Antonello, Arianna e Pompeo: tre storie per rimettere al centro le persone

Testimonianze sab 16 novembre 2019
Attualità di La Redazione
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Antonello, Arianna e Pompeo: tre storie per rimettere al centro le persone ©Termolionline.it
Antonello, Arianna e Pompeo: tre storie per rimettere al centro le persone ©Termolionline.it

LARINO. Un incontro, quello messo in campo dalla Presidenza del Consiglio comunaledella città di Larino e tenutosi lo scorso giovedì, di grande contenuto umano. “Non fermarti all’apparenza, vai oltre - Rimettiamo al centro la persona", il titolo dell’evento che ha visto una Sala Freda, di Palazzo Ducale, guarnita di presenze altresì di interesse e attenzione all’argomento affrontato dai relatori.

Nell’incontro moderato da Graziella Vizzarri, vicepresidente del Consiglio comunale, dopo i saluti Istituzionali di Giuseppe Puchetti, sindaco della città di Larino, Maria Giovanna Civitella, assessore alla Cultura e Alice Vitiello, assessore alle Politiche sociali e pari opportunità, ci si è addentrati nel cuore dell’evento ponderando l’obiettivo di un’inclusione sociale affrontata nella comunità: rimettendo al centro la persona, andando oltre l’apparenza e soffermandosi sulla vera identità, della stessa, osservandola nella sua bellezza interiore, questa la leva su cui costruire le azioni collettive.

Protagonisti dell’evento tre giovani determinati, con vissuti differenti, ma legati da un denominatore comune, la sedia a rotelle: Arianna Altieri, universitaria con il desiderio di mettere le sue competenze e saperi a servizio degli altri, Pompeo Barbieri, un ragazzo di San Giuliano di Puglia che ha vissuto il terremoto del 2002 ed il crollo della scuola Jovine, sulla sedia a rotelle dall’età di otto anni, ma molto determinato nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati. Da poco si è laureato, già campione nazionale di nuoto con l’ intento di proseguire nello sport raggiungendo alte vette oltre a trovare un lavoro, un’esperienza impregnata di consapevolezza ed inclusione sociale: una forza la sua che irrompe nelle menti. Antonello Pizzi, una disabilità in seguito ad un incidente, ma un episodio che non ha modificato il suo atteggiamento nei confronti delle prospettive di vita, tantomeno è venuto a mancare l’entusiasmo: “Continuerò nello sport, pedalavo con le gambe, adesso uso le mani, auspico di raggiungere bei obiettivi, ma più di tutto mi rende felice l’aver incontrato persone speciali”.

Forte il messaggio, alla’apertura dell’evento, che la giovane Arianna, promotrice dell’incontro, ha passato ai presenti: un percorso di vita il suo non privo di difficoltà, ma mosso da una grande voglia di non arrendersi nel raggiungere gli obiettivi prefissati, ma soprattutto nel promuovere azioni di sensibilizzazione nei confronti di stereotipi che inquinano il pensiero collettivo. La società, ha proseguito Arianna, crea la disabilità emarginando, magari mossa dalla paura da ciò che è diverso. Il suo è un incitamento a non soffermarsi a ciò che appare, ma di osservare la persona nella sua integrità, cogliendo aspetti che altrimenti sfuggirebbero perdendosi delle opportunità, quelle di vedere ciò che di meraviglioso possono esprimere le persone a prescindere.

Discorso ripreso da Antonio Vesce, presidente del Consiglio comunale e dirigente scolastico, che ha relazionato sulle normative vigenti in merito all’inclusione scolastica e come le stesse devono condurre la scuola ad operare con buon senso, quello che la deve contraddistinguere sempre in qualità di prima agenzia educatrice. Ha seguito l’intervento dell’avvocato Tina De Michele, presidente della Consulta delle Disabilità di Termoli che ha esposto ai presenti l’esperienza del Comune del litorale, citando normative che favoriscono una progettazione all’insegna di buone prassi a misura di un’inclusione sociale e a supporto alle disabilità, alle famiglie che vivono il disagio.

L’evento si è snodato poi, con l’intervento di Monica Gammieri, psicologa che ha toccato la delicata sfaccettatura della consapevolezza, cardine supremo su cui far ruotare la resilienza, il non abbattersi ricercando le risorse facendola diventare una consapevolezza di comunità.

Saliente il contributo di Flora Piacquadio, docente di filosofia e storia, nel riportare la definizione filosofica della persona, un esserci con gli altri, che unitamente al prendersi cura ha evidenziato il concetto del percorso verso un’autonomia. La libertà vista e contestualizzata nell’indipendenza.

Una tavola rotonda, fortemente voluta dalla presidenza del Consiglio comunale, che ha postoin essere l’inclusione sociale come obiettivo da raggiungere e affrontare nella comunità affinché ci sia informazione e coscienza collettiva nel ricondurre al centro la persona, non fermandosi all’apparenza, ma osservandola nell’essere coinvolgendo l’intera rete sociale del territorio.

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