San Timoteo diventò discepolo anche del glorioso teologo Giovanni

Pagine di storia sab 18 gennaio 2020
Attualità di Don Nicola Mattia
5min
Il reliquario in mostra ai fedeli ©Termolionline.it
Il reliquario in mostra ai fedeli ©Termolionline.it

TERMOLI. Verso la fine del II secolo d. C., Policrate fu vescovo di Efeso (ottavo vescovo nella sua famiglia), fu strenuo difensore della Pasqua al 14 Nisan dinanzi a papa Vittore.

Fu successore alla cattedra di Efeso del nostro San Timoteo.

L’Encicolopedia Treccani parla di questo vescovo efesino.

Negli Atti dei Martiri è riportata una testimonianza di Policrate (da alcuni studiosi ritenuta apocrifa) sulla vita e sul martirio di San Timoteo.

Dopo aver riassunto quanto della vita di Timoteo riportano i sacri testi, Policrate, descrive l’operato del nostro e dice: “Tutti, in Efeso, sono a conoscenza di queste cose!” riferendosi al bene compiuto dal santo e all’impegno di evangelizzazione della città che il discepolo di Paolo ha messo in atto in ogni suo gesto e in ogni sua parola secondo l’insegnamento paolino.

Policrate ci informa di un altro particolare di non poco conto e che andrebbe focalizzato meglio; ecco il testo: “Nella nostra città di Efeso, il santissimo apostolo e patriarca Timoteo diventò discepolo anche del glorioso teologo Giovanni il quale posò il suo capo sul petto del nostro grande Dio e Signore Gesù Cristo. Giovanni è l’apostolo eletto testimone delle cose viste e udite da Gesù”.

Nel reliquiario del Capo di S. Timoteo, conservato a Termoli “ab immemorabilis”, uno dei quattro medaglioni che ancora lo decorano ( a destra di chi guarda), raffigura S. Giovanni Apostolo.

La presenza in Efeso di Giovanni, fa ipotizzare che Timoteo abbia potuto incontrare anche la Santa Madre di Dio dal momento che il Vangelo di Giovanni ci informa che lei fu accolta nella sua casa, come sua Madre per volere di Gesù sulla croce (cfr Gv 19, 27).

La familiarità di Timoteo con la Vergine Maria, porta San Giovanni Damasceno (IV sec.), nella seconda omelia sulla Dormizione della Vergine, ad annoverare S. Timoteo (che definisce apostolo) tra i testimoni dell’Assunzione di Maria al cielo insieme agli Apostoli.

Scrive il Damasceno: “…. Da un’antica e certissima tradizione, abbiamo appreso che nell’istante della sua gloriosa Dormizione tutti i santi Apostoli, … si trovarono riuniti a Gerusalemme. … C’erano allora insieme agli Apostoli il venerabilissimo apostolo Timoteo primo vescovo di Efeso, e Dionigi l’Aeropagita secondo quanto lui stesso, il grande Dionigi, riferisce nei discorsi rivolti al suddetto apostolo Timoteo…”

Policrate racconta di alcune usanze della città di Efeso alle quali Timoteo si opponeva e contro le quali lottava con vigore. L’autore riporta alcune parole, sembra le ultime proferite pubblicamente da Timoteo agli efesini: “O cittadini di Efeso, non potete perdere la ragione per l’idolatria. Conoscete in pienezza chi è il vero Dio!”. Per questo invito alla ragione e a Dio, con clave e pietre, Timoteo viene aggredito e, continua il testo: “I servi di Dio che dimoravano a Efeso, portarono il patriarca Timoteo che stava morendo sul monte vicino alla città, in un luogo nascosto e lì, in pace, Timoteo donò a Dio il suo ultimo santo respiro. I santi di Efeso, deposero il suo corpo in un luogo chiamato Plonio”.

Secondo la testimonianza degli atti dei Martiri, Timoteo resiste ancora qualche giorno e poi muore.

Policrate si preoccupa di dare coordinate storiche precise dell’avvenimento citando non solo la data secondo i diversi calendari dell’epoca ma anche citando alcuni regnanti.

Con questi riferimenti storici, il vescovo di Efeso,ci dona anche la sua bellissima testimonianza di fede: “ Il santo e glorioso apostolo e patriarca Timoteo morì martire di Cristo nella festività delle Catagoghie; secondo gli asiatici, il trenta del quarto mese, secondo i romani il ventidue gennaio regnando nella città di Roma Nerva, in Asia era proconsole Pellegrino, in me, in verità regnando il Signore nostro Gesù Cristo cui vanno l’onore e la gloria nei secoli dei secoli. Amen”.

Accogliendo la testimonianza di Policrate, le Chiese Ortodosse celebrano S. Timoteo (che invocano Apostolo e Martire) il 22 gennaio.

L’attenzione che queste Chiese riservano al Santo Vescovo di Efeso anche passando per Termoli a pregare dinanzi alle sue reliquie, è sotto gli occhi di tutti e cosi, il 22 gennaio 2020, mentre la nostra diocesi di Termoli – Larino ha la gioia dell’abbraccio di papa Francesco, i fratelli e le sorelle delle Chiese Ortodosse che sono a Roma, cantano le lodi alla Trinità per la Santità di Timoteo presso le sue reliquie.

Scorrendo il programma dei giorni dell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani della Basilica di San Paolo fuori le Mura in Roma balza immediato agli occhi la presenza del Vescovo Siluan del Patriarcato di Romania in Italia che nella nostra Diocesi ha una parrocchia.

Il Vescovo Siluan presiederà i vespri del 20 gennaio mentre la stessa comunità celebrerà l’Inno Akatistos di San Timoteo nel pomeriggio del 22 gennaio.

Riservare l’Inno Akatistos ad un santo è un atto di grande considerazione liturgica; si pensi che l’ akatistos per eccellenza è quello in onore delle Vergine Maria.

Akatistos: inno “non seduto” da ascoltare e pregare in piedi come nei momenti salienti della liturgia.

Il 22 gennaio, dopo il canto dell’akatistos a San Timoteo del Patriarcato Rumeno in Italia, risuoneranno le voci oranti delle antiche preghiere della Chiesa Ortodossa Copta (anch’essi ospiti nella nostra Diocesi nella parrocchia del Sacro Cuore in Termoli), una Chiesa che ancora oggi testimonia Gesù Risorto spesso con il sangue.

Anche la Chiesa Cattolica di Rito Latino, per celebrare San Timoteo si appellava a Policrate e, considerando che fosse passato qualche giorno dall’ aggressione alla morte del santo, stabilì la memoria liturgica al 24 gennaio fino al cambiamento del santorale per la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II.

Oggi, la Chiesa Cattolica di Rito Latino celebra i Santi Timoteo e Tito insieme al 26 gennaio, il giorno seguente la Festa della Conversione di San Paolo.

I Santi Vescovi Timoteo e Tito sono i frutti più belli di quella conversione.

Legando la memoria liturgica dei santi Timoteo e Tito alla Conversione di San Paolo, la Chiesa ci ricorda quanto le nostre vite sono legate strettamente tra loro e quanto le scelte di vita che facciamo hanno delle ricadute sulla vita di chi ci incontra.

E’ provvidenziale la coincidenza della Prima Domenica della Parola con la memoria liturgica dei Santi Timoteo e Tito.

Al nostro Timoteo, l’Inno Akatistos della Chiesa Ortodossa Rumena, tra l’altro cosi lo canta e lo invoca: “Rallegrati Annunciatore del Nuovo Testamento… Ha svolto il ministero di Evangelista ed ora abiti le dimore celesti. Santo Apostolo Timoteo, compi anche in cielo la tua missione, prega per noi perché siamo resi partecipi delle gioie del paradiso e possiamo cantare a Dio Alleluia!”

Don Nicola Mattia

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