Irrispettosi e sprezzanti contro quelli che vogliono ridimensionare Termoli

Storia & Amarcord dom 08 dicembre 2019
Attualità di Luigi De Gregorio
4min
Il borgo antico visto da piazza Sant'Antonio ©Termolionline.it
Il borgo antico visto da piazza Sant'Antonio ©Termolionline.it

TERMOLI. L’ingordigia della sanità privata non ha freni. E’ essenziale occupare spazio e guadagnare danaro sempre di più. L’importanza delle persone (ed in questo caso dei Termolesi) è paragonabile a quella del due di picche ossia ridotta a zero, altro che centralità delle persone. Infatti i disagi dei malati e dei parenti dovuti ai trasferimenti non vengono presi in considerazione e sulle morti possibili dovute ai tempi di trasferimento non se ne parla. E chi mai farà un conteggio a posteriori?

Ma alla sanità privata si aggiunge un’altra forza forse più difficilmente identificabile che avanza come un tsunami e intende travolgere la stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi (che secondo le intenzioni, andrebbespostata nella zona del Biferno facendo così seguito, all’annullamento dello storico treno Termoli–Campobasso)

Infine c’è un’altra area sotto l’attento occhio del ciclone: quella universitaria. L’Università del Molise a Termoli nacque oltre 20 anni fa. E strada facendo alcune facoltà sono state trasferite a Campobasso e Isernia. Più recentemente la facoltà d’Ingegneria è stata riportata nel capoluogo. Quanto sopra può considerarsi un sintomo preoccupante?

Suddette forze vogliono ridimensionare e portare Termoli indietro nel tempo, depotenziarlo, ridurlo ad un paesone bagnato dal mare con turismo di base: sabbia mare ombrellone e sdraio. Altro che turismo di valore: quello congressuale quello da diporto quello culturale quello di unicità

Non si spiegherebbe altrimenti come mai:

- l’unica cittadina del Molise in grado di crescere in termini di popolazione (abitare a Termoli piace a molti forestieri);

- l’unica cittadina del Moliseche ha una bellezza strutturale morfologica che la rende un’ attrattiva unica: i due promontori Sant’Antonio e U Paes Vicch che si guardano tra di loro ed entrambi guardano il mare.

- l’unica cittadina del Molise che può diventare il motore economico del Molise (pesca, agroalimentare turismo)

- l’unica cittadina del Molise potenzialmente in grado di rappresentare tutta la regione per storia per bellezza per modernità venga sottoposta ad un soffocamento progressivo, ad uno svuotamento togliendo ad essa la terra sotto i piedi.

Non è un fenomeno naturale, non è una disgrazia della natura. E’ una volontà precisa di ferire a morte una cittadina un pezzo per volta, come a una persona prima il braccio poi una gamba e poi…

Non ci vuole un genio, ma neanche un’elevata intelligenza, ma neanche media. Prendi una persona qualsiasi per strada (gli inglesi lo chiamano full test) gli racconti quel che sta succedendo a Termoli ed il prescelto a caso (ossimoro) vi dice che stanno prendendo per i fondelli i Termolesi. E per loro, i prepotenti, è una manna dal cielo che i cittadini di Termoli si lamentino, ma tutto sommato finora se ne sono stati tranquilli

Ora diciamolo chiaramente i Termolesi sono pure brava gente ma fessi, proprio fessi, no.

Forse ci sono quelli che non sono informati, quelli che non si soffermano a pensarci, quelli che sottovalutano il fenomeno, quelli che giustamente ed egoisticamente dicono io ho già i fatti miei, quelli che pensano che sia un problema dei politici, quelli che non credono alla forza del volere popolare, quelli che dicono si, ma che debbo fare?

E nella speranza che quest’ultimi siano molti, soffermiamoci sull’assioma: è la massa che dà forza all’indignazione individuale. Vale a dire è inutile lamentarsi con gli amici e basta (viene da ricordare eravamo 4 amici al bar di Gino Paoli). Occorre organizzarsi. Se non ci si unisce la protesta individuale è sterile. Dobbiamo imparare dalle Sardine da Carol. E va bene impariamo. Purché si cominci ad agire.

Ma quanti siamo. Occorre essere tantissimi. Per classi sociali: giovani, nonni, donne, madri, insegnanti, alunni, commercianti, professionisti marinai, lavoratori autonomi, dipendenti comunali.

Non c’è una sola categoria che non sia interessata direttamente o indirettamente prima o poi alla sanità all’uso del treno all’università e più in generale allo svuotamento di Termoli nelle sue parti vitali nel presente o per il futuro. E quindi? Attendere è un po’ morire dentro. Non fisicamente.

Recentemente mi è capitato di leggere sulla distinzione tra sdegno ed indignazione che per me erano la stessa cosa cioè sinonimi. Invece no. Lo sdegno si ha quando si è arrabbiati per qualcosa che ci ha danneggiato o in generale per un’ingiustizia sociale e basta. L’indignazione si ha quando dalla rabbia e dalla lamentela si passa all’azione.

Allora per quanto riguarda l’impoverimento di Termoli (senza ospedale, senza stazione senza università (attenzione ai primi sintomi) i Termolesi sono sdegnati o indignati? Ma superando per semplicità questa sofisticata distinzione più esplicitamente ci chiediamo i Termolesi sono sufficientemente adirati da passare all’azione?

Per concludere. Io credo che abbiamo il diritto ed il dovere non solo di essere irrispettosi e sprezzanti di chi ci toglie la salute, la libertà di muoverci comodamente (partendo dalla centralissima stazione ferroviaria attuale) e forse la conveniente possibilità di non diventare universitari fuori sede, ma anche di essere fortemente incazzati e di agire per farci ascoltare.

C’è una sola maniera per avere un cambiamento in peggio. Lasciamoli fare. Se invece solo 100 termolesi si mettessero alla guida di tutti quelli arrabbiati con lo stesso spirito dei nostri padri che ricacciarono i Saraceni il quadro potenziale di ridimensionamento (senza ospedale senza stazione ferroviaria e forse senza università) svanirebbe nel nulla e ricorderemmo il tutto solo come un brutto sogno.

Luigi De Gregorio

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione