato solidarietà incondizionata al popolo Curdo

PETACCIATO. «Una scelta importante, una scelta forte, una scelta doverosa. Si chiama politica. Per questo il Consiglio Comunale di Petacciato ha voluto prendere posizione lo scorso 4 novembre contro le reiterate violazioni del diritto internazionale ad opera della Turchia condannando l’aggressione alla Libera Comunità del Rojava. Ha approvato, quindi, all’unanimità la delibera di incondizionata solidarietà al popolo curdo».

Lo afferma l'assessore Nicola Del Re, della giunta Di Pardo, a Petacciato.

Il provvedimento:

Premesso che

  • i curdi rappresentano la quarta etnia più grande del Medio Oriente essendo, ad oggi, tra 25 e 35 milioni di persone;
  • e’ stato sempre negato loro il diritto ad avere uno Stato; sono distribuiti in cinque Paesi ossia Iraq, Siria, Turchia, Iran e Armenia;
  • a differenza dei curdi iracheni, che da diverso tempo hanno una loro regione autonoma all’interno dell’Iraq (il Kurdistan Iracheno), i curdi siriani sono riusciti invece ad ottenere una certa autonomia solo negli ultimi anni, dopo l’inizio della guerra in Siria, rafforzando il loro controllo sulla regione che abitano, il “Rojava”, versione breve di “Rojava Kurdistan” (cioè “Kurdistan occidentale”);

Considerato che

  • i curdi siriani sono stati impegnati dal 2013 fino a oggi nel difendere le città curde del nord della Siria dagli attacchi dell’ISIS per poi andare a recuperare quei territori finiti sotto il controllo dello Stato Islamico. Le milizie curde siriane, le YPG, hanno combattuto in maniera efficace come unica forza di terra all’interno di una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti contro l’ISIS;
  • la loro presenza al di fuori del Rojava continua a essere considerata ancora oggi preziosa per evitare un eventuale ritorno di Daesh;
  • i curdi turchi, i curdi siriani e i curdi iracheni hanno avuto ed hanno un ruolo importantissimo nel contrasto al terrorismo islamico dell’ISIS anche a livello internazionale;
  • i curdi siriani progressivamente hanno compiuto un costante processo democratico basato sulla valorizzazione della parità di genere, sul pluralismo e sul rispetto dell’ambiente, valori e pratiche che sono di fondamentale importanza in un area così complessa come quella medio orientale;
  • c’è stata un'offensiva militare nel nord della Siria contro il popolo curdo promossa unilateralmente dal Governo della Turchia ed iniziata mercoledì 7 ottobre 2019;
  • con questa operazione militare il governo turco mirava a prendere il controllo anche dei territori curdi a est del fiume Eufrate, stabilendo così una specie di “corridoio di sicurezza” profondo circa una trentina di chilometri da cui cacciare i curdi e in cui trasferire i profughi siriani che negli ultimi anni sono arrivati in Turchia dopo essere scappati dalla guerra;
  • l’accordo di Sochi siglato da Erdogan e Putin lo scorso 22 ottobre, ha costretto i curdi siriani ad abbandonare il territorio in cui abitano da decenni, oltre ad aver concesso alla Turchia la gestione di un’altra area ad est della Siria;

Preso atto che

Ritenuto che

  • l’accordo e, quindi, la cessazione del conflitto, non può certo rappresentare una sanatoria rispetto al massacro perpetrato dalla Turchia ai danni del popolo curdo;
  • l’aggressione turca ha comunque destabilizzato tutta l’area medio orientale e aperto a nuovi scenari geo-politici che, oltre a mettere in seria discussione le conquiste di democrazia e libertà sperimentate nell’area dal popolo curdo, rischiano di produrre conseguenze imprevedibili in merito alla sicurezza sia per l’area interessata che per il mondo intero;
  • la guerra contro i curdi da parte del Presidente della Turchia Erdogan ha rappresentato un'azione fuori da ogni logica politica considerando soprattutto il fatto che la Turchia è un paese membro della Nato;
  • diversi Paesi del mondo occidentale, tra cui Stati Uniti e alcuni Stati europei sono i principali fornitori di armi alla Turchia;

Considerato, altresì, che

  • la stessa Turchia ha beneficiato di grandi sostegni per l’accoglienza dei profughi siriani;
  • nel nostro Paese sono numerose le voci di sdegno e condanna contro l’aggressione turca, volte a condannare questa azione militare, attraverso l'organizzazione di manifestazioni locali e nazionali, a cui deve andare tutto il sostegno della nostra comunità locale;

Dato atto che non vengono acquisiti i pareri di cui all’art.49 del D. Lgs. n.267/2000 e s.m.i., trattandosi di atto di valenza politica;

PROPONE

Che il Consiglio comunale deliberi:

1. di esprimere solidarietà ai curdi siriani, martoriati da anni, nonostante il loro fattivo impegno nel combattere l’Isis;

2. di condannare l’aggressione turca nei confronti dei curdi-siriani;

3. di invitare il Governo italiano ad attivarsi a tutti i livelli internazionali per prendere una posizione chiara e contraria all’atteggiamento criminale della Turchia, favorendo, così, una vera pace;

4. di invitare inoltre il Governo italiano ad interessare l'Unione Europea e tutti gli organismi sulle conseguenze civili, sociali e geopolitiche dell'aggressione turca, adoperandosi per introdurre sanzioni economiche nei confronti della Turchia;

5. di invitare il Governo italiano a chiedere un intervento dell’ONU per dirimere le questioni del conflitto;

6. di invitare il Governo italiano e i governi europei a bloccare qualunque commercio di armi con la Turchia;

7. di trasmettere la presente deliberazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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