Il cuore enorme dei giovani termolesi, in tantissimi a donare il sangue
TERMOLI. Si è tenuta questa mattina presso il Cinema Sant'Antonio la 9^ Edizione della Conferenza "Progetti Scuola, i giovani, il volontariato e la gratuità del dono Giovani per la vita". La donazione è un regalo che viene dal cuore e deve essere anonima, gratuita e periodica. Tutto questo è stato organizzato dall'Avis sezione di Termoli.
Presenti all'evento, accolti dal direttivo Avis con il presidente Mario Ianieri in testa, il sindaco Francesco Roberti, l'Assessore alle Politiche sociali e all'istruzione Silvana Ciciola, l'assessore alla Cultura e al Turismo Michele Barile, il dottor Pasquale Spagnuolo direttore sanitario dell'Avis, il dottor Pasquale Marino direttore dell'Uoc Medicina trasfusionale, Vittorio Durante, responsabile Progetto Scuola. A questo progetto hanno partecipato tutte le scuole superiori di Termoli, presenti al cinema sant'Antonio con alcune classi in rappresentanza. Il labaro istituzionale dell'Associazione Volontari Italiani Sangue quest'anno è passato di mano ed è stato consegnato all'Istituto Alberghiero Federico di Svevia, che lo terrà esposto e ne farà sfoggio nell'Aula Magna della Scuola.
Qualche numero per questo progetto ce li dice il presidente dell'Avis Mario Ianieri: "Numeri sempre in crescendo, proprio la bontà di questo progetto fa sì che cresca il numero dei donatori giovani, i dirigenti scolastici e i professori hanno sposato appieno il progetto, la risposta l'hanno data la massiccia presenza di giovani qui al cinema stamane. Se poi vogliamo analizzare un paradosso, possiamo dire che allo stesso modo in cui crescono i donatori giovani di pari passo non abbiamo personale al Centro trasfusionale che possa sopportare il gran numero di donazioni dei ragazzi; noi come Avis siamo intervenuti, abbiamo assunto noi un'associazione di volontariato, un infermiere che da una mano alla sala donatori cercando di consentire a tutti quanti i giovani donatori almeno di fare gli esami preliminari per le prime donazioni: E' un controsenso a livello nazionale, ne parlavo con il presidente nazionale Briola e lui stentava a credere quello che gli stavo raccontando. Abbiamo tanti giovani che vogliono diventare donatori e purtroppo in sala donatori non si riesce a soddisfare la richiesta, mentre in altre regioni le sale donatori funzionano però mancano i donatori, noi invece abbiamo la materia prima ma purtroppo sul territorio non riusciamo a farli donare; sono i soliti paradossi di questa nostra bella Italia".