A Guglionesi la Giornata della Gentilezza non ha confini

Cortesi mer 20 novembre 2019
Attualità di Alberta Zulli
2min
Giornata della Gentilezza a Guglionesi ©Termolionline.it
Giornata della Gentilezza a Guglionesi ©Termolionline.it

GUGLIONESI. Si doveva svolgere mercoledì 13 novembre la giornata della gentilezza nella scuola dell’infanzia di Guglionesi, ma per rispettare il grave lutto di un piccolo alunno, le maestre hanno deciso di rinviare il tutto a ieri, martedì 19 novembre.

La giornata mondiale della gentilezza è nata in Giappone grazie al Japan Small Kindness Movement, fondato nel 1988 a Tokyo, dove due anni prima si era costituito un primo gruppo di organizzazioni riunito nel World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza). E da lì, si è diffusa in tutto il mondo. In questo giorno bisogna promuovere l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, la cura, l’ascolto dei bisogni degli altri senza dimenticare i propri. La gentilezza è cortesia, buona educazione, dire parole come grazie, per favore, prego e scusa. La gentilezza è anche essere altruista, generoso e disponibile con gli altri. La gentilezza è una pratica di attenzione e buone maniere che rende migliori noi e gli altri per questo dovrebbe essere festeggiata ogni giorno.

Pratiche di gentilezza e buone maniere che, i bambini della scuola dell’infanzia, in continuità con gli alunni della prima elementare, hanno dimostrato attraverso balli, canti e filastrocche.

Perché la gentilezza nasce dai più piccoli e dovrebbe convivere con loro anche quando diventeranno adulti. Non sempre è così, vuoi per le situazioni che la vita ci riserva, vuoi per il mondo un po’ “malato” nel quale viviamo, spesso la gentilezza e le buone maniere vengono viste come debolezza.

Proprio per questo, questa giornata deve farci rendere conto che siamo cittadini del mondo e che, in quanto tali, abbiamo spazi e presenze da condividere, abbiamo dei luoghi pubblici da curare, degli animali da proteggere, un sistema da conservare e uomini da accogliere e valorizzare.

“Per l’occasione- ha spiegato la docente Maria Venere- abbiamo creato, insieme ai nostri bambini, un gesto simbolico per ogni famiglia: una caramella. Ma, all’interno troverete una frase, una specie di compito a casa, fare di essa proprio una riflessione. E, abbiamo preparato i dadi della gentilezza così, sempre come compito a casa, ci giocherete con i vostri figli. Darete loro, a seconda della facciata del dado, abbracci, baci e coccole”. Un modo, quindi, per sviluppare ancora di più le pratiche della gentilezza.

“Una giornata non cambia gli stili di vita- ha proseguito la maestra Venere- ma dobbiamo accendere i riflettori su questa giornata. Dobbiamo indirizzare, già da piccoli, i nostri bambini verso un gesto di altruismo e di educazione. E’ compito nostro, insieme a voi genitori, educare i nostri bambini alla gentilezza, mettendo in atto una serie di comportamenti che hanno alla base l’altruismo, la generosità, la lealtà e la coerenza”.

“Per essere gentili ci vuole molto poco: con garbo salutare, condividere un gioco,
chiedere con dolcezza dicendo “per favore”, con un semplice “scusa” rimediare a un errore.
“Permesso” è una parola magica e graziosa, parlando senza urlare la voce è più armoniosa, dire “grazie” rischiara come un faro la vita…
La buona educazione è a tutti assai gradita”.

La gentilezza, come un virus, coinvolge chiunque ne venga a contatto.

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