Parti sociali e ministero della Salute siglano il protocollo sulla sicurezza del personale sanitario

mer 25 marzo 2020
Attualità di La Redazione
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Ospedale San Timoteo ©TermoliOnLine
Ospedale San Timoteo ©TermoliOnLine

CAMPOBASSO. Siglato da Cgil-Cisl-Uil e ministero della Salute – protocollo per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori della sanità.

“Nella giornata odierna si è pervenuti all’accordo fra Cgil, Cisl e Uil, sia confederali che di Categoria, e il Ministro della Salute per un ‘Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della Sanità in ordine all'emergenza da Covid-19', con importanti e specifiche previsioni per tutti i lavoratori impegnati in prima linea nel contrasto alla pandemia”.

In Molise , abbiamo un’emergenza nell’emergenza, quella della diffusione dell’epidemia di Covid-19tra il personale sanitario, che rischia di mettere in crisi il nostro già fragile sistema sanitario, fortemente indebolito dalle scelte politiche dei tagli di questi anni, da noi fortemente contrastate, dal personale del 118 al personale delle strutture sanitarie pubbliche o accreditate, che sta assumendo proporzioni preoccupanti anche in Molise, finalmente oggi è stato siglato da Cgil, Cisl, Uil e Ministero della Salute il protocollo per prevenzione e sicurezza dei lavoratori della sanità. In Molise bisogna fare di più, siamo purtroppo inascoltati , ma conosciamo le realtà e le necessità del territorio e riteniamo che quanto messo in campo non è sufficiente per fronteggiare l’evolversi della fase epidemica, purtroppo non prevedibile.

“Come sempre ci occupiamo concretamente della tutela dei lavoratori, senza see senza ma, portando risultati concreti per la tutela di tutti i lavoratori, prevenzione chiesta da settimane anche in Molise nelle scorse settimane, ma che da oggi si dovranno applicare anche qui da noi, ora non ci sono più scuse”. Così i segretari delle sigle della Funzione pubblica confederali.

“Tale protocollo, /naturale integrazione del testo siglato tra Cgil, Cisl e Uil nella notte di sabato 14 marzo, riconosce l’importanza fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale nell’attuale momento di drammatica emergenza e per il futuro. Infatti - spiega la nota - oltre a declinare e integrare le più opportune e rigorose precauzioni di profilassi per tutti i medici, i professionisti sanitari e tutti gli operatori della sanità, inclusi i servizi della medicina ambulatoriale e del territorio, il Protocollo prevede l’istituzione di un ‘Comitato Nazionale’ che si avvarrà della partecipazione delle organizzazioni sindacali per il continuo monitoraggio delle varie situazioni, il coinvolgimento anche territoriale dei rappresentanti aziendali dei lavoratori e della sicurezza e, soprattutto, per importanti misure finalizzate a garantire la salute dei lavoratori del settore e degli stessi cittadini del Paese”.

Nello specifico, “il Protocollo interviene per garantire a tutto il personale che opera nei servizi sanitari gli standard di protezione in maniera rigorosa. Prevede - continuano le Categorie di Cgil, Cisl, Uil - particolare attenzione alla necessità di fornire agli operatori gli adeguati dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, pone la necessità di assicurare a tutto il personale esposto l’effettuazione dei fondamentali test diagnostici, prevedendo anche la loro ripetizione nel tempo, secondo criteri stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19”

Infine, “l’accordo interviene anche in ordine alle misure di sanificazione degli ambienti di lavoro e insiste sulla necessità di adeguare le dotazioni organiche del sistema sanitario attraverso misure straordinarie di assunzione e di stabilizzazione dell’attuale personale precario”.

“Cgil, Cisl e Uil confederali nazionali - conclude la nota - hanno fermamente voluto questo nuovo protocollo e sono impegnate a farlo applicare per far fronte allo sforzo quotidiano, anche oltre le proprie possibilità fisiche, che il personale del Ssn svolge con abnegazione esemplare sul fronte dell’attuale epidemia, che purtroppo continua a registrare fra gli operatori crescenti casi di contagio e fin troppi caduti sul campo”.

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