I Castelli del Molise: tesori di storia e archeologia poco valorizzati
TERMOLI. Il Molise, culla di storia, patria dell’archeologia e regina dei castelli: malgrado i circa 4mila 400 chilometri quadrati, il territorio può fregiarsi di un numero importante, contando oltre 160 siti e fortificazioni. Il dato è emerso durante l’incontro dal titolo ‘I Castelli del Molise – Fortificazioni e territorio’ organizzato dall’Unitre, cui hanno partecipato l’architetto e presidente Unitre Maria Luciani, la professoressa Unimol Lucia Checchia e l’architetto Lucio Giorgione, membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Istituto Italiano dei Castelli.
Accanto all’alta presenza di beni storico-archeologici fortemente identitari, però, non sempre corrispondono una valorizzazione ed una tutela degli stessi, come sottolineato dall’architetto Giorgione. I castelli, nello specifico, soffrono di alcuni ostacoli burocratici ed economici: “La chiusura continua o i mancati restauri. Si cerca di valorizzare e coinvolgere l’opinione pubblica in tutto questo, ma le difficoltà sono tante”. Una situazione che si allarga, a macchia d’olio, anche in altre regioni del sud che risultano le più penalizzate.
Prima di poter riscoprirli, però, è necessaria mettere in atto un’indagine, delle ricerche storiche “per far capire al territorio che esistono queste emergenze. Se non c’è conoscenza è difficile farlo capire all’esterno. la continua ricerca, il continuo studio e la continua valorizzazione di questi castelli può portare ad una domanda turistica molto più elevata”, ha aggiunto Giorgione. Eppure, se si riuscisse ad investire economicamente per il recupero di questi beni, si potrebbe attivare una rete turistica dedicata alla storia di quei posti che si intreccia perfettamente con l’identità stessa dei luoghi in cui i castelli sorgono e raccontano storie che, spesso, non compaiono nei libri: “I castelli italiani sono legati alle vicende storiche d’Italia – ha concluso l’architetto – Seguendo le dinamiche storie degli stati prima dell’Unità d’Italia”.