Non solo "Vespa", Corradino D'Ascanio fu un genio della creatività del Sud

Il personaggio mer 20 novembre 2019
Attualità di La Redazione
3min
Raduno Vespa club Thermularum ©Termolionline.it
Raduno Vespa club Thermularum ©Termolionline.it

Un lettore (B. B.) ci scrive a proposito di un articolo in cui si dava atto della ‘fiction-Rai’ sulla nascita della ‘Vespa’. “E’ mai possibile che per raccontare la storia di questo Paese si debba ricorrere per forza a storie d'amore e ad inesattezze? Intanto la Vespa non nacque a Pontedera ma a Vigliano, nel Biellese, come documenta ‘museopiaggio.it’.

Qui l’Azienda aveva spostato gli stabilimenti durante la guerra per fabbricare gli apparecchi da bombardamento ‘P.108. Non corrisponde al vero che il motore della Vespa sia figlio di quello d'avviamento di questo aereo, tant’è che quando, nel 1987, nacque la ‘Vespa venne fuori la storia che il primo motore da 98 cc dello ‘scooter’ altro non era che un propulsore progettato per una motopompa da utilizzare per tirare acqua dai pozzi dell'Impero africano”. Ma la cosa più curiosa della Rai è stata la sottovalutazione del suo inventore Corradino d'Ascanio che, per la Piaggio, brevettò anche l'elica a passo variabile. L’ingegnere abruzzese-molisano era un genio di quei tempi. Alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, gli venne conferito l’incarico di Direttore tecnico del Battaglione “Aviatori”.

Qui mise a punto un sistema che – per la prima volta - consentiva al pilota di abbandonare, sia pure per un breve tempo, i comandi dell’aeroplano senza che questo perdesse la rotta (aveva inventato l’autopilota). Dopodiché installò una stazione-radio a bordo per consentire, a chi pilotava, di comunicare con la terra; brevettò anche un dispositivo che permetteva di conoscere l’inclinazione del velivolo: l’antenato del bandòmetro.

Il Nostro si dedicava anche a piccoli progetti (il forno elettrico per la cottura del pane e dei dolci) e si approssimò persino ad approfondire quei misuratori di velocità (autovelox, etc.) oggi tanto vituperati dagli automobilisti. Poi mise a punto qualcosa di adatto per il ritrovamento di dati; per cui, digitando su di una tastiera, aveva anticipato il “computer”. Portò avanti, per anni, un progetto di “elicottero”. I prototipi apprestati gli consentirono di giungere alla versione definitiva della macchina; ma gli eventi bellici del 1943 gli saranno pregiudizievoli perché i bombardamenti distruggeranno quello che era stato il suo terzo modello. Insomma, nel ‘carnet’ di D’Ascanio, c’era stato ben altro che la ‘Vespa’. Purtroppo, quando morì nel 1981 (a 90 anni) l’inventore abruzzese-molisano aveva visto volare nei cieli tanti elicotteri messi a punto da chi aveva saputo semplicemente approfittare delle sue intuizioni di una vita.

Per ricordare queste vicende, la Piaggio diede vita ad un «Museo» dove sono stati esposti i prototipi ed i modelli di una multiforme attività che aveva toccato navi, treni, aeroplani, autocarri, autobus, veicoli bellici, teleferiche e funicolari. In esso viene esibito anche il progetto del primo elicottero, mai portato a termine, comunque venduto agli Usa. Fu proprio per testimoniare un attivismo tanto ‘èclatante’ che, nel 2000, nacque questa esposizione: una struttura che, preso atto dell'afflusso annuale di circa 750.000 visitatori, l’Azienda di Pontedera sentì il bisogno di ampliare più tardi: 5.000 mq per il museo e 340 per le esposizioni temporanee.

L’ingresso è gratuito, si entra dalle 10 e si chiude alle 18. La domenica ed il lunedì resta chiusa. Ha sede nel vecchio stabilimento, che si può visitare in 45 minuti grazie ad un trenino elettrico. Tutti gli oggetti esposti testimoniano 130 anni di produzione industriale, consentendo di ripercorrere un pezzo di storia d'Italia, con i suoi eventi e con i suoi costumi. Di certo la ‘Vespa’ è stata (ed è ancora) vista ed ammirata come qualcosa che esprime la creatività e la genialità del nostro Paese. Il “Times” l'ha definita “un prodotto interamente italiano, come non se ne vedevano da secoli dopo la biga romana”. In decine di film questo ‘scooter’ è stato posta sotto i riflettori. Nel Museo un posto di rilevo è stato riservato al modello da 125 cc. del 1951 che, di certo, è l’esemplare più conosciuto in tutto il mondo, grazie al film “Vacanze romane” di William Wyler, uscito nel 1953.

Claudio de Luca


TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione