Gente di Mare: il sacrificio estremo di Paolo Ardò, morì per salvare un altro marinaio
TERMOLI. La testimonianza di Vincenzo Casolino, uno degli orfani della Gente di Mare, col papà Matteo che perse la vita oltre 30 anni fa, si è aperto uno spaccato di memoria.
«Nell'articolo riportato il 9 dicembre intitolato "Gente di mare" manca un altro marinaio, anche premiato dallo stato con medaglia per aver sacrificato la propria vita.
Per salvare quella di un altro marinaio. Si chiamava Paolo Ardò.
Era il 7 novembre 1974. Una forte sciroccata, che fa affondare molte barche.
Di cui una chiamata "Nuovo Silvio", di proprietà di Paolo Ardò, nel quale per dare soccorso al malcapitato marinaio caduto in mare. E' rimasto con la testa schiacciata tra la murata della barca e la banchina. Il suo sacrificio è valso a salvare la vita del marinaio.
Ardò ha ricevuto anche un riconoscimento dal Ministero, ma della via a lui intitolata la promessa si è smarrita nei 45 anni che ci conducono a oggi.