«Sulla strada la vita che adoro», il viaggio avventuroso di Sandro Travaglini

Il racconto mer 24 febbraio 2021
Attualità di Elisa Sarchione
28min
Una delle foto del viaggio ©Facebook
Una delle foto del viaggio ©Facebook

TERMOLI. Abbiamo provato anche a chiedergli una intervista, attraverso nostri preziosi e costretti contatti, ma ha preferito dare sfogo al suo diario di bordo. Come promesso, il 38enne centauro Sandro Travaglini ha raccontato gli ultimi 12 giorni della sua avventurosa missione in sella alla moto, che l'ha portato, andata e ritorno, da Termoli alla Mongolia e viceversa.

«Ma da quanti giorni sono isolato, solo senza internet senza poter comunicare con il mondo esterno ma solo e soltanto con il mondo che mi circonda?

Ed ora come vi racconto tutto quello che ho vissuto ? Ma prima di tutto quanti giorni sono trascorsi?

Tante albe tanti tramonti così veloci così vicine l'uno all'altra che non so più oggi che giorno sia.

Facciamo così, iniziamo da dove vi ho lasciato con un salto indietro nel tempo e piano piano arriviamo ad oggi.

Be' sarà lunga, ho tanto da raccontarvi.

Credo che oggi sia il 17 novembre 2019, e finalmente dopo giorni vissuti al gelo in terre Mongole con temperature al disotto dei -20° , mi sono svegliato in un letto caldo, non mi sembra vero tanto che la voglia di alzarmi prorio non c'è, ma devo!! La strada davanti a me è tanta e soprattutto non so cosa essa mi riservi. Sicuramente non una passeggiata di piacere.

Vestito, coperto al più non posso mi dirigo verso la mia moto, fuori ci sono meno 23 gradi, il freddo ha ghiacciato anche i rumori, c'è un silenzio tombale.

Giro il quadro si parte , ci attende il confine Mongolo Russo per poi entrate in Kazakistan.

Ma c'è un piccolo problema, la moto non parte!!! Dopo vari tentativi per mia fortuna si avvicina a me una coppia di signori in un furgone, mi chiedono se è tutto ok, ed io gli spiego che il mio problema è la moto che non si avvia.

Lui scende dal veicolo e dice, è ovvio ragazzo , non devi lasciare il mezzo fuori, questa notte ci sono stati meno 30° come pretendi che possa partire.

Quella frase mi fa fare un balzo indietro nel tempo e pensare: cavolo ma allora io in questi giorni ho trascorso notti a -30 e giorni a -20 pensando che ero a - 10 a causa del congelamento del display della moto che segnava fisso-10,5°!!

Comunque sia ringrazio quell'illusione che la moto mi ha dato, forse se avessi saputo la vera temperatura avrei sofferto di più. Chissà.

Ok quel che è fatto è fatto, pensiamo ad adesso e a far partire la moto.

Collego i cavetti alla batteria del furgoncino e a quella della moto e bruuuum!!! è accesa.

Nel frangente che io e questo buon uomo svolgiamo il tutto,quella donna mi guarda e scuote la testa, vedo che cerca nella borsa prende qualcosa scende dal furgoncino e si avvicina.

Mi dice a gesti, guarda le tue labbra, guarda il tuo naso, sono bruciati dal freddo, e mi dona il suo burro cacao, che metto immediatamente e non potete capire che sollievo sto provando.

Ringrazio saluto e parto, la notte è vicina ed io voglio entrare in Kazakistan oggi!!

Varco il confine Mongolo senza problemi tra sorrisi e strette di mano dei militari che lo sorvegliano, altrettanto varco quello Russo ,e senza perder tempo punto il Kazakistan.

La Russia mi accoglie con strade asfaltate con un bel sole ma sempre-21°
Ormai quelle temperature mi hanno circondato.

Le strade si alternano tra asfalto e ghiaccio, ghiaccio e asfalto, ma io guido imperterrito voglio entrare in Kazakistan, oggi!

Cala la notte e con essa la temperatura ma decido di proseguire almeno fino al confine, il freddo è assurdo,è esagerato, il respirò rallenta, ogni volta che inspiro tengo in me quell'aria per minuti, non so come io faccia ma lo sto facendo, e come se durasse di più e come se per usufruire di quell'ossigeno devo prima riscaldarlo.

Mamma quanto ghiaccio, mamma che desolazione attorno a me.
Quella fredda quiete viene interrotto da un qualcosa di strano, il mio piede sinistro non riesce più a tenersi saldo sulla pedana della moto, scivola!! ed ogni volta che lo rimetto in posizione lui scivola nuovamente, ma cos'è?

Ok accosto e vedo, anche se fermarsi e un grave errore, perché come ti fermi, non so perché ma il freddo ti assale violentemente, ma devo.

Do un colpo d'occhio e vedo quello che mai avrei voluto vedere, la moto gronda olio a più non posso, non riesco a capire da dove esce, il motore è acceso, gira bene, come può essere ciò allora? Da dove proviene tutto quell olio?

Risalto in sella e cerco un posto dove potermi fermare e controllare bene, percorro 30 km in quelle condizioni, prego che non stia facendo ulteriori danni, inizia anche a lampeggiare la scritta livello olio basso, cavolo!!!

Davanti ai miei occhi increduli leggo la scritta hotel non vedevo tali sigle da giorni ormai, mi fermo sotto le sue luci spengo la moto e cerco di capire, ma niente, non capisco da dove esce, poi sto congelando ho perso sensibilità alle mani, non riesco più a far nulla devo cercare riparo, riposare e a mente calda e lucida vedrò il da farsi, in queste condizioni rischio l assideramento.

Entro nell'hotel ed è davvero un un'hotel e con 3.000 rubli prendo una stanza.

C'è il letto!!! C'è la vasca da bagno!!! Adesso un bagno caldo non me lo toglie nessuno!!! Apro l'acqua ed esce bollente, non credo ai miei occhi, nel frattempo che la vasca si riempie vado a spogliarmi, sai con tutti i panni che ho ci vuole tanto tempo per farlo.

Sono pronto la vasca pure, non potete capire che emozione, mi tuffo!!!

Questo gesto preso dall'euforia è stato un grande errore. L'acqua calda a contatto con il mio gelido corpo mi ha dato un improvviso shock termico che mi sta causando dolori insopportabili devo uscire dall'acqua, mi sento debole, mi sento svenire, devo usare le ultime forze per buttarmi fuori dalla vasca, non posso rischiare di perdere i sensi li dentro, potrei affogare. Riesco a buttarmi sul pavimento e ci rimango svenuto per ore.

Apro gli occhi sembra tutto ok. Sono vivo.
Mi alzo faccio una doccia e mi infilo esausto nel letto.

E mattino la luce mi colpisce il viso e mi sveglia, sto bene, mi sento forte, devo alzarmi e capire cosa è successo alla moto. Mamma che guaio!! Mi preparo raggiungo la moto e inizio a cercare di capire, ma niente!! Poi fa troppo freddo per lavorarci vicino devo trovare un posto al chiuso.

Chiedo ai passanti e mi portano in una grande officina che aggiusta camion, gli spiego il tutto e loro gentilissimi: vediamo noi.

Sotto i miei consigli iniziamo a cercare, ma nulla, questo è un mistero, ma fatto sta che la moto è senza olio.

Mi danno la l'oro connessione Wifi e con il traduttore cominciamo a comunicare per bene, si ride e si scherza ma della causa di ciò nulla.

Allora decido di chiamare in Italia il mio meccanico di fiducia se non il mio amato cugino, gli spiego il tutto e anche lui non capisce, facciamo mille test ma nulla la moto non perde un goccio d'olio.

Decidiamo di rabboccare l'olio e metterla in moto e vedere che succede, be' oramai è tantissimo tempo che è accesa ma nulla tutto perfetto, ma ci abbiamo messo due kg di olio da dove è uscito!!!

Sembra assurdo ma alla fine è cosi, nonostante il motore era acceso e in movimento i meno 30 gradi più la velocità di 80 KM/h per centinaia di km, facevano percepire alla moto, e indirettamente a me i meno 66°!! ciò ha causato il ghiacciamento del tubo di sfiato del motore e la moto non avendo più un un'uscita dove sfogare la pressione prodotta dal calore del motore a eruttato come un vulcano attappato l'olio dal filtro dell'aria, è incredibile , e nonostante ciò continuava a camminare e stare in moto come se nulla fosse. Prorio che vuole continuare questo viaggio a tutti i costi anche lei.

Raggiunta questa sperata conclusione si riparte sotto una coltre di neve abbracci saluti e foto ricordo.
Il Kazakistan mi attende.

Vi sembrerà strano ma è notte e fa freddo!! Uff!! Qui è sempre così! Ma non fa nulla sono al confine, ho raggiunto il Kazakistan e questo allevia il subito.

È una dogana isolata e ci sono solo io, come sempre mi scelgo le strade più remote!
Entro e il copione si ripete, occhi sgranati, un tu sei matto, uno scuotere la testa, un sorriso e sono in Kazakistan!!

Percorro i primi km su una strada ghiacciata e in condizioni pessime, dire che l'asfalto è distrutto è dir poco, guidare in queste condizioni è difficilissimo, la minima distrazione potrebbe causare lo scivolamento , ma i km scorrono, lentamente ma scorrono,e niente scivolamento per fortuna.

Una luce, una casetta, ha un comignolo, esce del fumo, c'è un camino sicuramente, sono troppo tentato!! mi accosto busso e mi apre una signora.

Ciao sono un un'avventuriero italiano, qui non c'è nulla da km, mica posso riscaldarmi un po' e mangiare qualcosa?

La signora mi dice ok , ma voglio denaro, nessun problema ribadisco io, dollari ok?
No!
Ricevere quel no mi ha fatto congelare ancora di più.

Ringrazio e mentre sto per andare via e rientrare in quella isolata e gelida notte, sento la signora dire qualcosa, mi giro e quel qualcosa è: dai entra non voglio denaro.

Mi offre un tè caldo del cibo e soprattutto calore, e ciò mi fa fare un pisolino di due ore su quella sedia.

Riapro gli occhi sotto il ridere della signora, ringrazio di cuore e riparto.
Be' il Kazakistan si è presentato con strade pessime, freddo, ma almeno la gente è accogliente.

Dopo 100 km percorsi in ore ed ore raggiungo la prima città, Semej.
C'è movimento vedo un taxi, mi accosto e chiedo, dove posso cambiare denaro per la moneta locale? E alla domanda: segui me.
E vai quel taxista Kazakistano è gentile e ospitale, una volta cambiato il denaro gli offro un bel tè caldo mentre sotto i suoi occhi stupiti gli racconto del mio viaggio attraverso le fotografie.

Selfie ricordo e lascio la città.

Camino ormai da ore davanti a me inizia il sorgere del sole e mi godo quella luce miracolosa che illumina e mi fa vedere cosa mi circonda, il nulla! Distese di terre fredde prive di alberi e di tutto, l'unica cosa positiva è che le temperature si alzano, lo scendere al sud sta dando i suoi frutti.

Poche ore di sonno ,pochi km, tante ore di guida sono ciò che ho, è dura ma devo per forza forzare altrimenti mi ci vorranno mesi ad attraversare il Kazakistan!

Guido guido guido ed è nuovamente notte, si alza un vento forte e pieno d polvere che irritano i miei occhi, se chiudo la visiera non vedo nulla, con tutto il ghiaccio preso ormai e tutta rovinata.

Mi sento stanco ho sonno, non dormo come si deve dalla Russia, mi guardo attorno ma non vedo nulla, nessun posto nemmeno per mettere la tenda, il territorio è troppo aspro, forzo ancora la guida e..... un colpo di sonno in coincidenza con una forte raffica di vento mi fa uscire fuori strada, mi riattivo immediatamente ma è troppo tardi sto andando giù dal ciglio della strada, non so cosa fare all'ora onde evitate di cadere di muso spalanco il gas anche non sapendo cosa mi attende, la moto con la spinta del motore alleggerisce l'anteriore e via!!! Si spicca il volo!!! L'impatto è imminente ma quel gesto fortunatamente mi ha fatto atterrare su entrambe le ruote, il colpo dell'atterraggio è violentissimo, sia per me che per la moto ma siamo entrambi ancora in verticale, non siamo caduti!

La moto è accesa io sono fermo su di essa sembra tutto ok, sia per me che per la moto, mi guardo attorno e cerco una via d'uscita, metto la prima e piano piano mi sposto, c'è qualcosa che non va, sento la moto strana, e mentre cerco di uscire da qui e capire cos'ha la moto, tutto quel rumore causato dal salto attira la curiosità di un anziano signore che vive isolato in quei luoghi.

Mi fermo e lui si avvicina, sembra essere contento di vedermi, chissà forse in quei luoghi non si incontra spesso qualcuno.

Iniziano i gesti per dare spiegazioni e lui insiste e mi porta nella sua casa.

Tutto orgoglioso mi mostra dove vive, mi presenta la moglie e i figli e mi trattano come uno di essi, mi sfamano mi fanno dormire e mi fanno sentire a casa, anche se quella con tutto il rispetto una casa non è, ma l'oro ne sono orgogliosi.

Mi spiega che quella vecchia casetta di legno gli è stata donata perché lui si occupa della centrale elettrica adiacente ad essa che serve a far passare la corrente che poi raggiunge i villaggi circostanti.

Dopo aver dormito nel loro garage ufficio su un letto sfondato e rumoroso, mi alzo, e dal garage entro in casa, ricca colazione tante foto, tanti ringraziamenti per l'ospitalità a tutta questa splendida famiglia e si va a riprendere la moto, il cammino è lungo avventuroso e isolato.

Do uno sguardo alla moto e bene si, bruttissima sorpresa, il colpo che ha subito ha provocato danni seri!! Mono sfondato e para oli scoppiati, e adesso!!!

C'è poco da fare devo provare a muovermi, inizio a percorrere km la moto va, molto molleggiata ma va, non posso far nulla devo continuare in quello stato, che aggiunto alle condizioni stradali pessime rallenta ulteriormente la mia andatura, cavolo che guaio!!!

Ma credete che sia finita qui? Seeee i guai sono solo all'inizio!!

Tutto questo da farsi e problemi da risolvere mi hanno fatto passare dalla mente che sono sedicimila km che guido, ma ciò me lo fà ricordare la ruota posteriore che esaurita completamente si squarcia letteralmente e mi lascia lì, nuovamente nel bel mezzo del nulla!!

E adesso? L'unica cosa da fare è sostituire il copertone con quello di scorta che ho dietro, devo solo trovare il modo.

Per mia fortuna un Tir!! Gli faccio cenno di fermarsi e lui accosta, è un Uzbekistano che si presta volentieri nell'aiutarmi, tira fuori le leve per cambiare la gomma, e vai!!! Si può fare!!

Nel frangente che operiamo si ferma per curiosità un altro camion, e poi un altro, e un altro ancora, poi una camionetta dell'esercito, ancora altri camion, il cambiare la gomma all'italiano diventa una festa, ragazzi è incredibile cosa sto vivendo, un guaio si è trasformato in risate festa ed allegria. Siamo più di dieci una fila di tir riempie il vuoto di quelle strade.
Il tempo scorre la ruota è sostituita e i km vanno ripresi.
Tanti guai in Kazakistan, ho subito tanto ho ricevuto tanto, è vero il suo territorio e ostile e pericoloso, ma la sua gente no, la sua gente è accogliente gentile e buona. Tutti hanno voluto aiutare "all'italiano".

La strada va lasciata alle spalle è un obbligo, adesso davanti a me un solo pensiero Kirghizistan sto arrivando!

Passando per la città di Altamay lascio il Kazakistan e le sue distrutte strade ed entro in Kirghizistan e inizio a percorrere le sue....... appunto distrutte strade!!
Ormai mi metto l'anima in pace non posso far nulla , con la moto ridotta in quello stato e quelle strade se voglio uscire da quei territori devo andare piano, ma piano davvero!

Allora penso, penso a come fare per aggirare l'ostacolo andatura,e l'unica cosa possibile da fare è rinunciare al sonno e aumentare le ore di guida.

Quindi da adesso in poi il piano d'attacco è nuovamente questo: 48 ore di guida consecutive e 10 ore di sonno, fino a quando non raggiungerò la civiltà stradale.
Mentre penso sto guidando, e quella distrazione mi fa arrivate a biškek la capitale del Kirghizistan lentamente ma senza accorgermi del tratto percorso.

Traffico caos fanno da padroni in questa città, sembra che io non sia abituato piu a guidare nel traffico, mi stresso mi innervosisco, me ne voglio andare da qui! Voglio tornare nel nulla lo preferisco!

Il tempo di un panino al volo e lascio la città puntando il Tagikistan, il territorio è montuoso si inizia a salire , si sale sempre di più e dopo ore ed ore di guida davanti a me quello che mai avrei voluto trovare. Strada sbarrata per causa neve e confine chiuso!! Noooo!!!! Lo sapete cosa significa ciò? Che dopo ore di inutili tentativi di raggiungere il confine ricevo l'ultimatum!
Qui non si passa le strade sono chiuse l'unico confine aperto è quello da dove sei entrato devi uscire obbligatoriamente da lì è tassativo!

O mamma mia devo tornare indietro, tutte queste ore di guida tutte queste energie buttate al vento, soprattutto devo tornare in Kazakistan per raggirare l'ostacolo e passare dal Uzbekistan se voglio entrare in Tagikistan.

Va be' questo è rimbocchiamoci le maniche, anzi no va che fa freddo, e torniamo in Kazakistan.

Ripasso il confine e questo avanti e indietro incuriosisce giustamente gli agenti, do spiegazione a ciò che avrebbero dovuto dirmi loro ma figurati con l'organizzazione che hanno che servizi puoi avere qui, e rientro in Kazakistan.

Dopo questo regalino da parte del Kirghizistan ricominciò a riaffrontare il disastrato Kazakistan.
Punto l Uzbekistan e la città di Tashkent e nuovamente dogana, ormai il mio passaporto è diventato fonte attrazione, ogni agente che lo prende in ogni dogana che attraverso se lo sfoglia curioso di tutti quei timbri e visti stampati e impressi su di esso.

E gli agenti sono tanti, quindi capite quante ore trascorro in ogni dogana?
si ok senza problemi ma con tante ore km e tempo perso inutilmente.

L'Uzbekistan mi regala un po' di tregua, aumento leggermente l'andatura, le Sue strade me lo permettono e grazie a ciò in un baleno sono a Samarcanda.

Cosa mi è piaciuto di questa città? Le temperature!! Ci sono 12 gradi!!!! Si avete letto bene 12 gradi!!! Mamma che caldo decido di godermela, mi fermo e inizio a girare a piedi per la citta, sono vestito da siberiano mongolo e ciò mi fa iniziare a grondare sudore, mamma da quando non sudavo, sapete sono quasi emozionato e sorrido, sorrido eternamente che attiro la curiosità di alcuni ragazzi, forse si saranno detti; ma che si ride quello strano personaggio tutto sudato con 12 gradi? Be' vai a dargli torto , ma io voglio ridere e continuo a farlo.

Rigenerato riscaldato punto Nukus una delle città più a nord ovest del Uzbekistan, per raggiungere essa dovrò attraversare il suo deserto, questa volta le maniche me le rabbocco davvero e si parte!!

Si ricomincia, nuovamente desolazione e strade improponibili, peggio del Kazakistan !!! 256 km infiniti in queste condizioni mi stresso e do gas non ce la faccio più!!! Ma tale scelta la pago cara.

Prendo un buco ma cosi buco che la moto riceve un colpo cosi violento che aggiunto alle sue gia precarie condizioni e alla troppa elevata velocità per quelle strade causa il completo distaccamento
Del mono ( ammortizzatore centrale della moto), la ruota si pianta sotto il parafango spaccandolo e trascinare con il suo ultimo rotolamento tutto l'impianto elettrico posteriore!!

Son nel mezzo del deserto del Uzbekistan , le temperature iniziano a crollare nuovamente ed io non so cosa fare.

Metto la moto sul cavalletto centrale ma non guardo essa ma mi guardo attorno.
Caro Sandro sei solo, inventati qualcosa o farai il beduino per molto ma molto tempo.

Inizio a guardare la moto e cercare di rimediare al danno, secondo me ci riesco. Faccio un po' di strada a piedi in dietro e raccolgo un po' di pezzi, un dado di quà una boccoletta di là, il perno eccolo là e inizio a ricomporre il puzzle.

Be' sembra che possa andare proviamo un po' va'. Giro il quadro la moto fa il check, start eeeee. Partita!!! Ha il quadro colmo di spie accese sembra un albero di natale ma dato il periodo ci sta!!

Inizio a muovermi .
Rinserendo il mono nella sua giusta sede anche se si mantiene precariamete con il peso della moto stessa sembra che questo inarrestabile mezzo vada anche meglio.

Tutta questa operazione mi ha demolito sono stanco ho bisogno di dormire, mi guardo attorno e vedo una vecchia casetta in mezzo al deserto sembra abbandonata, ma meglio controllare perché qui anche una casa crollata può essere abitata.

Nulla, è davvero abbandonata, non ci entro ma uso le sue mura per montare la tenda al riparo dal vento e buona notte.

Il Mattino dopo vengo svegliato dal rumore di una motoretta, esco e cè un ragazzo curioso che è venuto a sbirciare.

Be' che vuoi gli dico io. Lui jfaktaitajtsktstisit. Aaaah gli rispondo io.
Be' lo guardo e gli faccio capire che invece di stare a guardare che mi aiutasse a mettere tutto apposto a questo punto.
Lui si mette subito all'opera e in un baleno il campo e smontato.

Stretta di mano selfie ricordo e si parte, Nukus e il Turkmenistan mi attendono.

Mentre guido penso: mamma mia per fare 256 km due giorni, e quando esco da qui io!! Mentre penso cio la benzina scarseggia, ma fortunatamente c'è un distributore, la salvezza di queste zone sono i tir. Mi fermo faccio il pieno e tutta quella benzina che entra nella moto fa meravigliare il benzinaio che tutto contento mi invita a pranzo con tutta la troupe della pompa benzina.
E vai si mangia non son cosa ma si mangia. Dopo essermi saziato con quella zuppa che bolliva in quel calderone buttato li in mezzo alla via, un bel caffè nella tazza datomi da loro con la scritta mamà e si riparte.

Raggiungo Nukus, arrivo al confine con il Turkmenistan alle 8 di sera e come sempre è chiuso!!! O mio Dio esclamo dentro di me!! E adesso? In sia mai non mi fanno passare!!! Non so nemmeno che giorno è, controllo e mi rendo conto che è il 21 novembre sono 5 giorni che vago in quelle terre.

Mi attacco al clacson esce un militare e inizia a dirmi. No no closed no no closed. Ed io no!!! Devo passare per forza domani 22 e l'ultimo giorno utile che ho per attraversare il Turkmenistan. Lui no! Closed!! Io ma come closed?
Dopo discussioni su discussione capisco che il confine chiude alle 18 di sera e riapre alle 9 del mattino.

Cè poco da fare, il militare mi dice vai a dormire e torna domani.

Mmmmh bel guaio ma non posso fare altrimenti, Tornare indietro è improponibile!!

Nel frangente mentre il dialogo finisce c'è un agente smontante dal turno che mi dice: dove vai a dormire? Io bo adesso vedo, lui vuoi venire a casa mia? Io abito a 200 m. Dal confine.
Io wooo!!! Ma si garzie.

Arriviamo a casa mi presenta la moglie il padre il figlioletto e ci apprestiamo ad una abbondante cena.
Finita la cena mi mostra la mia stanza il pavimento dove dormirò mi molla quelle peste del figlioletto e buona notte.

Colazione abbondante devo approfittare e mangiare il più possibile ogni volta che ne ho l'occasione, perché in quelle zone non so mai quando potrò mangiare nuovamente.

Passata la dogana del Uzbekistan entro in quella del Turkmenistan, sono rigidi fiscali e si paga anche l'aria, ogni controllo sono soldi.

5 dollari per entrare, 60 dollari per far passare la moto per poi sentirmi dire: mister tu poi entrare in Turkmenistan ma non puoi uscire, rispondo ma perché?
Loro mostrandomi il mio passaporto mi fanno vedere che oggi 22 novembre 2019 è l'ultimo giorno di validità del visto, tutti gli intoppi avuti mi hanno fatto arrivare con giorni di ritardo.

Parlo con l'agente e gli dico, ma sono le 9 del mattino al confine di uscita ho 600 km in giornata esco tranquilli.
L'oro impossibile non ce la puoi fare, il deserto non te lo permetterà.

Ricevute quelle parole inizio a pensare: ma cosa cavolo mi attende.?

Non insisto e chiedo il da farsi, mi dicono che mi permettono di entrare ma che devo recarmi immediatamente dall'ufficio immigrazione e farmi rilasciare un visto nuovo. Accetto e continuiamo le procedure d'ingresso.

Burocrazia conclusa adesso visita medica per vedere il mio stato di salute e se posso varcare il confine.

Tutto ok fino a quando non arriva il momento di misurare la temperatura corporea, prendono quel termometro che solo avvicinando alla fronte indica la temperatura, il medico me lo punta ma nulla sul display solo trattino e biiiip, riprova e nuovamente trattini, allora lo prova su di esso e 36,5, ok ripetiamo su di me, ancora solo trattini, di nuovo su di lui 36,5 su di me trattini, chiama un militare e gli misura la temperatura 36,5 poi a me trattini, un altro militare 36,5 a me trattini!!! Niente io non ho temperatura esterna sembrerà strano ma esternamente io sono a 0° . Per fortuna la prendono a ridere e mi lasciano passare.

Sono in Turkmenistan e velocemente mi dirigo all'ufficio immigrazione che mi ruba tutto il giorno per ottenere il nuovo visto, ma altri 60 dollari ed il visto e attaccato sul passaporto, adesso ho 5 giorni per attraversare il deserto del Turkmenistan.

È sera ma decido di partire comunque, come lascio il villaggio di kunya urgench
Le strade svaniscono guidare diventa una gara di motocross, le condizioni della strada mi obbligano nonostante i meno 9 gradi di guidare in piedi, l'assenza di luce è totale e dopo ore di guida in piedi a meno 9 gradi e visiera aperte ( vi assicuro che non è cosa gradevole) controllo il display, sgomento!!! Ho fatto solo 80 km!!!!

Accosto sul ciglio del nulla, ho sete voglio bere ma non posso l'acqua che ho con me è un indistruttibile blocco di ghiaccio, non posso far altro che proseguire e aspettare che sorga il sole.

Ma anche li in Turkmenistan il territorio è duro e cattivo ma la sua gente no , la sua gente è ospitale gentile, se hai un problema il problema è anche il loro, se hai fame la tua fame è anche la loro, qualunque cosa tu abbia bisogno loro ti aiuteranno e te la daranno.

Perché dico ciò? Perché è quello che mi è successo .
Guido lentamente e vengo raggiunto da un un'auto dentro due amici ed il figlio di uno di loro mi fanno cenno di accostare lo faccio e mi chiedono se mi serve aiuto.

Io gli dico mostrandogli la mia bottiglia dell'acqua ghiacciata che ho sete, e loro dopo una bella litigata su chi mi deve ospitare prima mi portano a casa con l'oro, l'accoglienza è imbarazzante, come entro il figlio mi accoglie con una bacinella e un recipiente d'acqua e inizia a lavarmi le mani, la moglie inizia a portarmi cibo a volontà senza mai alzare lo sguardo, la situazione diventa goliardica si ride si scherza si mangia , tutto sotto l'accurata attenzione nel non farci mancare nulla di quella donna che ogni volta che finiva a servirci si isolva in un angolo della stanza lontana da noi e rannicchiata a terra.

Che strano effetto mi fa vedere ciò, ma lei ride con le nostre risate anche se non lo fa vedere, anche se lo deve fare rannicchiata in quell'angolo della stanza.

Mi trattano come un Rè, ad un certo punto tirano fuori l album del matrimonio e me lo fanno vedere tutto, con la particolarità che lui insiste che io prenda una foto di lui e la moglie e che me la porti con me, non capisco perché ma così vuole cosi faccio.

Che caldo in questa casa, che allegria che bella dormita.

Tutti svegli è mattina io devo ripartire immediatamente ma non è possibile perché inizia la colazione ed io non voglio e non si può rifiutare.
Un oretta per il rito della colazione e sono nuovamente in strada.

Guidare con la luce è tutta un'altra cosa, davanti a me si apre uno spettacolo unico, l'immenso deserto sabbioso che che viene coperto da una coltre di neve, si avete letto bene sono nel deserto nevica e ci sono meno 10°. Continuo il viaggio e davanti a me Dromedari , vi assicuro che vedere Dromedari che camminano nel deserto è meraviglioso, specialmente se lo stanno facendo su una sabbia ricoperta di neve con la loro gobba imbiancata dal nevicare.

Lo spettacolo viene interrotto da un ulteriore inquietante meraviglia.

Davanti a me spunta improvvisamente dal nulla lei, la porta dell'inferno, questo cratere che arde privo di ogni controllo di ogni fonte di sicurezza ma messo lì come natura crea mi incanta e nonostante la sua pericolosità attira il mio avvicinarmi ad esso fino a quasi entrarci dentro.

Ghiaccio, neve, fuoco, freddo, e caldo si contrastano fenomeni del genere non si vendono tutti i giorni, e vedere ciò mi fa dire: ecco perché ne è valsa la pena affrontare tutto l affrontato .

Riprendo le piste e mi dirigo verso Ashgabat la capitale del Turkmenistan, altri 250 km di deserto e sono giunto.

La città si presenta luminosissima strade lucide, palazzi piastrellati, moschee dorate, monumenti dal marmo bianco e impeccabile è meravigliosa, ma ciò nuovamente mi fa notare quanta povertà è attaccata alla ricchezza.

Faccio mente locale un po' su ciò che ho fatto ed ho vissuto e mi rendo conto che per attraversare il deserto del Turkmenistan ci ho impiegato 3 gg . Tre giorni per 650 km??? Ma allora oggi che giorno è? Ci penso ma non riesco ad avere la certezza di che giorno sia è 23 24 ? Boooo.
Devo trovare una rete Wifi sono troppi giorni che sono isolato e che i miei cari non hanno notizie di me. Cerco cerco cerco ma nulla, allora decido di cercare un albergo e me lo trovo extra lusso e 5 stelle, credo che me lo merito e poi avranno il Wifi. Entro pago 140 dollari!!!! Chiedo il Wifi prendono il mio telefono iniziano la procedura di collegamento ma nulla il telefono di collegarsi al Wifi non ne vuole sapere.
Ci rinuncio!!! 140 dollari buttati!! Va be' mi godo una notte di lusso.

Ashgabat è a pochissimi km dal confine Iraniano , quindi una volta lasciato il castello ( albergo) raggiungo la dogana Iraniana .

Mamma mia escalmo dentro di me, chissà cosa mi attende, chissà se mi fanno passare. D
a tutto quello che dice la gente....... speriamo bene!

Ci sono primo controllo, un bel welcome dal militare e sono passato, secondo controllo, uno sguardo al passaporto un italiano? E sono passato.
Terzo controllo esibire carnet di passaggio in dogana, boom fa il timbro su di esso, un ok e un vieni qua da perte del militare. Mister guarda qui, dove? Qui vedi il numero della traga della tua moto è diverso da questo scritto sul c.p.d.

Il gelo senza freddo cala su di me. L Aci italia aveva sbagliato a scrivere il mio numero di targa su 25 pagine del cpd.

Io guardo il militare e dico e adesso?

Lui sorride e dice: ma tranquillo nessun problema vuoi un tè? Io ok grazie. Il tempo di quel tè e di quella correzione a penna e sono in Iran.

La dogana dove temevo il peggio è stata la dogana più semplice d attraversare e non finisce qui , passato il confine, l Iran mi accoglie con strade asfaltate lisce e perfette, alzo la media, viaggio a 130 km orari tra montagne variopinte e un popolo cosi ospitale come mai io ho visto in vita mia!

Non faccio un metro senza che qualcuno mi sorrida e saluta, ogni volta che mi fermo in un locale per mangiare mai mi permettono di pagare ciò che ho consumato, ogni volta che mi fermo a fare benzina mi danno cibo e ospitalità per la notte permettendomi di dormire nei loro uffici muniti di letti.

L'Iran è una sorpresa inaspettatamente meravigliosa. Gente e paesaggi unici.

Tra tutte queste gioie una tristezza arriva al confine tra Iran e Turchia precisamente nella città di berzergan, un crash e colpetto sullo stivale fermano il mio viaggio. Cuscinetto ruota anteriore completamente spaccato e schizzato via lontano in strada!! Un altro guaio ma che non ha fatto altro che farmi conoscere altra meravigliosa gente che mi ha aiutato risolto il problema sostituendo i cuscinetti deteriorati tutto gratuitamente!!!!

L'Iran mi ha rubato il cuore tornerò, ma adesso devo andare,Turchia e Europa mi attendono, il viaggio ormai è in discesa.

Supero la dogana iraniana senza nessun problema, quella turca qualcuno in più per via dell loro essere confusionali ma sono in Turchia.

Motociclisticamente la Turchia a me è già nota quindi come l'inizio del mio viaggio decido di attraversarla tutta di un fiato come anche la Grecia, occhi puntati sulla perfetta strada e via facciamoci questi 2650 km tutti di un fiato!

Ma la corsa viene interrotta da un booom!!! Dico io e nooo!! Ma mo che è ancora!! Be' la camera d'aria della ruota anteriore adattata per esigenza a quella posteriore, con il calore prodotto dall'alta velocità e dai 13 gradi della Turchia è nettamente esplosa. Be' ormai sono un meccanico a tutti gli effetti che vuoi che sia, infatti non vi annoio neppure sul dirvi come sono uscito da quest'altro guaietto.

Riparto, ma questa volta per non fermarmi più fino a quando raggiunta la dogana Turca inizio a notare qualcosa di strano.
E come se mi stanno aspettando. Mostro il passaporto e mi dico Mister Sandro scenda dalla moto e ci segua.
Al momento non so che pensare, troppe infrazioni stradali? Troppi autovelox ignorati? Che avrò combinato!!!

Ma poi vengo alla luce di tutto, preso dal mio viaggio dalle mille impervie strade affrontate dai mille problemi meccanici risolti dal pensare a come sopravvivere in quelle zone, non mi ero accorto che erano 10 giorni e più che la mia famiglia non aveva notizie di me e allarmata mi aveva dato per disperso. Compilato i documenti del ritrovamento anche se io non mi sentivo per nulla ritrovato, varco il confine greco e avviso la mia famiglia e amici che sto bene che sono felice e che ho fatto un viaggio unico e irripetibile.

Mentre percorro la Grecia per raggiungere il porto di Iogoumentisa dove prenderò la nave che mi porterà in Italia, penso a tutto ciò che sto lasciando alle mie spalle che unite al aver saputo di aver dato preoccupazioni a tanta gente che mi vuole bene fa scendere lacrime da i miei occhi che questa volta non si ghiacciano ma volano via con il vento.

Tante ne ho passate, ma io viaggerò ancora il mondo ha tanto da offrire.

On The Road The Life We Like».

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