L'importanza di un porto

La riflessione sab 22 febbraio 2020
Attualità di Antonio Fusco
6min
Il porto di Termoli ©Termolionline.it
Il porto di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Nel giorno in cui viene riaperta la strada interna al porto di Termoli, il viale della Guardia costiera, nuovo contributo da parte dell'agente marittimo Antonio Fusco.

Anche se percorri la terra tutta intera, non imparerai mai tante cose quante ne imparerai dal mare. Non troverai mai pace se non sul mare, che da parte sua non ha mai pace.

Pär Fabian Lagerkvist

Cristoforo Colombo il 3 Agosto 1492 salpò da Palos (in Spagna) con tre caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria, con un equipaggio composto da "carcerati" Spagnoli e il 12 Ottobre 1492 avvistò terra e approdò a San Salvador, Bahamas, Il giorno esatto in cui è stata scoperta l'America che convenzionalmente determina l'inizio dell'Età Moderna.

Giuseppe Garibaldi il 5 maggio 1860, con mille/162 volontari e 2 piroscafi ‘Lombardo e Piemonte’, partì da Quarto e l’11 maggio approdò a Marsala per capovolgere il governo borbonico permettendone così l’annessione al nascente Stato Italiano.”

Un porto non è solo storia di mare ma è un collegamento tra il mare e il territorio alle spalle dove le attività si mettono in fila e la fila cresce. Il grosso dei flussi della ricchezza globale passa dal mare e i porti sono le postazioni migliori per prendere e restituire ricchezza. Nel Mediterraneo ci passa sotto il naso la maggior parte delle rotte commerciali via nave che, attraverso il Canale di Suez, collegano l’Oriente con il Nord Europa e la costa atlantica americana.

L’Italia ha 7.600 chilometri di coste, piene di porti, nel centro del Mediterraneo. Solo a qualche migliaio di chilometri da noi c’è il canale di Suez che ha raddoppiato la sua capacità. Quindi l’Italia si trova ora su una strada che da periferica è diventata centrale. E’ come se si fosse capovolto il mondo. Se Termoli si integrasse con il resto dei porti italiani, l’intera regione diventerebbe un immenso retroporto; ci sarebbe un impatto economico significativo per il territorio in funzione della capacità di rispondere o stimolare il tessuto economico del proprio contesto operativo: nuove imprese, volumi di affari triplicati, crescita e posti di lavoro.

Allora cosa si può fareper il risanamento del porto di Termoli.Il porto rappresenta una risorsa per tutti ed è quindi interesse collettivo che si giunga al più presto al suo rilancio.

E’ come dire “Molise svegliati”, noi ci siamo svegliati da tempo, tutta la costa è pronta e pronta a salpare, come fecero Colombo e Garibaldi, ma manca ancora un progetto di messa in sicurezza del porto che non può più aspettare e stà affondando, perdendo così dignità e funzionalità alle infrastrutture portuali e non solo.

E’ necessario il rilancio della portualità nella nostra Regione che purtroppo, non per colpa nostra, ha un tratto di costa che affaccia, spontaneamente o forse per errore della natura, sul mare e che equivale ad una porta girevole sul mondo.

Il rilancio della portualità nel Molise rappresenta un punto cardine che va posto all’attenzione del nostro Governo affinché la città di Termoli e questa regione possano dotarsi di un porto pubblico moderno, all’altezza delle esigenze di un comprensorio marittimo a fortissima vocazione non solo turistica ma anche commerciale.

Per Termoli il mare è vita, ma nella nostra regione ci sono esploratori che pensano ancora che non ci siano terre dove approdare solo perché non riescono a vedere altro che mare attorno a sé, o che non attraversano l’oceano per paura di perdere di vista la riva.

Vieneanche da chiedersi come il generale Montgomery, all’alba del 3 ottobre 1943 (2da Guerra Mondiale), abbia potuto pensare di poter sbarcare, con le Brigate Speciali dell’8^ Armata britannica, nel porto di Termoli !

Con le nuove disposizioni sulle Autorità Portuali oggi il porto di Termoli rientra nella III^ categoria della classificazione dei porti (porto minore), cioè porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza interregionale e regionali.

La pianificazione territoriale del porto di Termoli, ossia il piano regolatore portuale che individuae definisce l’ambito complessivo del porto, comprese le aree adibite a produzione industriale, l’attività di cantieristica e le infrastrutture stradali e ferroviari viene demandata alla Regione che provvede a:

  • Programmazione delle attività esercitate nel porto, individuando le strategie di sviluppo delle attività portuali;
  • Manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nelle aree portuali, compreso la manutenzione per il mantenimento dei fondali;
  • Affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura di servizi di interesse generale;
  • Amministrazione delle aree e dei beni del demanio marittimo compresi nell’ambito della circoscrizione territoriale.

Ho cercato di essere uno stimolatore, in particolar modo coi vecchi comitati portuali, ma sono stato pesantemente criticato. Come se il porto fossemio, di quelli che ci lavorano, e non di tutta la città. Il futuro del porto corrisponde a quelli delle città che li ospitano: bisogna capire questa cultura. Deve esserci un cambiamento forte.

Siamo nel posto giusto per parlarne. A Termoli, in molte altre città e forse in nessun altro luogo come in Liguria i porti sono connessi alle città, che sono cresciute intorno ai porti. Ma rappresentano anche un fattore impattante, occupano spazio. Come trovare il punto di equilibrio? Il porto ha una valenza strategica che va ben oltre il locale: la logistica è parte importante dell'economia di una nazione, in Italia non è sviluppata come in altri Paesi europei.

Il nostro porto è in uno stato di stagnazione, nessun intervento è stato realizzato: il dragaggio, i tombamenti, il piano regolatore. L’enfasi sul crocierismo e delle linee marittime con la costa frontaliera nascondono questi fatti senza produrre alcun impulso. Porto e città: due definizioni che non sono mai andate a braccetto. Senza capire che le città che sono nate sul mare hanno un vantaggio strategico e competitivo su tutte le altre. Bisogna aprirsi a una visione più ampia. È un problema culturale e di competenze: si trova una certa resistenza a far comprendere alla cittadinanza l'importanza del nostro porto, come invece avviene altrove, per esempio a Rotterdam. Noi siamo imbrigliati da ricorsie siamo ancorati a rendite di posizione che hanno portato a un vero immobilismo.

Ad oggi le banchine sono l'unica fonte di business per la città e i dintorni. Abbiamo pagato scontri politici tra istituzioni che hanno fatto scontare al territorio un grande ritardo e un calo del traffico merci e crociere. La politica spesso detta le norme di sviluppo: il segretario, il presidente devono essere prima di tutto persone competenti in questo settore.

Il porto è un elemento industriale se lascia ricchezza sul territorio, come pure dal punto di vista occupazionale che coinvolge diretti, indiretti e indotti nell’area metropolitana. Nel rapporto tra territorio, città e porto serve equilibrio. Questa è la sfida che dobbiamo vincere oppure perderemmo l’economia portuale.Forse nel Molise esiste un deficit di capacità decisionale, ma il punto centrale è sempre la nave, il vero soggetto di un porto, piccolo o grande che sia, perché ci sono piccole e grandi navi che oggi crescono più velocemente delle infrastrutture, e per questo bisogna dare la massima attenzione perché questa è una ricchezza che una volta creata va mantenuta.Si arriva per questa via all’identificazione del porto regionale non semplicemente nel senso di uno scalo che serve una regione, ma piuttosto di un porto che è espressione di una logica di ristrutturazione logistica-produttiva regionale al cui sviluppo esso contribuisce in modo assolutamente determinante.

Non ci azzecca ma è una defaillance: il “Nessun dorma”, celebre romanza della Turandot di Giacomo Puccini, è il canto del Principe ignoto che attende il sorgere del giorno per conquistare l’amore della principessa e fino ad allora rimane chiuso in sé: “ il suo nome nessun saprà e noi dovremo, ahimè, morir!”.

Speramus maiora semper

A/F a.m.r.

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione